Edizione:2006/2007
Data pubblicazione:15/01/2007
Emiliano Eva, musicista milanese residente a Berlino da tre anni, e Denis Tronchin, grafico pubblicitario di Mestre (Venezia), si sono recati in Ecuador alla fine di luglio del 2006 insieme ad un gruppo di appassionati di sciamanesimo. Durante l'inverno avevano frequentato i seminari organizzati dal sito "Il Tamburo dello Sciamano" del trentino Francesco de Giorgio, con il quale si sono incontrati poi in Ecuador nei pressi della foresta amazzonica di Puyo, dove vive la comunità degli Shuar. Era in programma un rito di iniziazione consistente, pare, in tre giorni di digiuno ed un bagno sotto una cascata. Non è chiaro come siano andate esattamente le cose durante il rito e se sia stato fatto uso di qualche "pianta sacra" allucinogena. Uno dei membri del gruppo, composto in tutto da 7 italiani e 4 Shuar, ha riferito di aver scoperto solo al suo risveglio all'alba del 6 agosto che Eva e Tronchin avevano lasciato l'accampamento nella foresta e di aver saputo solo il 7 agosto, al ritorno in albergo, che erano andati via. Prima di allontanarsi sarebbero apparsi lucidi e in buona salute. Secondo l' albergatore i due avrebbero ritirato gli zaini per recarsi sulla costa, forse a Guayaquil.
Clarissa, una ragazza di Caracas (Venezuela) che vive a Milano da 8 anni, conosciuta da Denis Tronchin sul volo di andata, ha ricevuto da lui una email in spagnolo inviata il 5 agosto: "In questo momento stiamo facendo il rituale più duro, quello dei tre giorni di digiuno. Credimi, è veramente difficile. Spero di rivederti presto, mi è piaciuto molto il tempo con te. Per il racconto di quello che è successo qui e di quello che succederà ti farò un resoconto a voce, perchè anche in italiano sarebbe veramente difficile da spiegare". La ragazza, non ha più avuto notizie ma non crede che i due avessero intenzione di rimanere in Ecuador, perchè le avevano detto di avere in programma un altro viaggio in Australia per l'anno seguente.
La data prevista per il rientro, il 19 agosto, è trascorsa senza novità. I familiari temono che sia successo loro qualcosa nella foresta e hanno lanciato un appello per avere notizie dagli altri tre membri del gruppo che non si sono fatti ancora vivi e che sono noti solo con il loro nome di battesimo. I parenti dei due giovani scomparsi lamentano anche scarsa collaborazione da parte del loro punto di riferimento nella passione per lo sciamanesimo e nel viaggio in Ecuador, il curatore del sito "Il Tamburo dello Sciamano", Francesco De Giorgio, che ha rifiutato di fare dichiarazioni anche a "Chi l'ha visto?", limitandosi a far pervenire un foglietto con un comunicato nel quale dice che non vuole dire niente per non intralciare le indagini.
Una telespettatrice, una ragazza ecuadoregna che studia in Italia, ha segnalato una notizia rilevante. Un articolo uscito il 21 marzo scorso sul giornale “EL UNIVERSO” sostiene che sarebbe stato identificato il corpo di un italiano scomparso e che si tratterebbe di Emiliano Eva. In precedenza il 19 dicembre 2006 e il 22 febbraio di quest’anno sono stati trovati altri resti. Con una richiesta di cooperazione giudiziaria è stato disposto il confronto tra il Dna dei resti umani ritrovati e quello dei familiari dei due giovani scomparsi. Comparazione che è stata affidata all’istituto di medicina legale di Padova e al RIS di Roma. I familiari ritengono le informazioni arrivate contraddittorie e imprecise ed accetteranno solo il responso certo derivante dalle analisi che saranno effettuate quando tutti i resti ritrovati saranno arrivati in Italia.
L’esame genetico dei resti ritrovati il 19 dicembre 2006 ha accertato che appartengono a Denis Tronchin. Quelli ritrovati il 22 febbraio scorso, invece, devono ancora essere inviati in Italia per un test del Dna definitivo. Con l’accusa di avere ucciso Emiliano Eva e Denis Tronchin, il 27 marzo la polizia dell’Ecuador ha arrestato tre uomini, tra i quali la guida scelta per accompagnare i due giovani nella prima parte del loro viaggio.
Gli esami effettuati nello scorso mese di giugno hanno confermato che i resti ritrovati il 22 febbraio appartengono a Emiliano Eva.