Edizione:1997/1998
Data pubblicazione:18/11/1997
Una morte che non convince, e per la quale il comune di Acquapendente (VT) si è costituito parte civile. Libero Mari, un ragazzo di 19 anni, viene trovato in fin di vita ai bordi di una strada la mattina del 26 ottobre alle 3.30. A prima vista, la scena sembra suggerire l' ipotesi di una caduta fortuita da un muretto. Ma alcuni precedenti e un' analisi più attenta alimentano il sospetto che Libero possa essere stato vittima di un'aggressione, come già avvenuto più volte in passato. Il giovane muore in un ospedale romano il 31 ottobre, dopo cinque giorni di coma. Libero è nato a Mongo, in Africa. La madre è infatti dello Zambia, mentre il padre è italiano. Con lui, all' età di 3 anni, si trasferisce nel piccolo comune del viterbese. Gli amici lo descrivono come un ragazzo allegro, estroverso ed esuberante. Piaceva molto alle ragazze. Libero avrebbe dovuto partecipare alla trasmissione televisiva "Beato fra le donne". Un evento, questo, di cui era a conoscenza tutto il paese e che forse, a detta del padre, potrebbe aver suscitato qualche gelosia tra chi non lo vedeva di buon occhio. La sera del 25 Libero era ad una festa di amici. Nessuno, però, sa dire a che ora sia andato via e se fosse uscito da solo. Un altro interrogativo riguarda la scelta del percorso per tornare a casa. Perché Libero avrebbe preferito una strada più lunga, e per giunta sterrata e buia, quando avrebbe potuto comodamente incamminarsi sulla strada principale?
Continuano le indagini per cercare di far luce sulla morte di Libero Mari. Accanto all' inchiesta "ufficiale", anche l' avvocato di parte civile, Paolo Angelo Sodani, sta cercando, in questi giorni, di dare una risposta ai numerosi interrogativi che gravano sulla vicenda. Intervistato nel corso della trasmissione, assieme al Sindaco di Acquapendente e ad alcuni amici di Libero, il legale ha riferito che il corpo del ragazzo presentava due ferite, una alla nuca e l'altra alla fronte: ferite che - a suo parere - "non sono imputabili ad una sola caduta". Sempre secondo il legale, il corpo del ragazzo è stato trovato in una "posizione anomala rispetto ad un' eventuale caduta". Sodani ha anche riferito di aver parlato con gli amici di Libero che, quel 26 ottobre erano con lui alla festa. "Libero - ha detto - non ha salutato nessuno, come se avesse voluto tornare alla festa." E conclude: "tutte le indagini che ho fatto portano a dire che non si è trattato di un incidente". Ci sono poi altri particolari che sembrano avvalorare l' ipotesi di un' aggressione. Sembra, ad esempio, che sul corpo di Libero non siano stati trovati graffi. Eppure in cima al muro da cui il giovane sarebbe scivolato ci sono dei rovi. Come è possibile? E come è possibile che Libero, cadendo sull'erba, si sia procurato una ferita così devastante?
C'è un "buco" di circa trenta minuti da quando Libero Mari è uscito dalla festa, a quando il giovane è stato ritrovato, in fin di vita, sul ciglio della strada. Secondo la testimonianza di una persona che lo ha soccorso, Libero non poteva trovarsi lì da molto. Quella sera faceva molto freddo e il giovane non aveva le estremità fredde. Inoltre, nonostante la ferita, non aveva neanche perso molto sangue. Era l' 1.15. Libero si sarebbe allontanato dalla festa tra le 0.30 e le 0.45, e il muretto da cui sarebbe scivolato si trova a circa 5 minuti di cammino. Cosa è accaduto in quella mezz' ora? Sembra che non sia uscito da solo, così come sembra che, durante la festa, abbia avuto una discussione. Nessuna delle 35 persone presenti in casa, però, ricorda niente. Chi lo ha soccorso ha anche dichiarato che sul corpo di Libero non c' erano graffi o tracce di fango che possano far pensare ad una scivolata. Dubbi anche sulla posizione in cui è stato trovato il corpo: parallelo alla strada. Ma se fosse scivolato, il corpo di Libero non avrebbe dovuto trovarsi in un' altra posizione? Magari perpendicolare alla strada? "Chi l' ha visto?" ha anche raccolto alcune testimonianze che confermerebbero il fatto che Libero avesse subito diverse aggressioni. Tra le persone che lo avrebbero malmenato davanti ad una discoteca ci sarebbe anche un giovane senza capelli.
L' avvocato di parte civile, Paolo Angelo Sodani, ospite di "Chi l' ha visto?" ha annunciato di aver presentato una memoria difensiva al magistrato, in cui si ribadisce l' ipotesi che la morte di Libero Mari non sarebbe dovuta ad un incidente. Nella memoria si richiede anche che vengano fatti alcuni accertamenti. "Ho fatto presente al magistrato -afferma Sodani- la necessità di effettuare degli esperimenti con un manichino". L' obiettivo è quello di verificare, simulando le varie ipotesi di caduta, se effettivamente il corpo di Libero Mari si potesse trovare in quella posizione in seguito ad una caduta accidentale dal muretto. E' stato anche chiesto che vengano comparate le tracce di polvere e di terra presenti sulle scarpe ed il giubbotto di Libero, con i campioni di terra della stradina sopra il muretto e con quelli del ciglio della strada.