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Scomparso

Come è morto Giuseppe Cammisa ?

Data pubblicazione:13/02/2001

Giuseppe Cammisa, 23 anni, fu trovato impiccato a un pergolato il 5 novembre 1998. Una morte sospetta, la sua, tanto che il Gip ha respinto la richiesta di archiviazione del caso e ha rinviato gli atti alla procura per un approfondimento delle indagini. I genitori del ragazzo non hanno mai creduto al suicidio per amore, ed effettivamente tutta la vicenda presenta diverse stranezze. Giuseppe viveva a Gavirate, nella provincia di Varese, con i suoi genitori, ed era un appassionato di equitazione, stava per prendere il patentino per diventare istruttore federale. Il 25 ottobre 1998 andò a Cassibile, per trascorrere qualche tempo con un suo amico, Ernesto, che lavorava in una scuderia dell’ippodromo di Siracusa. I due si erano conosciuti tre anni prima a Milano, durante il servizio militare. Dopo qualche giorno dal suo arrivo in Sicilia, il 30 ottobre, Giuseppe durante una telefonata alla sorella disse che voleva venir via da Siracusa, perché l’ambiente non gli piaceva. Quella fu l’ultima telefonata fatta ai familiari. Il giorno dopo, 1 novembre, fu sventata una corsa clandestina di cavalli in provincia di Catania, e furono arrestate 13 persone. I parenti di Giuseppe, preoccupati, cercarono diverse volte di rintracciare il figlio per telefono, ma non riuscirono a parlarci. Il 5 novembre, alle 10 di mattina, il proprietario della casetta nella quale alloggiavano i due ragazzi trovò Giuseppe privo di vita, impiccato a una sbarra del pergolato nel giardinetto. La porta era socchiusa, e la televisione all’interno della casa era accesa. Quella mattina Ernesto, secondo la sua testimonianza, aveva svegliato Giuseppe alle 5,45, ed era uscito immediatamente. La morte del ragazzo era stata fatta risalire alle 6. In un quarto d’ora il giovane si sarebbe vestito di tutto punto, avrebbe trovato una corda e, salito su un tavolino senza sporcare la tovaglia, si sarebbe impiccato. Dopo aver acceso la televisione. Il suo amico raccontò che Giuseppe soffriva perché la sua fidanzata scozzese lo aveva lasciato. Ma la ragazza, arrivata in Italia dopo la disgrazia, negò tutto: tra di loro non c’era stata alcuna rottura.

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