Edizione:2021-2022
Data pubblicazione:04/01/2022
Salvatore Tutino, 60 anni, pensionato agricolo, vive da solo a Rosarno (Reggio Calabria). La sera del 15 dicembre intorno alle 20 ha parlato con la figlia al telefono dicendole di aver cenato e che da lì a poco sarebbe andato a letto. Si sono salutati con la promessa di sentirsi, come al solito, il mattino dopo. La figlia, intorno alle 12, non avendolo ancora sentito, ha tentato di chiamarlo ma il telefono risultava spento. Dovrebbe avere con sé il cellulare, che non è stato trovato in casa, i documenti e il green pass. Manca anche l’auto, una Fiat Panda blu targata CT661PY. Cammina lentamente.
"Vogliamo sapere se è stato ucciso". Dopo la scomparsa del 60enne da Rosarno (Reggio Calabria), si attendono le verifiche dei Carabinieri su un corpo trovato dentro un'auto bruciata. Nel 1999 è sparita anche la sorella Antonia: E’ una coincidenza?
E’ di Salvatore Tutino il cadavere trovato carbonizzato nella sua auto il 17 gennaio. Il figlio ha reso noto a “Chi l’ha visto?” l’esito del test Dna. "Vogliamo sapere se è stato ucciso", avevano detto dopo il ritrovamento i familiari dell’uomo scomparso da Rosarno (Reggio Calabria). Nel 1999 sparita anche la sorella Antonia, è una coincidenza? Qualcuno ha informazioni utili alle indagini della procura di Vibo Valentia?
Due arresti per la morte di Salvatore Tutino, trovato carbonizzato nella sua auto il 17 gennaio 2022, un mese dopo la sua scomparsa da Rosarno (Reggio Calabria). In seguito alle indagini della procura di Vibo Valentia, i Carabinieri hanno eseguito l’ordinanza di custodia cautelare in carcere del gip nei confronti di un uomo, già detenuto per associazione mafiosa e associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, e di un altro con precedenti per armi. Avrebbero agito in concorso con altri soggetti da identificare. Movente del delitto “sarebbe stato un debito di qualche decina di migliaia di euro che la vittima vantava nei confronti di uno dei due indagati, per motivi legati alla produzione di stupefacenti”, comunica il procuratore Camillo Falvo.