Data pubblicazione:17/11/2020
Khrystyna Novak, 28 anni, vive da poco più di tre mesi in Italia, precisamente a Orentano, frazione di Castelfranco di Sotto (Pisa). Dal 2 novembre la madre non è più risucita a mettersi in contatto con lei. A casa sono rimasti i suoi effetti personali, tranne il cellulare.
Gli Inquirenti con il fidanzato accompagnato dalla Polizia Penitenziaria si sono recati nella casa da dove Khrystyna è scomparsa il 2 novembre, a Orentano di Castelfranco di Sotto (Pisa). Aggiornamenti dall'inviata di "Chi l'ha visto?".
Omicidio volontario a carico di ignoti, nuova ipotesi di reato delle indagini per la scomparsa di Khrystyna Novak da Orentano di Castelfranco di Sotto dopo l’arresto del fidanzato. Secondo quanto riportano testate locali, la procura ha cambiato l’ipotesi iniziale di sequestro di persona a carico di ignoti. Nei giorni scorsi gli inquirenti avevano effettuato un sopralluogo nella casa da dove la giovane donna ucraina è sparita il 2 novembre, insieme al fidanzato accompagnato dalla Polizia Penitenziaria.
La procura di Pisa, che ora indaga per omicidio, ha sequestrato il router Wi-Fi della villetta da cui è scomparsa Khrystyna Novak per fare analizzare il traffico registrato. Ne dà notizia la stampa locale. Chi erano le persone viste entrare prima dell’intervento della Polizia?
Concessi i domiciliari al fidanzato di Khrystyna. La sua scomparsa è collegata con l’arresto di lui? La procura di Pisa indaga per omicidio volontario a carico di ignoti. Chi poteva volere la sua morte e perché?
Khrystyna è stata uccisa? La sua maglietta trovata nella boscaglia vicina alla villetta. Chi poteva volere la sua morte e perché?
Khrystyna: Gli inquirenti sono tornati nella casa dopo l’ultima puntata di “Chi l’ha visto?”. La procura di Pisa indaga per omicidio volontario a carico di ignoti. Chi poteva volere la sua morte e perché?
Su disposizione della procura, la Polizia, ha eseguito l’ordine di arresto del gip per Francesco Lupino, accusato dell’omicidio e della soppressione del cadavere di Krystyna Novak, scomparsa il 2 novembre da Orentano di Castelfranco di Sotto. Il tatuatore è il vicino e inquilino del compagno della donna, Gonzalez Airam Negrim, arrestato il 31 ottobre dopo una delazione, rende noto la Polizia, dello stesso Lupino, che lo aveva coinvolto in un traffico di stupefacenti. Avrebbe nutrito rancore verso Krystyna Novak che faceva pressioni sul compagno affinché rompesse con lui. Gonzalez, che aveva contrasti con Lupino motivi legati al traffico illecito, gli aveva chiesto di interrompere il loro rapporto e anche di lasciare l’immobile gli aveva dato in affitto. “Appreso della scomparsa della compagna” – scrive la Polizia in un comunicato – Gonzalez “si è subito messo a disposizione degli investigatori, raccontando dei rapporti con i vicini e con chi potesse avere avuto motivo di rancore verso la ragazza e la coppia”, offrendo un “importante contributo investigativo e di elevata collaborazione”, “interrogato più volte in carcere, ha sempre fornito informazioni coerenti successivamente riscontrate”.
Nella casa dove viveva la coppia gli investigatori della Squadra Mobile di Pisa, del Servizio Centrale Operativo di Roma e della Polizia scientifica di Firenze e Roma hanno trovato tracce di sangue della donna e di un proiettile. Il metallo è risultato lo stesso della pallottola che Lupino avrebbe sparato a luglio per uccidere un cane di Gonzalez, usando una "Tanfoglio Limited". Ogiva e bossolo sono stati ritrovati con i resti dell’animale dopo aver scavato nei pressi della villetta.
Le analisi informatiche, quelle dei cellulari e del traffico telefonico hanno permesso di stabilire l’arco temporale del delitto, di smontare l’alibi dell’arrestato e i svelare suoi tentativi di depistaggio. La mattina dell’1 novembre, sotto gli occhi di una vicina, mentre Krystyna era al telefono con un’amica, Lupini le ha citofonato per sapere se aveva bisogno di qualcosa. Lei però dalla finestra gli avrebbe fatto un gesto come “per mandarlo a quel paese” e lui si è allontanato nervoso, sgommando con l’auto. La sera, alle 22:35, l’ultimo dato certo sull’esistenza in vita della donna, la ricerca in rete di un film romantico. I successivi segnali del cellulare, la mattina del 3 novembre, sarebbero dovuti al tentativo di simulare un suo allontanamento volontario portandolo lontano dalla casa. Durante il tragitto l’auto di Lupini sarebbe stata inquadrata da due telecamere.
“Le ricerche del corpo riprenderanno nella boscaglia dietro alla casa. Non ci sono elementi per ritenere che sia stato portato altrove”, ha dichiarato il procuratore capo di Pisa, Alessandro Crini.
Francesco Lupino, il vicino di Khrystyna Novak arrestato per il suo omicidio, si è avvalso della facoltà di non rispondere al magistrato durante l’interrogatorio di garanzia. “Scelta tecnica per valutare a fondo gli atti di indagine e valutare l'esito delle perquisizioni”, dice il difensore, avvocato Valentina Marcucci. “Lui ribadisce con tutte le sue forze di essere estraneo alla presunta morte” di Khrystyna".
Il corpo di Khrystyna ritrovato in un casolare nei pressi di Castelfranco di Sotto, durante le ricerche della Polizia di Pisa nella zona dell’ultimo segnale del suo cellulare. Il 23 marzo era stato arrestato il vicino con l'accusa di omicidio e occultamento di cadavere. Oltre al corpo la Polizia ha trovato anche una pistola. E' la “Tanfoglio” che Francesco Lupino avrebbe mostrato al compagno della donna? Non era stata trovata dopo l’arresto.
Khrystyna Novak: Chiuse le indagini della procura di Pisa sul vicino Francesco Lupino, reo confesso dell’omicidio. Ne dà notizia “La Nazione”. “Nel capo d’imputazione che accompagna la richiesta di giudizio immediato è caduta la contestazione della premeditazione del reato, ma restano i motivi futili”. Rischia l’ergastolo.
Il vicino Francesco Lupino, reo confesso, condannato a 29 anni per l’omicidio della donna scomparsa all’inizio di novembre 2020, uccisa con un colpo di pistola alla testa da distanza ravvicinata. La sentenza della Corte d'Assise di Pisa, la procura aveva chiesto 30 anni.
Il vicino Francesco Lupino, reo confesso, condannato in appello a 24 anni per omicidio volontario, occultamento di cadavere e detenzione illegale di armi. In primo grado la sentenza della Corte d'Assise di Pisa aveva stabilito una pena di 29 anni. Entro 60 giorni le motivazioni.