Data pubblicazione:07/11/2012
Lo zio di Federica Mangiapelo, a nome dei genitori della ragazza trovata morta la notte del 31 ottobre sulla spiaggia del lago di Bracciano (Roma), ha lanciato un appello a “Chi l’ha visto?”: “Federica dopo cena è uscita con il fidanzato e la mattina dopo è stata e trovata senza vita sulla spiaggia ad Anguillara. C’è il vuoto assoluto su quello che è successo in quelle ore. Facciamo appello a chiunque abbia informazioni di ogni genere. Se qualcuno ha visto Federica o il suo fidanzato contatti la trasmissione: Federica era vestita con un giacchetto nero marca “Columbia” e un paio di fuseaux di colore grigio scuro e aveva una borsa marrone con inserti bianchi, L’auto del fidanzato era una Daewoo azzurra”. Importante è anche ritrovare la borsa della ragazza, probabilmente con dentro il suo cellulare nero, che non era vicino al corpo. Il fidanzato Marco Di Muro è stato iscritto nel registro degli indagati dalla procura di Civitavecchia e la sua auto è stata affidata al Ris dei carabinieri per essere analizzata. Sotto ripetuto esame le registrazioni della telecamera di videosorveglianza puntata sulla strada nei pressi del luogo del ritrovamento del corpo di Federica Mangiapelo: finora sarebbero state rilevate solo immagini di veicoli, non della ragazza.
La Procura di Civitavecchia ha chiuso l'inchiesta relativa alla morte di Federica Mangiapelo. Nel provvedimento, firmato dal pm Margherita Pinto e che di norma precede la richiesta di rinvio a giudizio, si contesta al fidanzato della ragazza, Marco Di Muro, il reato di omissione di soccorso. Secondo gli esami autoptici a causare la morte fu un malore per un violenta crisi cardiaca. L'ultima volta che è stato convocato dal pubblico ministero Di Muro ha deciso di avvalersi della facoltà di non rispondere.
Non è più accusato di omissione di soccorso Marco di Muro, unico indagato nell'inchiesta sul decesso di Federica Mangiapelo. ''Nel corso dell'udienza di oggi presso il tribunale di Civitavecchia, il Pm ha modificato il capo di imputazione e ha contestato il reato di abbandono di persona minore o incapace cui è susseguita la morte, in base all'art. 591 del codice penale'', ha detto il legale della madre di Federica Mangiapelo, l'avv. Andrea Rossi. “Il reato è ora di competenza della corte di assise e quindi il giudice ha restituito gli atti al Pm perché proceda ad una nuova richiesta di rinvio a giudizio. Per noi è un passo avanti verso la verità”, ha aggiunto Rossi. L’ipotesi di reato era già stata cambiata da omicidio in omissione di soccorso.
Ancora non è stata trovata la borsa a tracolla, marrone con decorazioni chiare, che Federica Mangiapelo aveva con sé quando uscì con il fidanzato, ma che non era accanto a lei quando fu trovata morta. Qualcuno l’ha vista e l’ha presa senza sapere che era sua? Potrebbe contenere il cellulare della ragazza, sparito anch’esso. Non manca invece il suo giubbotto, come erroneamente riportato. Ancora non c’è certezza nemmeno sulle cause della morte. Dopo che uno dei periti incaricati dalla procura, in disaccordo con gli altri, ha ipotizzato che Federica Mangiapelo sia annegata e non sia morta per un problema cardiaco. “Chi l’ha visto?” è tornato sul caso con una nuova testimonianza.
Dopo le pesanti accuse di Marco Di Muro ai genitori di Federica Mangiapelo su Facebook, i suoi legali sono hanno deciso di chiedere scusa a nome loro e a nome di suo attraverso questa lettera a “Chi l’ha visto?”: “I sottoscritti avvocati Massimiliano Sciortino e Cesare Gai, difensori di fiducia del signor Marco Di Muro, preso atto della appresa notizia dell' avvenuta pubblicazione, sui noto sito facebook, di un messaggio riconducibile al proprio assistito, dai contenuti che non si esita a definire improvvidi e scriteriati, con la presente intendono dissociarsi totalmente da tale non condivisibile iniziativa, manifestando ancora una volta piena solidarietà e vicinanza alla famiglia di Federica Mangiapelo e potendo esclusivamente ricondurre il gesto posto in essere dal signor Di Muro ad uno stigmatizzabile momento di confusione e disperazione, che non merita giustificazione alcuna e che e stato determinate dalla condizione di totale isolamento e sconforto in cui attualmente versa il signor Di Muro, travolto dalle note vicende giudiziarie e alla prima esperienza di tal guisa. Nella nostra qualità auspichiamo esclusivamente che tale deprecabile iniziativa non abbia riflessi sullo sviluppo delle indagini in corso e degli accertamenti di carattere medico legale disposti nel cui esito si continua a confidare. Quanto sopra evidenziato risponde peraltro non soltanto ad una doverosa presa di distanza dal gesto inconsulto sopra descritto, ma ad una rivisitazione critica della propria condotta operata prontamente dal Di Muro, il quale ha manifestato e intende manifestare nostro tramite, i propri sentimenti di sconforto rassegnando, ove possibile, le proprie scuse ai genitori della povera Federica”.
“Il post di Marco Di Muro su Facebook” |
È stata depositata mercoledì 23 luglio alla procura di Civitavecchia la perizia medico legale. Secondo anticipazioni di stampa la perizia escluderebbe come causa della morte la miocardite, mentre indicherebbe l'annegamento.
Roma, 12/12/2017 - La Corte di Cassazione ha confermato la condanna a 14 anni già emessa dalla Corte d'Assise d'Appello nel settembre dello scorso anno nei confronti di Marco di Muro, ex fidanzato di Federica Mangiapelo. Il corpo della ragazza venne trovato da un passante sulle rive del lago di Bracciano nella notte tra il 31 ottobre e l'1 novembre di cinque anni fa. Di Muro, unico imputato al processo per la morte della ragazza, ha sempre sostenuto di non essere stato presente al momento della morte di Federica.