Data pubblicazione:10/04/2014
La notte fra il 2 e il 3 marzo 2014 Riccardo Magherini, 40 anni, ex calciatore del Prato e delle giovanili della Fiorentina, è arrivato in arresto cardiaco al pronto soccorso di un ospedale di Firenze. Poco prima era stato immobilizzato a terra e ammanettato a faccia in giù sull’asfalto da due pattuglie dei carabinieri, accorse nelle strade di Borgo San Frediano. Intorno all’una l’uomo era entrato in una pizzeria molto agitato, sfondando una porta a vetri. Si sentiva inseguito, braccato, aveva paura che qualcuno potesse ucciderlo. Tornato in strada, terrorizzato e in preda al panico, ha fermato un’auto. Poi è arrivata una pattuglia dei carabinieri che sono riusciti a fermarlo solo dopo l’arrivo di rinforzi. Magherini era a terra, a torso nudo nel freddo. Un abitante del quartiere ha fatto con il cellulare una registrazione audio di quei momenti, che stata è pubblicata su Repubblica.it. Grazie ai tecnici esperti della Rai è stato possibile migliorare l’audio della registrazione. Si sente l’uomo gridare: “Aiutatemi… Mi sparano… Sto morendo…”. Poi la sirena dell’ambulanza, senza medico che arriva dopo, quando Magherini non si agita più perché è in arresto cardiaco. La procura di Firenze sta indagando. Dopo la diffusione della registrazione i familiari hanno dichiarato all’Ansa: “È davvero difficile darsi pace, perché è evidente che quella sera Ricky stava male. Aveva bisogno di aiuto, e lo chiedeva disperatamente, ben prima che intervenissero le forze dell'ordine e i soccorritori. Ed è morto, invece, nelle mani di costoro. Occorre fare piena luce sull'accaduto. Confermiamo la nostra fiducia nell'opera degli inquirenti”. “Chi l’ha visto” ha lanciato un appello a chiunque possa fornire elementi utili.
"Con serena e addolorata chiarezza si può dire che certamente ci sono stati comportamenti illegali in quell'azione che ha comportato la morte di una persona che chiedeva aiuto". Così il senatore Luigi Manconi, presidente della Commissione Diritti Umani, sul caso di Riccardo Magherini, il fiorentino trentanovenne morto nella notte tra il 2 e il 3 marzo mentre veniva arrestato dai carabinieri. Alla conferenza stampa indetta oggi al Senato è stato anche diffuso un nuovo video che conferma i racconti fatti a "Chi l'ha visto?" dai testimoni nell'ultima puntata, nel quale vengono mostrate anche le immagini del corpo di Magherini. Il video, girato da un testimone, è già agli atti della magistratura: “Abbiamo schiarito le immagini a disposizione e cercato di riconoscere da suoni non distinguibili a un primo impatto frasi e parole”, ha spiegato Manconi. Frasi come “lo prendi a calci”, che si alternano alle richieste ripetute di aiuto di Magherini, evidenziando che comunque dovrà essere la magistratura con i più potenti mezzi a disposizione a verificare se quelle parole sono state effettivamente pronunciate. Sotto accusa le modalità del fermo: “quattro persone che indugiano con tutto il loro peso sul corpo di un'altra in stato confusionale per lunghissimi minuti”, così come il “tempo infinito”, 20 minuti circa, che passa dall'inizio dell'intervento di “contenimento” dei carabinieri - durante i quali Magherini è "riverso per strada, col volto sull'asfalto, il corpo esamine e le braccia dietro la schiena, con i polsi ammanettati”" - al momento in cui gli vengono prestati i soccorsi. Manconi giudica anche "una grave violazione delle regole" e perciò “scandaloso” il fatto che le prime testimonianze siano state raccolte dagli stessi carabinieri che della vicenda erano stati protagonisti. Il senatore ha denunciato anche che “la prima autopsia è stata condotta con tanta approssimazione e superficialità da rendere necessaria una seconda autopsia”. Oltre ai familiari di Magherini e al loro avvocato, Fabio Anselmo, alla conferenza stampa erano presenti parlamentari di diversi schieramenti che con Manconi si apprestano a presentare una interrogazione.
A causare la morte di Riccardo Magherini, insieme all'assunzione di cocaina, sarebbe stata l'asfissia causata “con molta probabilità” dalle modalità dell'arresto e in particolare dalle operazioni di contenimento e immobilizzazione. E' quanto scrivono i medici legali Gian Artistide Norelli e Martina Focardi, incaricati dalla procura di Firenze, nella perizia di cui l’Ansa riporta alcuni brani. Nella relazione si spiega che, in attesa del medico, le manovre di costrizione e i suoi tentativi di liberarsi, mentre era immobilizzato a terra con le manette ai polsi, hanno indotto “un rilascio di catecolamine che può ritenersi concausa di morte per la liberazione adrenegetica ad essa riconducibile”. Magherini, già in stato di "intossicazione acuta da cocaina", con una sindrome di tipo "excited delirum", ebbe poi una crisi respiratoria che portò all'arresto cardiaco. L'asfissia, secondo i periti, poteva essere evitata se l'uomo fosse stato alzato o, comunque, in una posizione diversa da quella prona in cui era costretto dai militari che non avrebbero rispettato "le indicazioni internazionali".
