Data pubblicazione:07/12/2009
Cristiano Brigotti era un carabiniere appartenente al VII reggimento Laives di Bolzano. Aveva partecipato a numerose missioni militari in Kosovo, Macedonia, Iraq, dove era scampato all'attentato di Nassirya del 12 novembre 2003 ed era stato poi per questo uno dei militari protagonisti della fiction interpretata da Raoul Bova. Dopo la sua ultima missione, svolta dal novembre 2005 al maggio 2006 come guardia del corpo presso l’ambasciata di Algeri, Cristiano Brigotti aveva chiesto ed ottenuto dall'arma dei carabinieri un periodo di aspettativa finalizzato ad un suo ritorno nella città islamica per studiare l’arabo, come da lui confidato ai familiari. E per farlo, aveva addirittura rinunciato al tanto atteso trasferimento da Bolzano a Roma, arrivato nell'estate di quello stesso anno. Il 17 novembre 2006 Cristiano Brigotti parte alla volta di Algeri. Il 12 dicembre viene trovato morto nella vasca da bagno, nell'appartamento che aveva affittato in un quartiere residenziale vicino all'ambasciata. La morte è stata comunicata dai mezzi di informazione solo con una breve notizia Ansa il giorno successivo. Il caso è stato chiuso in pochi giorni dalle autorità algerine come 'morte per inalazione di monossido di carbonio'. Nel referto autoptico dei medici legali del luogo e nella ricostruzione della scena del delitto ci sono però troppe lacune ed incongruenze. I familiari non solo non ritengono chiara la spiegazione sulla dinamica dell'incidente ma sono anche convinti che il ragazzo si sia recato ad Algeri in missione e non per studiare l’arabo. Inoltre, ritengono che dietro alla sua morte si possa celare un vero e proprio giallo internazionale. Sono molti gli interrogativi aperti: perché il ragazzo avrebbe rinunciato ad un trasferimento tanto atteso e si sarebbe messo in aspettativa? Perché avrebbe detto di andare ad Algeri a studiare l’arabo mentre si è scoperto che studiava l' inglese? Perché nel suo pc dopo la morte vengono ritrovati dei documenti riservati di una multinazionale legata alle estrazioni petrolifere in Algeria? Perché aveva raccontato alla sua fidanzata di andare ad Algeri per lavoro? E ad una sua amica aveva fatto intendere di lavorare per il Sismi? Gli inquirenti italiani hanno accolto le denuncia della madre e disposto la riesumazione del corpo per un'ulteriore autopsia. Le analisi non hanno consentito di ottenere alcun risultato utile, addirittura i medici non sono riusciti ad estrarre il dna dal cadavere. Le indagini continuano. Il sostituto procuratore che si occupa del caso (Palamara) ha presentato una rogatoria internazionale per poter esaminare tutto il lavoro dei colleghi algerini. E' ancora senza risposta l’interrogazione parlamentare presentata il 19 marzo scorso dall’onorevole Giovanni Paladini dell’IDV e con cui si chiede al Governo di fare chiarezza sulla morte di Cristiano.