Data pubblicazione:22/12/2017
Poco dopo le 8 del mattino del 20 dicembre alcuni operai che lavoravano di fronte a una villetta di Trieste e nel giardino hanno trovato in giardino il corpo del proprietario, Aldo Carli, un gioielliere di 75 anni in pensione. Ai polsi aveva segni di legacci. La casa si trova nella zona alta della città, a Opicina, sul Carso triestino. All’interno della casa la polizia ha trovato la madre 94enne dell’uomo. Era sotto shock e mostrava segni di un tentativo di strangolamento. Non c’erano segni di effrazione e l'appartamento era completamente a soqquadro. L'uomo sarebbe stato svegliato da alcuni rumori e avrebbe così sorpreso i ladri. Non è ancora chiaro se sia stato ucciso durante la rapina o sia morto per un malore, forse inseguendo i banditi. La moglie dell’uomo ucciso, che vive al piano superiore della villetta, non si sarebbe accorta di nulla. Il procuratore capo di Trieste, Carlo Mastelloni, ha parlato di una "brutta rapina", aggiungendo che "le piste di indagine sono complicate e non ci sono segni univoci di qualcosa in particolare". Le testimonianze di chi ha visto qualcosa possono essere molto utili alle indagini. Qualcuno ha notato qualcosa di strano in zona, anche nei giorni precedenti? Se qualcuno ha visto persone o auto sospette sulle strade intorno Trieste informi le forze dell'ordine o la redazione.
Una donna serba di 45 anni è stata fermata per concorso nell'omicidio di Aldo Carli. Il fermo è stato convalidato dal Gip del tribunale di Trieste, che ha emesso nei suoi confronti un'ordinanza di custodia cautelare in carcere. "Contro la mia assistita vi è un 'filo' e altri elementi indiziari che la collegano al delitto, ma si ritiene estranea al fatto e non ha collegamenti con la vittima", ha detto all'ANSA l'avvocato Paolo Codiglia, legale della donna.