Data pubblicazione:01/02/2011
Elisa Benedetti, 25enne di Cittá di Castello (Perugia), sabato 29 gennaio è uscita con un'amica che è andata a prenderla con la sua auto verso le 22. Insieme si sono dirette a un'area di servizio di Ponte Felcino. Il titolare ha detto che sono arrivate verso le 22:30 e si sono trattenute meno di mezz'ora per bere e fare due chiacchiere con due giovani tunisini. Poi sono arrivati altri due giovani di origine marocchina e il gruppo si è allontanato. Poi le due ragazze hanno tamponato un'auto. Secondo la ricostruzione dell'amica, quando lei stava compilando la costatazione amichevole nell'auto che avevano investito, si è allontana con quella dell'amica. Un addetto alla sicurezza della discoteca Red Zone ha detto di averla vista nel parcheggio. Alle 00:15 la 25enne ha parlato con il fratello al telefono e alle 00:30 ha suonato il clacson davanti alla casa di una signora, che ha visto che era sola, alla quale avrebbe detto di aver sbagliato casa. Dopo mezz'ora Elisa Benedetti ha chiamato i soccorsi: tre volte i carabinieri ed una volta il 118. Ai soccorritori ha detto di essere stata violentata e di non essere in grado di indicare dove si trovasse. Alle 2:07 ha chiamato il 112 e la telefonata è durata circa 27 minuti. Poi il cellulare si è spento e la ragazza è scomparsa nel nulla, fino a lunedì 31 gennaio, quando il suo corpo: è stato trovato in un bosco di Civitella Benazzone, a pochi chilometri dal capoluogo. Era nei pressi di un laghetto artificiale, a circa un chilometro da dove, il giorno prima, è stata rinvenuta la Fiat Punto grigia dell'amica.
La procura di Perugia rende noto che: "Con riferimento al decesso di Elisa Benedetti - si legge nella nota - la Procura delle Repubblica, al fine di evitare la pubblicazione di notizie non rispondenti a dati reali, comunica che l'esito dei primi risultati dell'esame autoptico, risulta che la causa della morte non sia ricollegabile alla pregressa ed eventuale assunzione di sostanze stupefacenti ma più precisamente a insufficienza cardiorespiratoria derivante da ipotermia.
Due tunisini e un italiano sono stati arrestati dai carabinieri che li ritengono coinvolti nella vicenda di Elisa Benedetti.