Data pubblicazione:19/03/2002
Giuliana D'Ascenzo, una casalinga di cinquantun anni, è stata trovata morta nella cucina della sua villetta di Montenero di Bisaccia la mattina dell'8 marzo. Suo marito, Pasqualino Cianci, cinquantadue anni, si trovava invece nella camera da letto, privo di sensi. Ha poi raccontato di essere stato colpito alle spalle con un colpo alla testa. La figlia, che aveva un appuntamento con la signora Giuliana alle 11:30, è arrivata alla villetta ed ha notato che c'era qualcosa di strano. La porta era chiusa dall'interno, e non c'erano - come d'abitudine - le chiavi appese fuori. Ha suonato al campanello, ma non le ha aperto nessuno; allora ha scavalcato la finestra e ha trovato la casa a soqquadro. Impaurita, è uscita sul piazzale antistante la casa, ed ha telefonato al marito e insieme hanno chiamato il 118. I soccorritori del 118 sono entrati dal retro della villetta e hanno trovato la signora Giuliana morta e suo marito tramortito. Il signor Cianci si è ripreso solo nell'ambulanza, e ha detto di non ricordare niente di quel che era accaduto, se non che prima dell'aggressione stava lavorando al computer; si era successivamente spostato nella camera da letto per vestirsi e improvvisamente qualcuno lo aveva colpito alla testa.
Secondo i risultati dell'autopsia, la signora Cianci sarebbe stata prima strangolata e poi colpita alla testa con un oggetto acuminato, probabilmente con l'intento di depistare le indagini. Della vicenda si stanno occupando i carabinieri di Termoli e quelli di Campobasso, coordinati dalla Procura della repubblica di Larino. Antonio Di Pietro - originario di Montenero di Bisaccia e amico d'infanzia della famiglia Cianci -, è stato nominato legale della parte offesa e sta svolgendo una vera e propria indagine parallela "per arrivare al più presto alla verità".
"Bisogna ricostruire la dinamica dei fatti - ha detto Di Pietro, raggiunto in diretta da "Chi l'ha visto?" - al di là di quello che ricordano i protagonisti di questa vicenda". Gli investigatori del Ris di Roma hanno sequestrato diversi oggetti, tra cui il computer su cui stava lavorando il signor Cianci, un'ascia e una roncola. Stanno studiando tutte le macchie di sangue rinvenute nella villa, e le diverse tracce.In un primo momento si è pensato a un omicidio per rapina, ma sembra che dalla villetta non manchi niente. Difficile trovare un movente, visto che tutti in paese descrivono quella dei Cianci come una coppia unita e serena. Lei casalinga, lui professore di inglese; hanno vissuto per un periodo negli Stati Uniti, per poi ritornare in Italia con i due figli.
Come mai, ci si chiede, l'assassino ha lasciato in vita il marito, rischiando di essere riconosciuto? "Secondo me - ha detto l'avvocato Di Pietro - si è trattato di delitto d'impeto".