Data pubblicazione:14/06/2010
Conosciuta anche come Alexia o Emily si chiama in realtà Diana Alexiu, 24 anni, originaria della Romania e provieniente da Constanza. In Italia dal 2005, risiede tra Bergamo e Desenzano (Brescia). Il 20 maggio ha telefonato al fratello in Romania dicendo che si stava recando ad un appuntamento con un amico ad Udine ma, dalle 22 di quella sera, non ha dato più notizie di sé. Non è stata ritrovata nemmeno la sua vettura, una BMW X5 con targa romena. Ai suoi cellulari non risponde. Non ha mai fatto passare un solo giorno senza sentire telefonicamente il nonno, con il quale è cresciuta.
Dopo la trasmissione del 28 giugno è stato ritrovato il veicolo di Diana Alexiu, un Suv Bmw X5 con targa romena, parcheggiato nei pressi della stazione ferroviaria di Cervignano del Friuli (Udine). Gli inquirenti, per conto delle procure attualmente investite del caso, quella di Brescia e quella di Udine, cercheranno all’interno dell’automobile tracce utili a capire che cosa può essere accaduto alla escort romena.
"Sono stato io. Le ho seppellite lì" ha confessato nella notte alla Questura di Udine, Ramon Berloso, di 35 anni, arrestato la scorsa notte a Padova al termine di una caccia all'uomo in Friuli e Veneto durata oltre 24 ore. Berloso era ricercato quale presunto responsabile della scomparsa della escort romena Diana Alexiu, di 24 anni, scomparsa il 20 maggio, e di un'altra italiana, Ilenia, di 28 anni di Mestre (Venezia), scomparsa a marzo, trovate morte stamani sul greto del torrente Torre, nei pressi di un viadotto, nel punto indicato dallo stesso Berloso, a Tapogliano di Campolongo al Torre (Udine). Berloso ha confessato i delitti al termine di un lungo interrogatorio davanti al sostituto Procuratore di Udine, Marco Panzeri, in contatto con il pm di Brescia Sandro Raimondi, il capo della Squadra Mobile della Questura di Udine, Ezio Gaetano, e il comandante del Nucleo Investigativo dei Carabinieri del capoluogo friulano, Fabio Pasquariello. Le due donne sono state uccise per rapina, a bastonate o con dardi di balestra, e sepolte nude nella terra Lo ha rilevato il Procuratore della Repubblica di Udine, Antonio Biancardi, spiegando che la ricostruzione è stata fatta sulla base del racconto di Ramon Berloso, nei cui riguardi sarà adottato un provvedimento di fermo per omicidio plurimo pluriaggravato, furto, occultamento e distruzione di cadavere. Ilenia è stata uccisa a bastonate mentre Diana è stata stordita a colpi di bastone e poi uccisa con i dardi scagliati con una balestra in un casolare di campagna fra Villesse e Aiello del Friuli (Udine). Berloso - ha riferito Biancardi - ha detto di aver ucciso le due donne "perché aveva bisogno di soldi". Dall'auto di Ilenia, una Fiat Grande Punto, dopo il delitto Berloso ha sottratto circa diecimila euro in contanti. A Berloso gli investigatori della Questura di Udine e del Nucleo Investigativo dei Carabinieri del Comando Provinciale del capoluogo friulano sono giunti grazie al telefonino di Ilenia, usato dall'uomo per alcune chiamate. Successivamente, Berloso ha usato un altro telefonino, sottratto in una Peugeot rubata in Friuli, per contattare una terza prostituta con la quale avrebbe dovuto incontrarsi lunedì 19 sera. Proprio prima di questo incontro è scattato il piano per la cattura alla quale, in un primo momento, è risucito a sfuggire. "Le dichiarazioni fatte da Berloso la scorsa notte nella Questura di Udine - ha spiegato Biancardi - sono di notevole importanza soprattutto perché hanno consentito di ritrovare i cadaveri. Ora disporremo l'autopsia e altri accertamenti e verifiche per fare piena luce su tutta la vicenda. Con le Procure di Brescia e Gorizia avvieremo un coordinamento per decidere la competenza a portare avanti le indagini" e per fare " una ricognizione sulle persone scomparse" alla luce di quanto sta emergendo. "Noi conosciamo solo questi due episodi", ha detto Biancardi, "procederemo con ulteriori accertamenti e faremo un riepilogo delle situazioni relative alle persone scomparse".
Berloso ha vari precedenti e nel 1996 è stato condannato a Trieste a sei anni di reclusione per omicidio preterintezionale per la morte di un 18enne avvenuta il 24 ottobre 1993 a Farra (Gorizia). Colpito durante una rissa, il giovane morì soffocato riverso in una pozzanghera di fango in un campo di mais nelle campagne del paese.
