Edizione:2004/2005
Data pubblicazione:07/06/2004
Romina Del Gaudio, 19 anni, il 4 giugno 2004 è partita da Napoli per Aversa (Caserta), dove avrebbe dovuto vendere porta a porta contratti telefonici per uno dei principali operatori italiani. Insieme a lei il capogruppo e tre colleghe. Alle 10:30, dopo aver assegnato le rispettive zone di lavoro e aver fatto colazione in un bar di piazza Municipio, il gruppo si è diviso e si è dato appuntamento per le 13:30 - 14. Ma la ragazza non è tornata e non ha più risposto al cellulare. Tra le 20 e le 20:30 il suo datore di lavoro l'ha cercata a casa due volte, ma lei non era tornata nemmeno lì.
I colleghi di Romina Del Gaudio non si erano allarmati quando lei non si era presentata all'appuntamento per la pausa pranzo, credendo che avesse preferito continuare il suo giro di vendite. Hanno cominciato a preoccuparsi quando è mancata anche alle 18, quando il suo gruppo doveva rientrare a Napoli, avvertendo la madre intorno alle 20. Il giorno della scomparsa ad Aversa era stato assegnato alla ragazza il settore che parte da via Garibaldi, prosegue per via Andreozzi e arriva all'incrocio di via Roma, dove era previsto l'appuntamento di metà giornata. Le testimonianze dei negozianti sono contraddittorie circa l'orario e la direzione che Romina Del Gaudio avrebbe preso, ma concordano sul fatto che nessuno l'avrebbe vista dopo le 13, quando gli esercizi commerciali chiudono e le strade restano deserte. Lungo un possibile tragitto potrebbe essere passata dall'ex campo profughi, oggi parco Pozzi, una zona che si presta ad aggressioni, considerata pericolosa dagli abitanti del posto. L'11 giugno scorso, su richiesta dei familiari, sono intervenuti i "Rangers d'Italia", un gruppo di volontari patrocinato dal Ministro dell'ambiente e dalla provincia che opera in collaborazione con le forze dell'ordine, che ha effettuato ricerche in tutto l'agro aversano.
Mentre si susseguono le manifestazioni pubbliche di solidarietà con la famiglia, sono arrivate due segnalazioni contrapposte. Un negoziante di Aversa, che aveva ricevuto la sua visita alle 11, avrebbe rivisto Romina Del Gaudio verso le 14, seduta su un marciapiede di piazza Magenta. Intorno alla stessa ora una donna avrebbe notato un'auto scura lunga seguire la ragazza in via Andreozzi verso il parco Pozzi, ex campo profughi. In quel momento della giornata, tra le 13 e le 16, gli abitanti della zona considerano pericoloso frequentare il parco.
"Io sono convinta che mia figlia è stata rapita". Questa convinzione della madre di Romina Del Gaudio trova forse fondamento nella vicenda giudiziaria nella quale è coinvolto come testimone, suo malgrado, l'ex marito e padre della ragazza scomparsa, che vive a Francoforte (Germania). Si è appreso intanto di un misterioso tentativo di rapimento avvenuto il 3 giugno scorso a Parete, a pochi chilometri da Avesa, ai danni di una ragazza molto somigliante a Romina Del Gaudio e che fa il suo stesso lavoro. Protagonisti, secondo i testimoni del fatto, un uomo corpulento e uno più longilineo che avrebbero agito con fredda determinazione, attesi da un terzo complice alla guida di un'auto monovolume di colore grigio chiaro.