Con l'accusa di omicidio colposo, la procura di Firenze ha chiesto il rinvio a giudizio di quattro carabinieri e tre soccorritori del 118 la notte tra il 2 e 3 marzo Borgo San Frediano intervenuti quando Riccardo Magherini è deceduto. A uno dei carabinieri è stato anche contestato il reato di percosse. Secondo gli inquirenti, avrebbe dato alcuni calci a Magherini mentre era a terra ammanettato.
E' iniziato il processo a quattro carabinieri e tre volontari della Croce Rossa accusati di omicidio colposo per la morte di Riccardo Magherini. Uno dei militari deve rispondere anche di percosse. Il giudice Barbara Bilosi della seconda sezione penale del tribunale di Firenze ha sospeso l'udienza perché l'avvocato Riccardo Ragusa, difensore di uno dei carabinieri, ha presentato un'eccezione per difetto di notifica. Presenti in aula il padre e fratello di Magherini insieme a molti amici che indossavano una maglietta gialla con la scritta 'siamo tutti Riky' e il suo volto sul davanti e 'verità' e giustizia' sulla schiena. Fissata per il 14 luglio la nuova udienza, dove dovranno essere decise le costituzioni di parte civile. Tre associazioni hanno fatto richiesta: Acad (Associazione Contro gli abusi in divisa), Associazione a buon diritto e Cittadinanza attiva. Contro si sono espressi sia il pm Luigi Bocciolini che i difensori di tutti gli imputati. Il legale della famiglia Magherini, avvocato Fabio Anselmo, ripresentato l'istanza, già respinta dal pm Luigi Bocciolini, per chiedere il cambio di capo di imputazione da percosse a lesioni gravi per uno dei carabinieri imputati.
Il Tribunale di Firenze ha condannato per omicidio colposo tre dei carabinieri imputati al processo per la morte di Riccardo Magherini nella notte tra il 2 e 3 marzo 2014, durante un arresto in una strada del centro di Firenze. Assolti per non aver commesso il fatto gli altri imputati, un quarto carabiniere e due volontarie della Croce Rossa. Le condanne per i militari vanno da 7 a 8 mesi. Il giudice Barbara Bilosi ha concesso la sospensione della pena.
La corte d'appello di Firenze ha sostanzialmente confermato il verdetto della sentenza del processo di primo grado per la morte di Riccardo Magherini, nella notte tra il 2 e 3 marzo 2014, durante un arresto in una strada del centro. Per omicidio colposo uno dei carabinieri è stato condannato a 8 mesi e altri due a 7 mesi, mentre per il quarto è stata confermata l'assoluzione. Assolte ancora anche le due volontarie della Croce Rossa. A parziale riforma della sentenza appellata sono state disposte provvisionali risarcitorie a favore delle parti civili. Oltre alle spese processuali, ognuno dei tre carabinieri dovrà pagare 50.000 euro ai genitori e al fratello di Magherini e centomila al figlio minorenne. La corte di appello ha inoltre stabilito che sia trasmessa al pubblico ministero copia degli atti per ulteriori approfondimenti e per valutare se aprire nuove indagini e istruire un nuovo processo per abuso dei mezzi di contenzione. "Abbiamo pianto di gioia, è quello che volevamo, la sentenza di appello conferma le condanne ed esclude responsabilità di Riccardo nella propria morte, quello che volevamo portare a suo figlio". ", hanno dichiarato all'Ansa il padre e il fratello di Magherini, dopo la lettura della sentenza. "Moderatamente soddisfatto", il difensore dei carabinieri, avvocato Francesco Maresca perché la sentenza "riequilibra il concorso di colpa" e prevede "lievi condanne ai tre carabinieri".
La quarta sezione penale della Cassazione ha assolto i tre carabinieri accusati di omicidio colposo per la morte di Riccardo Magherini a Firenze. Nella sua requisitoria il sostituto pg Felicetta Marinelli aveva chiesto la conferma delle condanne, sostenendo che “se i carabinieri lo avessero messo in posizione eretta, avrebbero permesso i soccorsi e con elevata probabilità la morte non si sarebbe verificata". La Suprema Corte, presieduta da Patrizia Piccialli, ha invece disposto l'annullamento senza rinvio della sentenza d'appello che aveva condannato Vincenzo Corni, Stefano Castellano e Agostino della Porta perché ‘’il fatto non costituisce reato”.
E' stato accolto il ricorso alla Corte Europea dei diritti dell'uomo di Strasburgo dei legali della famiglia di Riccardo Magherini, presentato dopo che la Corte di Cassazione ha assolto tre carabinieri accusati di omicidio colposo. La Corte si dovrà pronunciare sulla richiesta di condannare l'Italia per non aver rispettato il diritto alla vita e l'equo processo. Si esamineranno le modalità dell'arresto durante il quale è morto Magherini, il 3 marzo 2014 a Borgo San Frediano a Firenze, oltre ad alcuni aspetti delle indagini e alla parte finale del processo.