Edizione:1998/1999
Data pubblicazione:24/11/1998
Il 2 gennaio 1999 il cadavere di Assunta Marsala è stato ritrovato da due pastori che avevano portato la mandria in un terreno ad ovest di Siracusa. Sulla via del ritorno i pastori avevano notato il corpo senza vita della giovane donna, a torso nudo, ma privo di segni apparenti di violenza. La gola presentava un'apertura che potrebbe essere un taglio ma potrebbe essere anche una ferita causata da qualche animale randagio. Le circostanze del ritrovamento hanno fatto nascere dubbi sulle cause della morte. Intanto il magistrato ha disposto che sul corpo vengano effettuati alcuni esami.
L'autopsia ha stabilito che la morte di Assunta Marsala è avvenuta per soffocamento intorno al 17 novembre '98, il giorno della scomparsa. Secondo le testimonianze della sorella e del cognato, la giovane donna si sarebbe allontanata da casa scavalcando la finestrella del garage-ripostiglio adiacente al bagno e comunicante con la strada. I Carabinieri hanno fatto accertamenti sul suo possibile percorso, circa 200 metri di strada asfaltata in mezzo a case dalle quali, data l'ora, parecchie persone avrebbero potuto notarla. La strada conduce al sentiero che poi arriva al campo dove il corpo è stato trovato. Nei giorni intorno al 17 novembre quel terreno era certamente fangoso a causa delle piogge, ma sulle scarpe della vittima non sono state trovate tracce di fango. In quel pascolo, tuttavia, sarebbe stato possibile anche arrivare in automobile da un'altra strada, dalla periferia sud-ovest di Siracusa. Su disposizione del magistrato, i Carabinieri del Centro Investigazioni Scientifiche hanno perquisito un'auto, esaminandone le pareti del bagagliaio con una lampada speciale. Non si conoscono ancora i risultati delle analisi, ma sembra che gli inquirenti siano vicini all'arresto dell'assassino.
Chiede la riapertura delle indagini la madre di Assunta Marsala. I legali della madre della vittima, Rosa La Manna, citano il caso di Elisa Claps, ed invocano l'uso della tecnologia per risalire agli autori di un delitto rimasto senza colpevoli. "Se per un verso il tempo -dicono gli avvocati Antonio Lo Iacono e Giuseppina Rizza- trascorso non gioca a favore della riapertura del caso, e' altrettanto vero che le moderne tecnologie consentono una ricerca degli indizi e delle fonti di prova molto più accurata rispetto a undici anni fa".