Sarà rimpatriata in Romania tra alcuni giorni la salma di Diana Alexiu. Lo si è appreso a Udine dopo un colloquio di quasi tre ore avuto dagli inquirenti, presso il Comando dei Carabinieri, con Virgil Alexiu, 22 anni, fratello di Diana, accompagnato dal suo legale Maria Cristina Clementi, da un amico e da un'interprete. "Istruiremo la pratica per il trasferimento della salma - ha detto l'avvocato Clementi - che necessita di un nulla osta rilasciato dal consolato di Romania in Italia, con sede a Milano". Virgil Alexiu e l'amico hanno confermato che Diana, dopo una rapina subita alcuni mesi fa da un cliente, aveva l'abitudine di spedire loro, per precauzione, un sms con la targa dell'auto di ogni singolo cliente. Sms che - ha spiegato Virgil - non è arrivato il 20 maggio, giorno in cui Diana è arrivata in Friuli da Desenzano (Brescia). Fatto che lo ha insospettito, inducendolo a sporgere denuncia di scomparsa della sorella. A Virgil - a quanto si è saputo - è stato prelevato del Dna per effettuare le ultime verifiche sulla salma di Diana, trovata nel punto in cui Berloso ha condotto gli investigatori, lo stesso luogo in cui l'uomo aveva sepolto anche il cadavere di Ilenia Vecchiato, scomparsa il 20 marzo. Intanto si è saputo che la settimana prossima gli inquirenti torneranno con Ramon Berloso a Lucinico (Gorizia) - luogo dove Berloso ha detto di aver consumato la prima fase dell'omicidio di Ilenia Vecchiato, forse nel giardino di una villetta - e sul greto del torrente Torre, per effettuare nuovi sopralluoghi. Verranno inoltre eseguiti altri accertamenti sui tabulati telefonici dei telefonini rinvenuti durante una perquisizione nell'abitazione di Aiello (Udine), dove Berloso risiedeva, e su altri telefoni cellulari appartenuti alle due vittime. Si cercano elementi utili allo sviluppo delle indagini e al chiarimento del movente dei due delitti.
E' stata rinvenuta oggi dagli investigatori, sul greto del torrente Torre, nei pressi di Tapogliano (Udine), la barra di ferro con cui il goriziano Ramon Berloso. Lo si è appreso dalla Procura di Udine. Il titolare delle indagini, infatti, ha effettuato alcuni sopralluoghi nei luoghi del delitto insieme con i Carabinieri del Comando provinciale di Udine, gli agenti della Squadra Mobile, e lo stesso Ramon Berloso, accompagnato dal suo legale Roberto Mete. A condurre gli investigatori nel luogo del ritrovamento, situato a breve distanza dal posto in cui sono stati trovati sepolti i corpi delle due vittime, Ilenia Vecchiato, 28 anni, di Venezia, e Diana Alexiu, 24 anni, romena, è stato lo stesso Berloso. Rinvenuto nel corso di un secondo sopralluogo, nei campi vicini all'abitazione di Berloso ad Aiello (Udine), dove era stata giè ritrovata la Fiat Punto Nera sottratta alla Vecchiato, un telefono cellulare di cui il reo confesso omicida si era disfatto. E' il cellulare - secondo gli inquirenti - che si trovava all'interno di una Peugeot rubata da Berloso, poi rinvenuta dagli investigatori, utilizzato dall'uomo per contattare diverse persone e la seconda vittima, usando la scheda telefonica della stessa Vecchiato. ''Un elemento importante - hanno commentato in Procura - perchè è il telefono usato per contatti precedenti e anche per l'ultimo con la escort friulana che si apprestava a incontrare. Per la Procura - si è appreso - rappresenta un ulteriore elemento di prova''. Sul greto del Torre, vicino al luogo della sepoltura delle due donne, è stato anche trovato un asciugamano con cui Berloso avrebbe avvolto la barra di ferro usata per colpire e stordire la Vecchiato. I ritrovamenti sono avvenuti in una zona impervia con l'aiuto anche della Protezione civile. Non e' stata invece ritrovata alcuna traccia nella villetta di Lucinico (Gorizia) dove Berloso ha dichiarato di aver ucciso Ilenia Vecchiato. Non abbiamo alcun elemento obiettivo - hanno detto gli inquirenti - che ci possa confermare che sia stata uccisa in quel luogo. La condizione del terreno non ha consentito di rinvenire alcuna traccia. Intanto prosegue l'esame dei tabulati telefonici per ricostruire i contatti avuti da Berloso cui seguirà lo studio puntuale degli elementi acquisiti che prevede accertamenti di tipo tecnico-biologico ed esami delle impronte.
Ha tentato il suicidio nel carcere di Udine dove è era stato rinchiuso in isolamento il 35enne goriziano Ramon Berloso, serial killer reo confesso dell'omicidio di due escort. E' stato però notato appena in tempo da un agente della Polizia carceraria che lo ha soccorso. Subito è stato trasportato all'ospedale di Udine dove è stato ricoverato in delicate condizioni. Proprio ieri erano stati tolti i sigilli dalla casa ad Aiello.
Ramon Berloso, il goriziano di 35 anni reo confesso dell'omicidio di due escort, fra le quali la romena Diana Alexiu , è morto questa mattina alle 5.45 all'Ospedale Santa Maria della Misericordia di Udine. Berloso era stato ricoverato in condizioni disperate il 5 agosto dopo che nel carcere di via Spalato a Udine, in cella di isolamento, aveva tentato il suicidio legandosi attorno al collo un lenzuolo appeso poi alle inferriate. Un agente della Polizia penitenziaria si era accorto del gesto disperato e lo ha tratto in salvo. Subito è stato accolto in terapia intensiva nel nosocomio udinese dove era stato posto in coma farmacologico. Poi era sopravvenuta la morte cerebrale. Berloso ha lasciato tre lettere dirette ai familiari e a una amica brasiliana, giustificando il suo comportamento. Dopo serrate indagini il giovane era stato fermato nella notte del 20 luglio dalla Polizia ferroviaria nella stazione di Padova ed era stato condotto in Questura a Udine. Interrogato, l'uomo - condannato in passato per la morte di un giovane durante una rissa - aveva cominciato a fare le prime ammissioni indicando la zona, sulle rive del fiume Torre, dove aveva sepolto i cadaveri di Ileana Vecchiato, 28 anni originaria di Marcon e Diana Alexiu, escort romena di 24 anni con le quali si era incontrato dopo contatti via Internet.