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Scomparso

L'omicidio di Pier Eugenio Gallina

Edizione:2003/2004
Data pubblicazione:12/07/2004

La mattina del 6 marzo scorso il corpo di un uomo è stato notato da un automobilista che transitava su un ponte della tangenziale di Novara, sul terreno a poche decine di metri dalla scarpata, in mezzo a fazzoletti di carta intrisi di sangue. L'uomo è stato subito identificato come Pier Eugenio Gallina, un clochard molto noto e benvoluto a Novara, mentre nei giorni seguenti l'esame autoptico ha rivelato che era stato ucciso con un colpo di arma da fuoco calibro 7,65 alla testa. Un delitto inspiegabile alla luce delle abitudini e della reputazione di Gallina, di famiglia benestante e clochard per scelta di vita, i cui funerali si sono tenuti solennemente nel Duomo di Novara con la partecipazione di centinaia di cittadini, alla presenza di uomini politici, rappresentanti delle istituzioni e personalità di rilievo. Molti si sono chiesti cosa ci facesse Pier Eugenio Gallina all'estrema periferia della città, in mezzo ai campi, in un luogo isolato e di difficile accesso, visto che faceva fatica a percorrere anche brevi distanze a piedi.

Abitualmente Gallina, che era chiamato anche "il comandante", presidiava una zona molto centrale, il marciapiede di viale Verdi all'angolo con viale Giulio Cesare, vicino al semaforo. Vi sostava ogni giorno, da mezzogiorno circa fino alle 18-18,30. Non si accostava alle automobili che si fermavano in colonna, ma aspettava che fossero gli occupanti ad abbassare il finestrino e a fargli segno di avvicinarsi. Sembra che gli studenti delle scuole vicine, prima di affrontare interrogazioni e compiti in classe, gli si avvicinassero per toccarlo e riceverne un saluto propiziatorio. La sera Gallina arrivava con l'autobus della linea 6 davanti alla stazione. Da qui, come ogni sera, anche il 5 marzo ha raggiunto attraverso il sottopassaggio la mensa del dopolavoro ferroviario, dove ha consumato la cena con i buoni pasto del Comune.

Poi è uscito verso le 19-19,30 e, secondo abitudine, avrebbe dovuto attraversare la strada, imboccare di nuovo il sottopassaggio e riemergere sul piazzale della stazione per andare a prendere l'autobus che lo avrebbe portato al dormitorio. Ma al dormitorio non ci è arrivato e gli autisti delle ultime corse della linea 1 non lo hanno visto salire sui loro mezzi quella sera. Per gli investigatori sarebbe importante sapere se qualcuno ha visto Gallina, che non accettava mai passaggi, salire su qualche auto nello spazio tra il dopolavoro e le ferrovia.

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