Edizione:2002/2003
Data messa in onda:18/11/2002
Safet Krasnici, 18 anni, si è dato fuoco il 5 settembre 2002 a Bologna. Era venuto in Italia a giugno di quest'anno per trovare almeno uno dei due fratelli che aveva perso a Tirana, quando erano ospitati al palazzo dello sport come profughi della guerra del Kosovo. Entrambi i genitori, infatti, erano stati uccisi nel cannoneggiamento della loro casa. I fratelli si chiamano Astrit, che aveva 8 anni all'epoca, e Agron che ne aveva 16. Una volta rimasto solo, Safet ha vissuto nei pressi di Tirana con una famiglia che si è presa cura di lui, finché non ha saputo che Agron poteva essere a Bologna. Pochi giorni dopo essere arrivato clandestinamente nel capoluogo emiliano, si è reso conto che la situazione era molto più difficile e complessa di quanto avesse pensato. Non è riuscito a trovare un lavoro e alla fine, solo e senza soldi ha compiuto questo drammatico gesto. E' stato ricoverato in gravissime condizioni al Centro Grandi Ustionati di Cesena, dove gli è stata salvata la vita, e dove è stato già sottoposto a otto interventi. "Certamente non è fuori pericolo perché le complicazioni possono sempre capitare in ustioni di questa dimensione. Però da quando è arrivato è molto migliorato, è uscito dalla situazione di coma, è in grado di parlare e comunicare" ha dichiarato il dottor Davide Melandri, direttore del centro. Safet è assistito dall'associazione 'Skanderberg', che si occupa degli albanesi in Italia. Anche il calciatore del Cesena Florian Myrtai, di origine albanese è andato a trovarlo, regalandogli l'ultima maglia con cui ha giocato in nazionale. Durante la trasmissione lo stesso calciatore ha fatto un appello in albanese per chiedere ai fratelli del ragazzo o a chi avesse informazioni in merito, di contattare redazione di 'Chi l'ha visto?'.