Il 21 luglio scorso ai Carabinieri di Santa Maria Capua Vetere (Caserta) è stata segnalata la presenza di un cadavere a San Tammaro, in località Carditello, in un bosco alle spalle della vecchia reggia borbonica. Sul posto sono stati trovati uno slip da donna, un giubbino di pelle nero, un fermaglio per capelli, un pacchetto di sigarette con un portaspiccioli, un paio di scarpe da ginnastica, un reggiseno strappato e una maglietta. In un cespuglio i resti di una donna sopra un jeans chiaro. Gli indumenti e gli oggetti erano quelli della ragazza scomparsa, il cui cartellino identificativo è stato poi rinvenuto in mezzo a moduli per contratti telefonici sparsi nei pressi. Il 1 settembre successivo l'esame del Dna ha confermato che il corpo era quello di Romina Del Gaudio, assassinata nelle ore immediatamente successive alla sua scomparsa con due colpi di pistola calibro 22 alla tempia, probabilmente dopo aver subito una violenza sessuale. La madre di Romina Del Gaudio, distrutta dal dolore, ha rivolto un appello affinché si collabori alla cattura degli assassini.
Il 2 settembre scorso i familiari di Romina Del Gaudio hanno ricevuto una telefonata anonima da un telefono pubblico nei pressi della stazione di Aversa. Un uomo chiedeva perdono alla madre, annunciando che sarebbe andato a costituirsi. Ma finora nessuno si è consegnato alle forze dell'ordine. E' indagato invece l'autore di un'altra telefonata, arrivata alla trasmissione il 7 giugno scorso, dopo il primo appello di ricerca. Si tratta di un vicino di casa che aveva segnalato Romina Del Gaudio alla stazione di Caserta il giorno della scomparsa. Dopo il ritrovamento del cadavere l'uomo è stato ascoltato dagli inquirenti e non è riuscito a ricostruire i suoi movimenti tra la notte del 3 giugno e il pomeriggio del 4 giugno scorsi, rilasciando dichiarazioni confuse e contraddittorie. Risulta indagato anche un amico che l'uomo ha citato per un possibile alibi. A quest'ultimo il 27 luglio sono state sequestrate due auto per sottoporle alle analisi del RACIS dei Carabinieri di Roma, che il 15 settembre ha prelevato campioni del Dna dei due uomini per effettuare confronti con tracce organiche rilevate.
I due indagati sono stati scagionati dall'esame del DNA rilevato sulle tracce organiche trovate nell'auto di uno di loro.
E' stato reso noto il contenuto della telefonata anonima fatta da un uomo il 2 settembre 2004 alla madre di Romina Del Gaudio e registrata nella segreteria telefonica: "Sono colui che ha…, le chiedo perdono, di quello che ho commesso… su vostra figlia. Mi costituirò al più presto. Le chiedo perdono di nuovo". L'assassino è stato invitato a trovare il coraggio di costituirsi, dal momento che si dice sofferente e pentito. La mamma della ragazza ha dichiarato di non riconoscere la voce e ha lanciato un appello affinché chi conosce la verità si faccia avanti.
Il 19 marzo 2008 la Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere (Caserta) ha respinto la richiesta di archiviazione delle indagini sull'omicidio di Romina Del Gaudio. "L'ordinanza del gip sostanzialmente suggerisce di ricominciare da capo" – ha detto l'avv. Giorgio Pace, legale di Grazia Gallo, madre della ragazza. "Il gip ripercorre non solo tutta la vicenda e tutte le indagini, ma chiede al pubblico ministero di approfondire tutta una serie di piste", senza tralasciarne alcuna. Ritorna quindi anche la tesi sostenuta da Grazia Gallo, che la figlia sia stata rapita. Al momento della scomparsa, il padre di Romina Del Gaudio doveva testimoniare in Germania a un processo per una truffa di circa 150 milioni delle vecchie lire. "L'ipotesi è quella di una vendetta trasversale" – ha detto l'avv. Pace. Per zittire l'uomo, si sarebbe cioè colpita una persona a lui vicina. Pochi giorni dopo la scomparsa di Romina Del Gaudio, il padre era venuto in Italia per sette giorni. Aveva detto alla ex moglie di voler contattare alcuni amici per raccogliere informazioni sulla ragazza, ma dopo una settimana era ripartito per la Germania senza comunicare nulla alla donna. La riapertura dell'inchiesta potrebbe forse riportare all'attenzione degli inquirenti la testimonianza di una ragazza molto somigliante a Romina Del Gaudio, che faceva il suo stesso lavoro, che ha raccontato di essere stata vittima di un tentativo di rapimento il giorno prima della scomparsa della ragazza uccisa, mentre si recava dal dentista a Parete (Caserta), a pochi chilometri da Aversa.
