Data pubblicazione:09/11/2009
Michele Lambiase, 47 anni, stava scontando gli arresti domiciliari nella sua casa di Foggia per lo stalking ai danni della sua ex fidanzata. Il 7 novembre ha deciso di violare il provvedimento per dirigersi verso Pescara, alla ricerca della donna. E' arrivato a Silvi con una pistola calibro 7,65, detenuta illegalmente. Ha messo una parrucca bionda e degli occhiali da vista con una montatura rossa per non farsi riconoscere. Ha seguito la donna fino a un parcheggio di Montesilvano dove ha sparato a lei e ad un suo amico. Nonostante le ferite, i due sono riusciti a fuggire e a denunciare l’accaduto. Lambiase è ricercato e accusato di duplice tentato omicidio. Il padre della donna ferita è intervenuto telefonicamente durante la trasmissione del 9 novembre lanciando un appello a chiunque possa forniere informazioni utili alla sua cattura.
[Guarda il video dell'appello]
Prima di allontanarsi da Foggia, Michele Lambiase, accusato di stalking e tentato duplice omicidio, avrebbe lasciato un messaggio sul cellulare indirizzato a uno dei suoi figli. All'accensione del cellulare compaiano delle frasi con le quali l'uomo dice al figlio di volergli bene, gli chiede perdono e fa notare che il figlio non puó capire il gesto commesso. Il telefono è stato ritrovato dagli investigatori nella casa di Foggia dove si trovava l'uomo prima di fuggire, tra sabato e domenica scorsi, per raggiungere Montesilvano e sparare alla sua ex convivente e all'uomo che era in sua compagnia. I carabinieri di Montesilvano hanno saputo poi che la parrucca indossata da Lambiase al momento della sparatoria è stata acquistata in un negozio a Pescara, probabilmente sabato pomeriggio, ha rivelato la commerciante che ha venduto il 'caschetto biondo' dopo aver riconosciuto la parrucca attraverso le immagini diffuse da giornali e tv. Nel frattempo le ricerche continuano e la zona di Manoppello scalo è stata circondata dalle pattuglie dei carabinieri a seguito di una segnalazione che indicava la presenza in un bar di Michele Lambiase. Qualcuno ha segnalato ai militari dell'Arma la presenza di un uomo somigliante al ricercato, notato mentre leggeva il giornale in un bar. Le ricerche da parte dei carabinieri, peró, non hanno portato a nulla. Fino ad ora sono arrivate almeno tre segnalazioni in Abruzzo, ma si sono rivelate infondate. Dopo aver sparato ai due, l'uomo si e' allontanato armato.
Il corpo di Michele Lambiase, l'uomo di 47 anni, ricercato da alcuni giorni dopo che a Montesilvano (Pescara) aveva sparato all'ex convivente e a un amico in un parcheggio, è stato scoperto alla periferia di Foggia nei pressi di un casolare sulla circonvallazione. Del caso si era occupato anche “Chi l’ha visto?” nella puntata del 9 novembre e il padre della donna aveva lanciato un appello. Secondo le prime informazioni l'uomo si è ucciso sparandosi un colpo di pistola, con la stessa arma con cui aveva sparato alla ex convivente e al’amico. La pistola, una 7.65, e stata trovata nella sua mano sinistra. A dare l'allarme alla squadra mobile di Foggia una guardia giurata, su segnalazione di alcuni cittadini bulgari che avevano notato che tra quei ruderi alla periferia della città vi era il corpo di una persona. Lambiase è stato trovato in un piccolo locale, a faccia in giù e con un cappuccio in testa. L'uomo era stato arrestato ai primi di novembre dai carabinieri di Silvi Marina (Teramo), dove aveva vissuto con la donna, ma era stato sottoposto agli arresti domiciliari a Foggia. Da lì era fuggito e la notte tra il 7 e l'8 novembre era arrivato a Montesilvano, in via Verrotti. Qui ha aperto lo sportello della macchina dove si trovavano i due, ha sparato alla donna colpendola al volto e all'uomo colpendolo all'addome. L’uomo aveva una parrucca bionda in testa che poi è stata ritrovata dai carabinieri vicino alla macchina della donna, non lontano dal luogo della sparatoria. Il ferito ha avuto la forza di raggiungere la vicina caserma dei carabinieri e di chiedere aiuto. Le condizioni della donna sono ancora gravi.
Prima di fuggire da Foggia, dove era agli arresti domiciliari, per raggiungere Montesilvano(Pescara), sparare alla sua ex convivente, all'amico di lei e poi uccidersi, Michele Lambiase, 46 anni, ha scritto una lettera al figlio che ha avuto con la donna, un bambino di tre anni e mezzo che vive a Silvi (Teramo). Nella lettera, rinvenuta durante le indagini all'interno di un album fotografico, l'uomo ha cercato di motivare il gesto che avrebbe compiuto di lì a poco. Giustificava, cioé, l'aggressione alla madre con la rabbia che provava nei suoi confronti. Immaginando che dopo aver sparato alla donna si sarebbe tolto la vita, Michele Lambiase ha scritto al bimbo di portargli dei fiori. Sempre nella lettera ha pregato il bambino di continuare a portare il suo cognome e di non cambiarlo una volta cresciuto. L'uomo aveva altri due figli, a Foggia, nati da un precedente rapporto. A uno di loro ha scritto un messaggio, ritrovato dai carabinieri sul cellulare dell'uomo dopo la sua scomparsa.