Data pubblicazione:19/01/2009
Il 24 luglio 1971 Simonetta Ferrero, 26 anni, laureata in scienze politiche all’Università Cattolica di Milano, è uscita di casa per alcune commissioni. Quella sera sarebbe dovuta partire per la Corsica con la famiglia. Non vedendola rientrare, il padre Francesco si è recato alla polizia per denunciarne la scomparsa. Lunedì 26 luglio il seminarista Mario Toso, salendo le scale dell’istituto di scienze religiose dell’Università Cattolica, ha sentito un fruscio d’acqua proveniente dal bagno delle donne. E' entrato e ha trovato il cadavere di Simonetta. L’autopsia ha stabilito che la morte risale a sabato 24 , tra le 10:30 e le 13. Le sono state inferte 33 coltellate. Nonostante le numerose tracce lasciate sul luogo del delitto i mezzi della polizia scientifica di allora non hanno potuto stabilire nulla. La vita della vittima e della sua famiglia sono state controllate minuziosamente e durante le indagini sono state interrogate più di 350 persone. Nell’ottobre del 1993 è stata recapitata al questore di Milano Achille Serra una lettera anonima che ha fatto riaprire il caso ma quello della Cattolica resta ancora oggi un delitto senza un colpevole.