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Scomparso

"Martina Rossi morì fuggendo da un tentativo di stupro": Condannati i due giovani in albergo con lei

Data pubblicazione:01/12/2017

Alle 6 del mattino del 3 agosto 2011 Martina Rossi, 20 anni, studentessa di Imperia arrivata due giorni prima a Palma di Maiorca per una vacanza con due amiche di Genova, è stata trovata morta nella vasca ornamentale davanti all’Hotel Santa Ana di Cala Mayor, dopo un volo di sei piani. Gli inquirenti spagnoli hanno frettolosamente liquidato il caso come un incidente o addirittura un gesto estremo. Ma da subito il padre di Martina non ha creduto all'ipotesi del suicidio. Cosa è successo allora quella notte? Le immagini di repertorio del 3 agosto hanno dimostrato che quando sono sopraggiunti i soccorsi, nel vano tentativo di rianimare la ragazza, non c’era nessuna persona amica accanto a lei. Eppure Martina quella notte non era sola. La ragazza è precipitata dal balcone della stanza 609 che non era la sua ma quella di due ragazzi 20enni di Castiglion Fibocchi (Arezzo), Luca e Alessandro, conosciuti la notte prima in discoteca. Dalle testimonianze delle amiche e dei ragazzi pare che Martina abbia lasciato la sua stanza dove si erano appartate le sue due amiche con altri due ragazzi aretini, per dirigersi nella 609. Poi, secondo Alessandro, all’improvviso Martina lo avrebbe aggredito gridando ‘tu mi vuoi uccidere’ e graffiandolo sul collo. Poi sarebbe uscita in balcone e si sarebbe buttata di sotto, mentre Luca dormiva. I ragazzi hanno quindi proseguito tranquillamente la loro vacanza, come se nulla fosse accaduto e uno dei due ha postato su Facebook la scena finale del film "Scarface" di Brian De Palma, dove il protagonista Tony Montana muore cadendo in una vasca che si tinge di rosso, un’inquietante analogia con la fine di Martina. Dopo la denuncia della famiglia la procura di Genova ha riaperto il caso e quattro avvisi di garanzia sono stati notificati ad altrettanti giovani dell’Aretino, che continuarono la vacanza, descritta su Facebook da uno di loro come “una avventura alla Vallanzasca”.

  • 19 febbraio 2014

    "Se esisti fammi una telefonata e ti dirò un grazie di cuore". Così nell'ultima puntata di "Chi 'ha visto?" il padre di Martina Rossi si era rivolto a un giovane di Urbino che poteva aver conosciuto la figlia a Palma di Maiorca la sera prima che precipitasse dal sesto piano dell'Hotel Santa Ana. Il giovane, che sarebbe stato all'oscuro della morte di Martina, si è presentato spontaneamente ai carabinieri dichiarando di essere stato con lei in discoteca fino alle cinque della notte tra il 2 e il 3 agosto 2011, di averla trovata serena e di averla lasciata promettendosi di rivedersi in Italia.

  • 29 marzo 2014

    La Procura di Arezzo, cui per competenza territoriale é stato trasferito il fascicolo, ha disposto una nuova autopsia sulla salma di Martina Rossi. Gli inquirenti vogliono sapere se la ragazza abbia lottato e abbia cercato di difendersi da un tentativo di stupro prima di precipitare nel vuoto per sei piani. Quattro giovani di Arezzo, che la studentessa aveva conosciuto 48 ore prima di morire, sono attualmente indagati. Due di loro sono accusati di tentata violenza sessuale di gruppo, morte in conseguenza di altro reato e omissione di soccorso. Gli altri di false dichiarazioni rese al magistrato. Martedì 1 aprile il conferimento dell'incarico.

  • 12 febbraio 2017

    Martina Rossi sarebbe caduta dal balcone dell'Hotel mentre fuggiva da un tentativo di violenza sessuale. E’ l’accusa per cui il Procuratore della Repubblica di Arezzo, Roberto Rossi, ha chiesto il rinvio a giudizio per i due 28enni di Castiglion Fibocchi indagati, Alessandro Albertoni e Luca Vanneschi. Ne ha dato notizia il quotidiano "La Nazione".

