Data pubblicazione:16/01/2006
Ogni anno più di 50 cadaveri senza identità vengono portati all'Istituto di Medicina Legale di Milano, dove una squadra di specialisti lavora alla loro identificazione. «Alcuni arrivano in pessime condizioni di conservazione» - ha spiegato la dr.ssa Cattaneo che dirige il Laboratorio di Antropologia e Odontologia Forense dell'Istituto «e necessitano di trattamenti particolari, come la ricostruzione delle dita per poter prelevare le impronte digitali o la ricostruzione del volto per poter diffondere un immagine utile a fini identificativi. Altri arrivano in buone condizioni di conservazione, ma non hanno neanche un sospetto di identità, essendo persone che vivono ai margini della società. Possono rimanere mesi o anni in obitorio senza che nessuno si presenti per l'identificazione. Poi vengono sepolti nei cimiteri di Milano come sconosciuti. Noi assegniamo a ogni caso un numero, al quale associamo un volto e degli effetti personali: a volte la storia di una persona traspare dai suoi oggetti, dagli indumenti, dal livello di igiene, dalla cura del corpo».
Il Caso numero 61 è quello di un uomo tra i 50 e i 60 anni di età che si aggirava completamente nudo sui prati della tangenziale di Milano nei pressi di Pero. Il 12 settembre 2004, in prossimità della fermata della metro Molino Dorino, l'uomo si è fermato improvvisamente in mezzo alla carreggiata e un auto lo ha investito uccidendolo. Due giorni dopo l'incidente la Polizia Stradale ha trovato, in un parcheggio di Molino Dorino, un mucchietto di vestiti che però non si sono rivelati utili all'identificazione. Grazie alla fotografia di una protesi dentaria è stato escluso che si trattasse di un tifoso svizzero che si è recato a Milano per assistere alla partita di calcio Inter - Basilea senza fare ritorno.