Secondo la ragazza, protagonisti della vicenda sarebbero stati due uomini, uno più corpulento e dalla carnagione scura e l'altro più longilineo e chiaro di carnagione, mentre un terzo complice li avrebbe attesi in strada su un'auto monovolume di colore grigio chiaro. La ragazza era stata soccorsa dal dentista che era stato allarmato dalle sue grida e che, avvicinandosi, aveva notato che uno dei due uomini aveva una pistola. Il dentista aveva detto di essere stato colpito dalla tranquillità degli aggressori, che si erano allontanati come se non temessero di essere riconosciuti. Secondo la ragazza scampata al rapimento, alla scena avevano assistito altre persone, che però non erano intervenute. Forse oggi quei testimoni potrebbero ricordare particolari utili a capire se questa vicenda possa effettivamente essere collegata alla scomparsa di Romina Del Gaudio. Grazia Gallo all'epoca della scomparsa della figlia aveva raccontato che talvolta due colleghi dell'ex marito, che lavoravano in Germania, avevano portato personalmente alla ragazza del denaro da parte del padre. Di loro la donna ricordava solo che uno era robusto, bruno e aveva un'auto nera grande, mentre l'altro, più giovane e longilineo, ne aveva una di colore grigio metallizzato.
Il legale che rappresenta la famiglia della 19enne promoter della Wind scomparsa nel 2004 ad Aversa e trovata uccisa 43 giorni dopo a Carditello chiede la riesumazione del cadavere. Sul corpo di Romina, dilaniato dalla microfauna di san Tamaro, ci sarebbero i segni che potrebbero portare alla verità. Ci sono 2 nuovi indagati entrati a pieno titolo nell’inchiesta sulla morte della promoter del Vomero Alessandro Palumbo di 30 anni e Ferdinando Schiavo di 36. Il gip Paola Piccirillo dovrà decidere se accogliere la richiesta di archiviazione, o disporre supplementi di indagni.
Secondo alcuni colleghi di lavoro, il giorno della scomparsa Romina Del Gaudio era insolitamente silenziosa. Per la madre questo atteggiamento potrebbe essere eventualmente spiegato dal fatto che la ragazza aveva saputo quella mattina di doversi recare ad Aversa anziché a Giugliano, dove aveva avuto dei contatti per poter concludere dei contratti, che pertanto sarebbero saltati. In una lettera anonima a “Chi l’ha visto?” l’autore si dice sicuro di aver visto, verso le 14:30-15:00 del 4 giugno 2004 Romina Del Gaudio in piazza Magenta ad Aversa. Vicino a lei un uomo di circa 40 anni che, dalla sua auto scura, le diceva “Sali in macchina, dai, che ti costa? Guarda che scendo io, eh?”, mentre veniva sollecitato da un altro uomo più anziano al quale replicava: “Aspetta, papà”. L’uomo nell’auto si esprimeva a voce alta ma con la difficoltà tipica dell’ubriaco. La lettera è stata messa a disposizione degli inquirenti. La signora Grazia Gallo, madre di Romina, alla vigilia della riesumazione dei resti attribuiti alla figlia per poterli sottoporre a un nuovo esame del DNA ha ribadito che secondo lei quelle ossa erano in uno stato incompatibile con i 47 giorni trascorsi, anche tenendo conto dell’esposizione alle intemperie.