  • 28 novembre 2017

    Comincerà il 13 febbraio il processo ad Alessandro Albertoni e Luca Vanneschi, 26 anni. Il Gup ha accolto la richiesta del procuratore della Repubblica Roberto Rossi, secondo la cui tesi accusatoria la ragazza cadde cercando di fuggire ad un tentativo di violenza sessuale dei due giovani.

  • 13 febbraio 2018

    Il 13 febbraio 2018, ad oltre sei anni dalla morte di Martina, è iniziato il processo di fronte al giudice Angela Avila. Sul banco degli imputati i due giovani di Castiglion Fibocchi (Arezzo), Luca e Alessandro. Sui due ragazzi pende l’accusa di morte in conseguenza di altro reato tentata violenza sessuale.

  • 27 marzo 2018

    Non è stata ammessa la testimonianza di Carlo Verdone, richiesta dai difensori di uno dei due imputati. Le intercettazioni audio e video saranno nel processo per la morte della ragazza a Palma di Majorca. Respinte le richieste del difensore di uno dei due giovani aretini imputati. Fissate dieci udienze.

  • 18 giugno 2018

    Arezzo, 18/6/2018 - "Ho conosciuto Martina poche ore prima del mio rientro in Italia dalla vacanza. Martina era tranquillissima, una ragazza normale. Si stava divertendo. Era allegra. Aveva un vestitino verde, lo ricordo perché è il mio colore preferito. Abbiamo parlato della vacanza e anche di arte perche io ho un tatuaggio di Dalì su un polso ed era il suo artista preferito". Al processo per la morte di Martina Rossi in Spagna è stato sentito Mattia, 29 anni, il giovane di Urbino che lei aveva conosciuto in discoteca poco prima della tragedia. "Ci siamo baciati. Quando ci siamo salutati, le ho lasciato il mio contatto Facebook e il mio cellulare. E in effetti - ha aggiunto il testimone - quando sono tornato in Italia mi sono chiesto perché non l’avevo più sentita. Poi dopo qualche anno quando mi ha trovato 'Chi l’ha visto?' ho capito perché". Dopo l'appello del padre della ragazza al programma, Mattia si era messo in contatto con la redazione: "Ho saputo tramite la trasmissione televisiva 'Chi l’ha visto?' che Martina era morta e che mi stavano cercando. E mi sono presentato spontaneamente dai carabinieri".

  • 29 giugno 2018

    "Non sono andata a vedere cosa era successo a Martina perché in quel momento non capivo più niente’. All'udienza di oggi del processo a due giovani aretini per la morte della studentessa genovese è stata sentita Isabella, una delle amiche della vittima che erano con lei il 3 agosto 2011 nell'albergo di Palma di Maiorca da dove è precipitata. La presidente della Corte, Angela Avila, le ha chiesto perché fu lasciata sola l’amica che stava morendo, avendo solo appreso dagli imputati che lei era caduta. "Mi si è sbarellato tutto - ha risposto in lacrime la ragazza - non capivo se era uno scherzo". ‘E allora che fa - ha ribattuto il giudice - non va a controllare? E gli altri? Cosa fate? Rimanete tutti in stanza? A fare cosa?". La stessa teste ha riferito che lei e gli altri ragazzi decisero di spegnere il cellulare di Martina Rossi e che qualcuno riportò in camera i suoi occhiali da vista, insieme a dei vestiti già piegati, senza macchie di sangue, dicendo che anche quelli erano suoi. Abiti che ha detto di non aver mai visto l'altra amica sentita oggi, Alessia, che ha ricordato di averla vista uscire "con una maglietta chiara". Anche lei ha parlato tra le lacrime, al punto che l'udienza è stata brevemente sospesa. "Luca Vanneschi mi parló di una duplice rincorsa, con Martina che la prima volta era andata a sbattere contro la finestra. Poi l’aveva aperta, aveva ripreso la rincorsa e si era lanciata nel vuoto", ha riferito Alessia. Riguardo all'ipotesi di suicidio ha spiegato di averne subito dubitato: "Martina non mi ha mai detto che voleva uccidersi, l’ultima volta l'ho vista serena, avevamo passato una bella giornata". Infine, rispondendo ai legali degli imputati, Alessia ha smentito di essere stata influenzata dai media: "Non è stato 'Chi l'ha visto?' a farmi cambiare idea".

