Data pubblicazione:06/04/2011
Nel febbraio del 1959 fra Antonio Romano e Giuseppina Imbroda fu amore a prima vista. Dopo otto mesi lei ragazza rimase incinta, ma Antonio Romano era già promesso ad un'altra donna, che poi sposò. Nel frattempo, siccome la famiglia non approvava la gravidanza, Giuseppina decise di lasciare Nola e andare a partorire ad Ischia (Napoli), alla "Casa Della Madre del Bambino" in via Alfredo De Luca. Il 14 luglio del 1960 nacque Riccardo, al quale venne assegnato il cognome fittizio Adrianello. Con il suo bambino appena nato Giuseppina Imbroda ripartì alla volta di Napoli, dove l'accolsero le suore dell'Annunziata e dove registrò il figlio con il suo cognome. Dopo un mese si traferì a Sanremo, dove viveva la sorella e dove iniziò a lavorare. Intanto dalla famiglia giungevano pressioni per dare in adozione Riccardo, soprattutto tramite un compaesano della famiglia, Luigi Maddaloni. L'uomo assicurò che il piccolo avrebbe avuto un futuro in America e sarebbe stato lui stesso ad andare ogni anno a trovarlo negli Stati Uniti. “Andava a Brooklyn”, dice oggi Giuseppina, che ricevette da Luigi Maddaloni alcune foto di Riccardo, insieme a un altro fratellino adottivo. “La madre adottiva era un’inglese e faceva la parrucchiera”, aggiunge. Intanto Antonio Orlando, rimasto vedovo dopo essersi sposato e aver avuto tre figli, aveva iniziato a ripensare alla giovane amata e al loro figlio. Fu così che quando lei aveva 46 anni e lui 50 si sposarono. Giuseppina crescerà i figli di Antonio, donandogli quell'amore che non aveva potuto dare a Riccardo. Ora Antonio e Giuseppina chiedono aiuto al pubblico di “Chi l’ha visto?” per riabbracciare il loro Riccardo. “Noi gli abbiamo dato la vita”, dice Antonio, “e non abbiamo saputo fare altro. Io non ho diritti, ma vorrei che conoscesse almeno la donna che lo ha messo al mondo”.