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Scomparso

Ivan Ciullo: "Mio figlio non si è suicidato"

Data pubblicazione:23/10/2020

Ivan Ciullo, dj noto come Ivan Navi, 33 anni, è stato trovato impiccato alle 8 del mattino ad un ulivo, nelle campagne di Acquarica del Capo (Lecce), il 22 giugno 2015. Cantautore, rapper, dj e tecnico del suono, aveva un proprio studio di registrazione dove incideva brani suoi e di altri cantanti. Per settembre aveva programmato un master a Londra, a casa ha lasciato tutto come se dovesse tornare da un momento all’altro. Dopo il ritrovamento del corpo, in serata, i Carabinieri hanno comunicando ai familiari che si è trattato di un suicidio, consegnando loro il suo portafoglio e tre pen drive. A sostegno di questa ipotesi, due lettere scritte al computer, senza firma e senza data, rinvenute nell’auto del giovane. Sul corpo non è stata disposta l'autopsia, né sono stati controllati i video delle telecamere della stazione di servizio dove lui si è fermato per fare il pieno. Tre mesi dopo la morte, la madre ha contattato la polizia di Taurisano, spiegando che secondo Ivan non poteva essersi tolto la vita. Perché, si chiede, lui avrebbe dovuto fare il pieno all’auto se aveva intenzione di suicidarsi? Perché non è stato trovato il mazzo di chiavi con quelle dello studio di registrazione, di casa e della radio?



  • 29 gennaio 2017

    Secondo le analisi del medico legale Ivan sarebbe morto intorno alle 18 ma 40 minuti dopo dal suo cellulare parte una chiamata. Secondo gli inquirenti il giovane si è tolto la vita per un amore finito male. Ma i genitori cercano la verità: "Perché non è stata fatta un'autopsia?" chiede la madre. Chi ha usato il suo telefono e con chi ha parlato? Cosa è accaduto veramente quel giorno?"

  • 3 aprile 2019

    La Procura di Lecce, dopo aver riaperto il caso, ha disposto la riesumazione e l'autopsia sul corpo di Ivan.

  • 16 settembre 2019

    "Morte asfittica per impiccamento, del tutto attendibilmente di natura suicidaria". Questa la conclusione che compare sul referto dell'autopsia compiuta lo scorso maggio sul corpo riesumato di Ivan Ciullo.

  • 3 marzo 2020

    I legali della famiglia di Ivan Ciullo hanno depositato in Procura, a Lecce, una nuova consulenza tecnica volta ad avvalorare con nuovi elementi investigativi l'ipotesi sostenuta dalla famiglia e dai consulenti di parte, secondo i quali il dj è stato ucciso.

  • 22 settembre 2020

    Secondo le conclusioni a cui sono giunti i periti di parte, il giorno della morte il cellulare di Ivan si sarebbe spostato a Taurisano, a qualche km. rispetto al luogo dove il giovane è stato trovato morto, tra le 17:58 alle 19:09. Tutto ciò grazie al rilevamento del gps del telefono. L'orario della morte è stato fissato secondo l'autopsia in un intervallo che va dalle 20:30 a mezzanotte. Il cellulare di Ivan si è spento intorno alle 20. La vettura di Ivan è rimasta ferma dove è stato ritrovato il corpo, secondo la rilevazione del Gps. Qualcuno potrebbe aver sottratto a Ivan il cellulare? Qualcuno gli dato un passaggio per raggiungere Taurisano?

  • 30 giugno 2021

    “Nostro figlio non si è suicidato”. I genitori contro la richiesta di archiviazione delle indagini della procura di Lecce, attesa la decisione del gip. Lettera al Presidente Mattarella: “Vogliamo solo verità e giustizia e siamo convinti che solo Lei possa garantire per essa”.

  • 14 dicembre 2021

    Il gip di Lecce ha respinto la richiesta di archiviazione presentata per la terza volta dalla procura sulla morte di Ivan Ciullo, il dj di Racale trovato impiccato all'alba del 22 giugno 2015. Disposto un supplemento di indagini di sei mesi sui temi indicati nell'opposizione della famiglia, che è stata accolta. Indagato per istigazione al suicidio l'uomo con cui il dj aveva avuto una relazione.

  • 28 marzo 2022

    La procura di Lecce ha chiesto l'incidente probatorio sulle opposte conclusioni dei propri consulenti e di quelli della famiglia di Ivan Ciullo, trovato impiccato il 22 giugno 2015. Il gip aveva respinto la richiesta di archiviazione e disposto altri sei mesi di indagine. Per i periti di parte il suo cellulare sarebbe stato agganciato, quando lui era già morto, a una cella diversa da quella della zona dove il corpo venne ritrovato il 22 giugno 2015. Dubbi anche sul cavo al quale era appeso, che non sarebbe compatibile con la dinamica della morte sostenuta dagli inquirenti.

  • 28 febbraio 2023

    Per la nuova perizia durante l'incidente probatorio, disposta dal gip di Lecce, resta l’ipotesi del suicidio. Impossibile dare risposte certe, per i tre periti incaricati dal gip, poiché mancano indagini scientifiche svolte nell'immediatezza per accertare mezzi, modalità e tempi della morte di Ivan Ciullo. Ad esempio, l’autopsia sul giovane di Racale trovato impiccato a un ulivo il 22 giugno 2015 venne effettuata solo dopo quattro anni, in seguito all’opposizione della famiglia all’archiviazione. I genitori ritengono che sia stato ucciso per strangolamento, sulla base delle analisi dei consulenti degli avvocati Paolo Maci e Gianluca Tarantino, che hanno chiesto ulteriori accertamenti medico legali, informatici e tecnici, indicando anche nuovi testimoni. Il pm dovrà ora decidere se disporre ulteriori indagini sui quesiti irrisolti o avanzare nuova richiesta di archiviazione. Unico indagato per istigazione al suicidio è l'uomo con cui aveva avuto una relazione.

  • 10 luglio 2023

    E’ omicidio, non più istigazione al suicidio, l’ipotesi di reato dell’inchiesta sulla morte di Ivan Ciullo. Due persone indagate. Il nuovo pm di Lecce ha disposto accertamenti tecnici non ripetibili su cellulare e pc del giovane di Racale trovato impiccato il 22 giugno 2015. Qualcuno ha informazioni utili alle indagini?

  • 22 giugno 2024

    “Oggi tutto è come quel 22 giugno del 2015”. L’audio messaggio a “Chi l’ha visto?” di Rita, la mamma di Ivan Ciullo, nove anni dopo il ritrovamento del giovane di Racale impiccato ad un albero di ulivo. La Procura di Lecce ha cambiato l'ipotesi di reato da istigazione al suicidio a omicidio, due persone indagate. “Vi prego aiutateci a sapere la verità”.

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