Edizione:2001/2002
Data pubblicazione:09/10/2001
Arianna Zardi, 25 anni, viveva a Casalmaggiore, in provincia di Cremona, con la madre e la sorella. Domenica 30 settembre la ragazza era uscita di casa intorno all'una, senza dire dove andava. Quella sera aveva appuntamento con il padre - che abita in un paese lì vicino insieme all'altro fratello della ragazza - per l'ora di cena. Ma Arianna all'appuntamento non si era presentata, e non era nemmeno tornata a casa; il suo cellulare risultava spento. Una cosa insolita per lei, che non era abituata a dormire fuori, o ad allontanarsi a lungo senza avvertire. I parenti, preoccupatissimi, avevano presentato la denuncia di scomparsa. Due giorni dopo - martedì 2 ottobre - un'amica aveva telefonato alla sorella di Arianna, e le aveva passato una persona che sosteneva di aver sentito dei ragazzi dire di aver visto la borsetta della scomparsa tra le cascine, nella zona della golena del Po. Ma non era così: due zii di Arianna, recatisi lì immediatamente, avevano trovato invece la borsetta appoggiata al muretto di un ponticello sopra il greto asciutto di un canalone di irrigazione, a Torricella del Pizzo. Sotto il ponticello c'era il corpo della ragazza, disteso, con la testa verso il muro. Sulla parete c'erano diverse macchie di sangue, come se Arianna, ferita, si fosse spostata, forse cercando di alzarsi.
Torricella del Pizzo si trova a circa dodici chilometri da Casalmaggiore. Come era arrivata Arianna fino a lì: attraversando la campagna a piedi, da sola, o era stata accompagnata?
Si è trattato di un fatale incidente, o qualcuno l'ha uccisa, per poi inscenare un suicidio mettendo la borsetta sul muretto del ponte?
La morte della giovane è avvenuta presumibilmente il giorno dopo la scomparsa, lunedì 1 ottobre. Qualcuno potrebbe averla vista in questo lasso di tempo; ogni testimonianza potrebbe risultare utile per svelare questo mistero.
Arianna Zardi era sola quando è caduta, forse per un malore? O c'era qualcuno con lei? Qualcuno che forse l'ha spinta, senza magari nemmeno volerla uccidere, con un gesto violento, una spinta durante una lite. Arianna è morta molto tempo dopo la caduta, sembra dopo una lenta agonia. Il padre di Arianna Zardi, Angelo, non ha dubbi fin dal giorno del tragico ritrovamento: "Per me non è né disgrazia né suicidio. Per mio conto mia figlia è stata ammazzata", aveva dichiarato. Oggi aggiunge:"Se c'è qualcuno che sa lo dica, non a me ma alla magistratura. Basta che lo dica, altrimenti se lo tenga. Però non è giusto che io non sappia niente".
Domenica 30 settembre 2001 Arianna era a casa con la madre. Da qualche giorno non usciva, non si sentiva bene. Intorno alle 13 - 13,30 è uscita, dicendo alla madre di sentirsi meglio. Testimonianze attendibili concordano che proprio a quell'ora ha preso un autobus fino a Cingia de Botti. Verso le 14 - 14,30 è entrata in un bar, non lontano dalla fermata, e ha preso un caffè. Dopo qualcuno ritiene di averla vista intorno alle 15 - 15,30 a Torricella del Pizzo, a dieci chilometri di distanza, dove quel giorno c'era una fiera e a quell'ora stava per partire una gara ciclistica per bambini. Alle 16 - 16,30 un uomo che passava sull'argine del Po' ha detto di averla notata da sola, che camminava barcollando. Mezzora dopo, ripassando, Arianna era seduta sul ponticello della chiusa, ancora sola. Due giorni dopo la telefonata alla sorella che segnala la borsetta sul ponte. Quindi il ritrovamento.
Quattro mesi fa le indagini hanno portato all'arresto di un ragazzo, minorenne all'epoca dei fatti. Faceva parte del gruppo che Arianna frequentava a Torricella del Pizzo. I carabinieri hanno scoperto che aveva preso il cellulare che mancava dalla borsetta. Lui ha ammesso di essere passato per caso il giorno prima della morte di Arianna, il lunedì, e di aver trovato la borsetta che conteneva il telefonino. Il ragazzo è stato venti giorni nel carcere minorile di Brescia, poi il tribunale per il riesame ne ha disposto la scarcerazione per insussistenza degli indizi a suo carico.
A 14 anni dall'omicidio, sarà riesumato a gennaio il corpo di Arianna Zardi, la 25enne di Casalmaggiore (Cremona) scomparsa di casa il 30 settembre del 2001 e trovata morta il 2 ottobre seguente sotto un ponticello di Torricella del Pizzo (Cremona). La salma sarà sottoposta a una Tac per rilevare le fratture, fondamentali per ricostruire la dinamica. “Perché le fratture parlano, raccontano quello che è successo”, ha detto il procuratore della Repubblica di Cremona, Roberto Di Martino, che ha riaperto l'indagine sulla morte studentessa, per ora contro ignoti .
Il gip di Cremona ha respinto la richiesta di archiviazione avanzata dalla procura due anni fa e disposto una proroga di sei mesi dell’indagine, aperta a carico di ignoti per omicidio nel 2015, quando fu esumata la salma per l’autopsia. “Chi sa parli … qualsiasi info può essere utile per ricostruire la dinamica di questa morte assurda”, il nuovo appello della sorella Sara.