Sono stati riesumati i resti attribuiti a Romina Del Gaudio, la giovane promoter napoletana di una nota compagnia telefonica scomparsa ad Aversa il 4 giugno del 2004. I resti vennero rinvenuti in avanzato stato di decomposizione il 21 luglio seguente, nei pressi del sito borbonico di Carditello, a San Tammaro, e identificati da un primo esame genetico dei Ris dei carabinieri. Dopo sette anni, il pm della procura di Santa Maria Capua Vetere, Giovanni Cilenti, ha autorizzato la riesumazione della salma nell'ambito delle indagini difensive coordinate dall'avvocato Giorgio Pace per prelevare cellule delle ossa e del cuoio capelluto e compararle con il dna di filiazione con sangue prelevato dalla madre di Romina. La riesumazione è avvenuta intorno alle 10 di mattina, nel cimitero di Poggioreale, a Napoli, nell'area del cosiddetto Triangolare. Ad assistere all'operazione il legale della famiglia, la madre della ragazza con lo zio, un medico dell'Asl Napoli 1 e i periti di parte Luciano Fattore e Salvatore Valiante, medici biologi specializzati in antropologia. Le cellule prelevate dovranno essere inviate in un centro di analisi specializzato e sottoposte a riscontri. L'esito dei nuovi esami è atteso non prima di una settimana. Le indagini sulla scomparsa e l'omicidio sono ancora aperte. Per due volte, infatti, il gip Paola Piccirillo ha rigettato la richiesta di archiviazione del caso.
Dopo quasi 5 mesi sono arrivati i risultati delle nuove analisi genetiche che hanno confermano che i resti sono di Romina Del Gaudio. Secondo la perizia medico-legale del consulente nominato dalla procura, ci sarebbe compatibilità tra Il coltello sequestrato nell'abitazione di uno degli indagati e le ferite inferte.
Pochi giorni dopo la scomparsa, i familiari di Romina Del Gaudio ricevettero alcune telefonate anonime. Nel punto di Napoli indicato dagli inquirenti come quello da cui partirono le chiamate, non c'è una una cabina telefonica ma un negozio di parrucchiere. All’epoca, all’interno del negozio, era attivo un telefono pubblico: partirono da lì quelle telefonate?
Gli inviati di "Chi l'ha visto?" sono andati a intervistare uno degli indagati, che però ha risposto con pesanti minacce.
Si è spenta ieri Grazia Gallo, la madre di Romina Del Gaudio, scomparsa il 4 giugno 2004 mentre si trovava ad Aversa (Caserta) per lavoro, i cui resti resti furono ritrovati il 21 luglio seguente. Salutandola con commozione, Federica Sciarelli e la redazione di "Chi l'ha visto?" raccolgono il testimone della battaglia combattuta finora insieme per la verità sull'omicidio della figlia. Ai familiari le più sentite condoglianze.
La procura ha accolto l'istanza di riapertura delle indagini presentata mesi fa dal nuovo legale della famiglia di Romina Del Gaudio, avvocato Francesco Stefani. Per la morte della ragazza napoletana scomparsa il 4 giugno 2004 ci sarebbero tre indagati. I nuovi elementi di indagine dalle verifiche verifiche sulla lettera anonima arrivata a "Chi l'ha visto?" nel 2011. "Quel giorno - scriveva una spettatrice - stavo tornando a casa da un amica,e ho notato questa ragazza seduta su una panchina in piazza Magenta, erano circa le 14;30 o le 15 ad Aversa, ed un auto grigio scuro lunga che era ferma d’avanti a lei, la ragazza sembrava molto infastidita ed impaurita, perché ho visto un uomo con gli occhiali sulla quarantina di anni, all’interno dell’auto che ad alta voce ripeteva sali in macchina ti do un passaggio...". La segnalazione conteneva un numero di targa e fu subito consegnata dalla redazione agli inquirenti dell'epoca.
La procura ha archiviato le nuove indagini su tre persone per la morte di Romina Del Gaudio, aperte a maggio del 2019 su istanza del nuovo legale della famiglia avvocato Francesco Stefani. Tra i nuovi elementi c’erano verifiche sulla lettera anonima arrivata a "Chi l'ha visto?" nel 2011, nella quale si segnalava un’auto risultata intestata a un uomo processato e poi assolto per l'omicidio di Cinzia Santulli.