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Scomparso

Mario cerca la madre naturale

Data pubblicazione:14/07/2009

Mario Zattini, cresciuto con un patrigno che l’ha riconosciuto solo all’età di 8 anni, scopre solo a 50 anni, per un caso, di essere stato abbandonato nel brefotrofio delle Opere Pie di Faenza (Ravenna) da una madre che non ha voluto essere nominata. Mario è nato il  27 aprile del 1949, ma le sue vicissitudini iniziano fin da allora. Cinque mesi dopo essere stato abbandonato nel brefotrofio, la “madre” andò a riprenderlo, portandolo a Brisighella, a casa della nonna. Nel 1951 Mario viene nuovamente “reso” e poi affidato allo zio materno, finché la “madre” si sposa e il patrigno lo riconosce come figlio. Mario ha cercato di venirne a capo in tutti i modi, ma i documenti sono contraddittori: secondo l'estratto dell'atto di nascita, Mario rimase in brefotrofio fino al momento del riconoscimento da parte del marito della madre; secondo il certificato del brefotrofio invece venne consegnato alla madre 5 mesi dopo la nascita, reso dopo 2 anni, poi affidato allo zio materno fino al matrimonio della madre; secondo il certificato rilasciato dal comune di Brisighella, Mario è nato a Faenza, ma è sempre vissuto a Brisighella. L'unica tutela aperta è quella a favore del brefotrofio e non c'è traccia di un affidamento alla madre o alla nonna materna, con cui ha vissuto a Brisighella i primi anni di vita.

Da notare anche che, nonostante fosse stato "consegnato" alla madre fino all'età di 8 anni, Mario ha avuto il nome ed il cognome di fantasia che gli aveva dato il sindaco di Faenza alla nascita, e mai la madre l'ha riconosciuto legalmente.
Mario ha provato ripetutamente a chiedere spiegazioni alla “madre” e alla zia, ma queste si sono chiuse in un mutismo inspiegabile e da 10 anni hanno interrotto i rapporti.

 

 

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