  • 9 giugno 2020

    Assolti perché il fatto non sussiste. Annullata in appello la condanna di primo grado per Alessandro Albertini e Luca Vanneschi, accusati di tentata violenza sessuale ai danni di Martina Rossi. Per l’accusa la studentessa genovese fuggiva da un tentativo di stupro quando perse la vita cadendo dal balcone di un albergo a Palma di Maiorca il 3 agosto 2011. Il 14 dicembre 2018 i due giovani erano stati condannati ciascuno a 6 anni dal Tribunale di Arezzo. Il 28 novembre del 2019 la Corte d’Appello di Firenze aveva dichiarato estinta per prescrizione l'accusa di morte come conseguenza di altro reato. Oggi la sentenza per l’unica accusa rimasta in piedi. “Processo partito male e viziato dalla frettolosa decisione di novembre”, ha dichiarato la mamma della ragazza agli inviati di “Chi l’ha visto?” subito dopo la lettura della sentenza.

  • 21 dicembre 2020

    Rinviato al 15 marzo il processo per falsa testimonianza a carico di due amici dei due giovani aretini assolti in appello dall’accusa di tentata violenza sessuale della studentessa, precipitata da un albergo a Palma di Majorca. Sono accusati di avere mentito agli investigatori di Genova durante le indagini.

  • 20 gennaio 2021

    Il procuratore generale presso la Corte di Cassazione ha chiesto l’annullamento della sentenza d’appello che ha assolto i due giovani aretini. Domani la decisione

  • 21 gennaio 2021

    I giudici della terza sezione penale della Cassazione ha accolto il ricorso della Procura Generale di Firenze annullando con rinvio la sentenza d’appello del 9 giugno, che aveva assolto Alessandro Albertoni e Luca Vanneschi, dall’accusa di tentata violenza sessuale di gruppo ai danni di Martina Rossi. Disposto un nuovo processo davanti alla Corte di Appello di Firenze. "E' un passo verso la giustizia", il primo commento di Bruno Rossi e Franca Murialdo, i genitori della studentessa genovese precipitata dal balcone di un albergo a Palma di Maiorca il 3 agosto 2011. "Abbiamo fatto un primo pezzo di strada, ora speriamo di fare anche l'altro. Speriamo di correre veloci evitando ostacoli come la prescrizione affinché si riescano ad affermare le responsabilità per la morte di nostra figlia", hanno aggiunto commossi dopo aver assistito alla lettura del dispositivo.

  • 12 febbraio 2021

    Martina Rossi: “Errori e sottovalutazioni nella sentenza d'appello”. Le motivazioni della Cassazione, che ha annullato le assoluzioni dei due imputati. Nella sentenza d’appello "macroscopico errore visivo" nell'individuazione del punto di caduta, che ha indotto a credere che lei avesse scavalcato il parapetto, e depotenziamento “di tutti gli altri elementi fattuali certi". “La più evidente carenza”, scrivono tra l’altro i giudici, nella valutazione della intercettazione audio-video del 7 febbraio 2012, “la cui analisi è addirittura ritenuta superflua”.

  • 7 aprile 2021

    Martina Rossi: Al nuovo processo d’appello chiesti 3 anni per i due giovani aretini. La richiesta del pg, per tentata violenza sessuale di gruppo, dopo l’annullamento delle assoluzioni deciso dalla Cassazione. La conferma delle condanne in primo grado chiesta anche dai legali dei genitori della studentessa genovese, precipitata dal balcone di un albergo a Palma di Maiorca nel 2011, costituitisi parte civile.

  • 28 aprile 2021

    I due imputati sono stati condannati a tre anni. Il dispositivo della sentenza del processo appello bis a Firenze: secondo l'accusa la ragazza stava sfuggendo a un tentativo di stupro. I due giovani aretini sono stati condannati per tentata violenza sessuale di gruppo.

