Data pubblicazione:22/01/2020
I corpi tatuati di tre uomini con indosso mute da sommozzatore sono stati rinvenuti sulle coste di diverse località della Sicilia. La mattina del 31 dicembre 2019 il corpo di un uomo di carnagione chiara e di età compresa tra i 40 e 50 anni, è stato trovato sulla spiaggia di una caletta in località Mezzoforno a Cefalù (Palermo). Nel tardo pomeriggio del 7 gennaio 2020 sulla spiaggia di Castel di Tusa nel Comune di Tusa (Messina) è stato trovato un corpo in avanzato stato di decomposizione di un uomo di circa 40 anni. Oltre alla muta indossava un paio di scarpe da ginnastica nere con strisce dorate. Nella mattinata del 15 gennaio il corpo di un altro uomo è stato trovato sulla spiaggia in località Ginestra, nel comune di Termini Imerese (Palermo). Le procure che indagano sui tre casi hanno diffuso le foto dei tatuaggi e di alcuni indumenti con un appello a chi ha informazioni utili all’identificazione dei cadaveri. Insieme a queste sono state diramate anche quelle dei tatuaggi su un quarto corpo, ritrovato il 27 ottobre sulla spiaggia di Cefalù, anch’esso con indosso una muta da sub.
“Due sono i figli miei”. Una donna tunisina ha riconosciuto i tatuaggi di due dei corpi trovati. Lo riporta l’agenzia Ansa. “Erano con altri quattro connazionali su una barca naufragata. Chiedo solo di fare il Dna e riavere le salme per dare loro una degna sepoltura. Indossavano la muta perché la nostra è una famiglia di pescatori e loro si vestivano così quando andavano per mare”.