"La trovatella del confessionale", Silvia fu definita così dai giornali locali quando fu abbandonata in fasce, dentro una scatola di saponette, nella parrocchia Don Bosco di Asti. Era avvolta in un pezzo di panno felpato, in testa una cuffietta con due fiorellini ricamati, al collo una catenina con una medaglietta. A 21 anni, quando ha richiesto i documenti per il matrimonio, ha scoperto di essere stata adottata e che la sua vera data di nascita non è il 15 novembre 1967. Ma la ricerca delle sue origini è cominciata solo dopo la morte della mamma adottiva, proprio grazie al ritaglio di giornale che lei conservava in un cassetto. “Vorrei conoscere la mia madre naturale e sapere se anche lei ha sentito la mia mancanza”, è il suo appello a chi ha informazioni utili o si riconosce nella sua storia.