  • 14 maggio 2021

    "Gli elementi indiziari che il processo ha faticosamente acquisito" sono "tutti convergenti nell'affermare, al di là di ogni ragionevole dubbio, che Martina Rossi la mattina del 3 agosto 2011 precipitò della camera 609 dell'albergo Santa Ana di Palma di Maiorca nel disperato tentativo di sottrarsi a una aggressione a sfondo sessuale posta in essere in suo danno da entrambi gli imputati". Le motivazioni della Corte d’Appello di Firenze per la sentenza del nuovo processo che il 28 aprile ha condannato per tentata violenza sessuale di gruppo a 3 anni Alessandro Albertoni e Luca Vanneschi. Ad aggredire la studentessa genovese furono "entrambi gli imputati", secondo la Corte, che definisce il loro racconto "nella quasi totalità falso" e "assolutamente privo di credibilità". "Il processo - si legge - non ha accertato con esattezza le modalità dell'aggressione, ancorché le lesioni personali inferte dalla ragazza ad Albertoni, unitamente alle lesioni presenti sul corpo di Martina Rossi incompatibili con l'evento della precipitazione, evidenzino che una colluttazione vi fu". "Per quanto attiene al quadro lesivo all'occhio sinistro, alle labbra, alla spalla sinistra", si afferma ancora, questo "certamente non è compatibile con la precipitazione" dal terrazzo, mentre lo è "con una colluttazione tra Marina Rossi e Alessandro Albertoni all'interno della camera 609". "Molti testi nel corso del processo hanno definito" Martina Rossi ragazza "solare, soddisfatta del proprio percorso universitario, ricca di progetti per il proprio futuro da condividere con le sue amiche di sempre", spiega la Corte presieduta da Alessandro Nencini. "Una ragazza poco più che ventenne, ancora nel pieno delle progettualità della vita sociale e affettiva; una ragazza normale alla quale nell'ultimo periodo della propria vita erano accadute soltanto cose positive che la motivavano nel suo percorso di vita", si ribadisce. "Un quadro - si legge ancora - incompatibile con le condizioni di una ragazza che, secondo la ricostruzione degli imputati, avrebbe deciso senza alcun motivo apparente di mettere fine alla propria vita". Gli accertamenti tossicologici effettuati in Spagna, si sottolinea inoltre, "escludono nella maniera più categorica che Martina Rossi abbia assunto stupefacenti".

  • 18 giugno 2021

    Martina Rossi: Il caso torna in Cassazione dopo il ricorso contro la sentenza d’appello bis di uno dei due imputati, condannati per tentata violenza sessuale di gruppo a 3 anni. Udienza fissata per il 22 luglio, a ottobre il reato cadrà in prescrizione

  • 26 agosto 2021

    Rinviata al 7 ottobre l'udienza della Cassazione sui ricorso dei due giovani aretini condannati in appello a 3 anni per tentata violenza sessuale di gruppo ai danni di Martina Rossi. Lo ha deciso la sezione feriale della Suprema Corte, che ha accolto l'istanza dei difensori. L'udienza di ottobre si terrà davanti alla Quarta sezione penale, competente sul procedimento. Respinta la tesi della difesa sulla possibilità che il reato fosse prescritto dal 20 agosto. La prescrizione del reato dovrebbe maturare alcuni giorni dopo, ma non prima del 16 ottobre. “Rispettiamo la decisione, comunque si è tenuto conto dell'imminente prescrizione” - ha commentato il padre Bruno – “ci aspettiamo che almeno venga consolidato quel pezzettino di verità che è rimasto”. “Comunque assurdo che una morte possa essere prescritta”, ha aggiunto la moglie Franca.

  • 7 ottobre 2021

    La quarta sezione penale della Cassazione ha confermato la sentenza della Corte d'Appello di Firenze che il 28 aprile ha condannato a 3 anni Alessandro Albertoni e Luca Vanneschi per tentata violenze sessuale su Martina Rossi. La studentessa genovese il 3 agosto 2011 precipitò dal sesto piano di un albergo a Palma di Maiorca, dove era in vacanza con le amiche. I ricorsi sono stati dichiarati inammissibili.

