Pietro Sarchié, 61 anni, commerciante ambulante di il pesce, vive a San Benedetto Del Tronto (Ascoli Piceno). Da 40 anni tutte le mattine chiama la moglie dal lavoro intorno alle 9, ma il 18 giugno non lo ha fatto. Quel giorno doveva andare nel Maceratese, nei comuni di Pioraco, Fiuminata, Castelraimondo e Sefro, a vendere il pesce comprato e pulito a Porto San Giorgio. L’ultima persona ad averlo sentito è stata una cliente che lo ha chiamato alle 9 per fargli un ordine da consegnare a Sefro. Lui ha confermato che sarebbe passato nella mattinata ma da quel momento non si hanno più sue notizie e il suo cellulare risulta spento. Non è stato ritrovato nemmeno il suo furgone Ford Transit bianco con strisce blu targato CZ988XZ.
Una telecamera ha ripreso alle 7:14 del 18 giugno il passaggio del furgone di Pietro Sarchiè sulla strada provinciale 361. Proveniva da San Benedetto Del Tronto e viaggiava verso San Severino Marche, Castelraimondo, Seppio.
I familiari di Pietro Sarchiè hanno appreso da un articolo pubblicato sulle pagine di Macerata del sito de “Il Resto del Carlino” che un cadavere carbonizzato è stato trovato in una zona di campagna di San Severino Marche, in località Valle dei Grilli. Secondo gli inquirenti potrebbe trattarsi dell’uomo scomparso. Il corpo è stato ritrovato intorno alle 18, sotto un cumulo di terra e coperto da un materasso, durante una battuta di ricerche dei carabinieri.
Appartengono a Pietro Sarchiè gli abiti e la fede nuziale sul corpo ritrovato ieri. Il cadavere, carbonizzato nella parte superiore, era in un sacco di plastica sotto un materasso coperto di terra. Era privo delle braccia, sembra per opera degli animali selvatici. Nessuna traccia del furgone Ford Transit con cella frigorifera con cui Sarchiè era partito da casa il 18 giugno, né del suo telefono cellulare.
Dopo che i carabinieri di Macerata hanno sequestrato un capannone industriale a Castelraimondo, quattro persone originarie del Catanese sono indagate per l'omicidio di Pietro Sarchiè. Sospettato di essere l'esecutore materiale del delitto sarebbe un imprenditore edile che abusivamente commerciava pesce. Un’altra persona sarebbe accusata di favoreggiamento, mentre una coppia di concorso nell'occultamento del cadavere. L'autopsia sul corpo del commerciante avrebbe confermato che è stato ucciso con più colpi d'arma da fuoco, di cui uno letale alla nuca. Intanto il procuratore capo di Macerata, Giovanni Giorgio, ha lanciato un appello: "Chi ha visto parli". Si cerca un testimone che avrebbe visto l'aggressione di Pietro Sarchiè e chiunque abbia assistito a una discussione avuta dalla vittima con altre persone la mattina del 18 giugno.