La vigilia di Natale del 2004, le guardie forestali, mentre stavano perlustrando la pineta delle Gorette vicino a Cecina (Livorno), hanno trovato i corpi senza vita di due giovani, un uomo e una donna. Erano sdraiati uno accanto all'altro sotto la tettoia di un casolare, avvolti in vecchie coperte e vestiti con abiti estivi, di cotone, indossati a strati per ripararsi dal freddo. Entrambi di razza caucasica, statura di 170 cm, probabilmente nordeuropei o dell'Europa dell'Est. Visti gli indumenti, l'estrema magrezza, il fatto che pesassero non più di 38 chili e che i corpi non presentavano segni di violenza, in un primo momento si è pensato che fossero morti per il freddo e per la fame. Tuttavia, le analisi hanno rivelato che il decesso sarebbe avvenuto dopo l'ingestione di foglie o semi di oleandro, una pianta molto tossica. Nonostante tutte le ricerche effettuate nel corso di questi anni, non si è riusciti a dare un nome a questi corpi, conservati finora all'obitorio di Livorno. La donna indossava: una t-shirt azzurra con dei disegni in bianco e nero raffiguranti un giovane in equilibrio sulla tavola da surf e la scritta rosa "A Surfing Adventure!"; una t-shirt grigia con la scritta "E play"; una maglia a maniche lunghe verde con fiocchi rosa; una maglia a maniche lunghe bianca con un fiocco rosso; una felpa celeste; un paio di pantaloni di cotone bianchi, legati al fondo con un nastro rosso; due sciarpine leggere, una rosa e una arancione; un paio di sandali infradito di cuoio.