  • 29 ottobre 2021

    Dalla disamina degli elementi, "i giudici del rinvio traggono motivatamente il convincimento che l'unica verità processuale che risulta trovare conferma nella valutazione dei molteplici indizi esaminati risulta essere quella del tentativo di violenza sessuale". Il ragionamento della corte di merito "appare da un lato assolutamente corretto sul piano metodologico, dall'altro non viene contraddetto quantomeno in modo decisivo e insanabile, dagli elementi valutativi di segno contrario opposti dai ricorrenti". Così la Cassazione nelle motivazioni della sentenza con cui il 7 ottobre ha confermato la condanna di Alessandro Albertoni e Luca Vanneschi a tre anni per tentato stupro di gruppo nei confronti della studentessa genovese Martina Rossi. Sulla testimonianza della cameriera spagnola dell’hotel, che riferì di aver visto la ragazza cadere dopo aver "preso lo slancio", la Suprema Corte ritiene "logicamente ineccepibile" la valutazione dei giudici d’appello bis, che hanno messo in discussione la sua percezione sul punto del balcone da cui cadde Martina, osservata da una posizione laterale e non frontale. Una testimonianza confutata dai consulenti che hanno definito “a candela” la traiettoria della caduta. Per la Cassazione è "meramente congetturale" l'ipotesi secondo la quale Martina sarebbe precipitata a causa di un malore. Più in generale, i motivi sostanziali del ricorso dei due imputati sono "tutte lagnanze inammissibili", perché tentano di "sollecitare una rivalutazione a 360 gradi del materiale probatorio non consentita nel giudizio" di Cassazione, dal momento che “la sentenza impugnata risulta esente da macroscopici vizi logici o da evidenti carenze o contraddizioni".

  • 9 dicembre 2021

    Ripartito oggi a Genova il processo per falsa testimonianza a carico di due amici dei due giovani aretini condannati in via definitiva per tentata violenza sessuale alla studentessa. Accolta la richiesta di “messa in prova” avanzata dai legali, con un programma da seguire in un centro antiviolenza come indicato dai genitori della ragazza precipitata da un albergo a Palma di Majorca nel 2011. L’esito del percorso sarà valutato in una nuova udienza ad aprile.

  • 8 settembre 2022

    Dopo la protesta dei genitori di Martina Rossi, il Coni nazionale ha revocato il premio a uno dei due condannati in via definitiva a 3 anni per tentato stupro di gruppo. Tra le benemerenze a livello provinciale, nella cerimonia prevista ad Arezzo il 10 settembre, figurava anche la medaglia di bronzo per pregressi meriti sportivi per Alessandro Albertoni, campione italiano di motocross. Il riconoscimento, ha spiegato il Coni, è automatico per tutti i vincitori dei campionati ed era stato attribuito nel 2020, ma la premiazione era slittata in seguito alla pandemia. "Chiediamo scusa alla famiglia, una revoca sacrostanta”, ha commentato il presidente del Coni Giovanni Malagò. “Eravamo all'oscuro della cosa, fin quando non c'è ufficialità della sentenza c'è anche una dinamica di privacy”, ha aggiunto, spiegando di essere stato informato ieri e che la condanna della Cassazione non era stata segnalata all’ente sportivo.

  • 8 ottobre 2022

    Sconteranno la pena in regime di semilibertà Alessandro Albertoni e Luca Vanneschi, condannati in via definitiva a 3 anni per tentata violenza sessuale a Martina Rossi, per sfuggire alla quale la studentessa genovese precipitò da un balcone a a Palma di Maiorca nell’estate 2011. Dopo la sentenza della Cassazione del 7 ottobre dello scorso anno, l'esecuzione della condanna era rimasta sospesa in attesa della decisione del Tribunale di Sorveglianza di Firenze, che ha respinto la richiesta di messa in prova ai servizi sociali”. I due giovani si sono costituiti nel pomeriggio di ieri al carcere di Arezzo.

  • 4 marzo 2024

    Sconteranno la pena in regime di semilibertà Alessandro Albertoni e Luca Vanneschi, condannati in via definitiva a 3 anni per tentata violenza sessuale a Martina Rossi, per sfuggire alla quale la studentessa genovese precipitò da un balcone a a Palma di Maiorca nell’estate 2011. Dopo la sentenza della Cassazione del 7 ottobre dello scorso anno, l'esecuzione della condanna era rimasta sospesa in attesa della decisione del Tribunale di Sorveglianza di Firenze, che ha respinto la richiesta di messa in prova ai servizi sociali”. I due giovani si sono costituiti nel pomeriggio di ieri al carcere di Arezzo.

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