Data pubblicazione:28/04/2011
E' ricercato in tutta Europa, ma soprattutto in Italia, il padre che avrebbe sterminato tutta la sua famiglia, moglie e quattro figli, a Nantes, nel nord-ovest della Francia, prima di sparire nel nulla. Un mandato di ricerca internazionale contro Xavier Dupont de Ligonnes, 50 anni, sospetto numero 1 della strage di Nantes, è stato spiccato da Lione dall'Interpol, ma secondo quanto riferito dalla prefettura di Nantes, l'uomo sarebbe ricercato soprattutto in Italia, dove la polizia di frontiera ha ricevuto pressanti solleciti. Xavier Dupont de Ligonnes è stato visto l'ultima volta lo 15 aprile a Roquebrune-sur-Argens, nel Var, poco lontano da Frejus, al confine con l'Italia, dove e' stata ritrovata la sua auto, una Citroen C5. Tutti gli elementi portano gli inquirenti a pensare che si tratti di un massacro premeditato dall'uomo. I corpi della moglie e dei quattro figli, dai 13 ai 21 anni, sono stati rinvenuti nel giardino della casa di Nantes, Il 22 aprile, accuratamente sepolti, chiusi in sacchi di juta e cosparsi di calce, materiale che l'uomo si era procurato nei giorni precedenti. Da tempo l'uomo aveva fatto circolare la voce di un imminente trasferimento in Australia. Ne aveva informato anche la scuola dei figli più giovani ed il datore di lavoro della moglie, bidella e insegnante di catechismo. Gli armadi di casa erano stati svuotati, le finestre sprangate, il contratto d'affitto rescisso. Ad alcuni amici l'uomo aveva raccontato di essere in realta' un agente segreto in missione. Secondo le immagini delle telecamere del bancomat, Xavier Dupont de Ligonnes ha effettuato un prelievo al bancomat per una somma di 30 euro il 14 aprile.
Mentre le ricerche di Dupont de Ligonnes continuano, si sono scoperti nuovi aspetti della sua vita e della sua famiglia che possono fare luce sulla sua personalità. L’uomo appartiene a una famiglia nobile di militari e ecclesiastici decaduta. Intorno alla sua professione ed ai suoi affari c’è sempre stata poca chiarezza. Xavier Dupont de Ligonnes negli anni si è improvvisato importatore di auto americane, poi ha creato una società che attraverso Internet avrebbe dovuto organizzare viaggi di lavoro per professionisti. Questi business però non sono mai decollati e l’uomo ha dilapidato la sua eredità e i risparmi della moglie con un tenore di vita al disopra delle proprie possibilità. Ha chiesto continuamente prestiti agli amici e soprattutto alle donne che, nonostante un’impostazione cattolica intergalista, frequentava fuori dal matrimonio. L’ultima è stata gli ha prestato 50.000 euro e ha subìto da lui anche delle minacce, venedo per messa sotto protezione. Dupont si è sposato con la moglie Agnes nel 1991 e da allora, insieme ai filgi, hanno cambiato città 6 volte. Nel 2003 sono arrivati a Nantes. Agnes molto religiosa, ha trovato lavoro come bidella in una scuola cattolica, dove nel pomeriggio insegnava catechismo ai ragazzi. I figli sono stati iscritti alle scuole private. Tutti frequentavano la parrocchia di san Felix. Xavier Dupont molto spesso non era a casa e Agnes, che frequentava alcuni forum su Internet, si lamentava del marito descrivendolo “troppo duro, rigido, militare”. Quando i debiti sono aumentati Agnes avrebbe confidato a un’amica di essere spaventata, ma che infondo per lei non sarebbe stato un grosso dramma morire tutti insieme d’un colpo solo.
Per eliminare la sua famiglia Dupont ha preparato un piano meticoloso, Prima ha fatto credere a parenti e amici che la famiglia si sarebbe trasferita a vivere in Australia, perché lui doveva fare l’ agente segreto per il governo degli Stati Uniti. Poi ha comprato dei sacchi, una pala e della calce. Il 4 aprile ha giustificato l’assenza al lavoro della moglie con un sms ed ha ucciso lei e tre dei figli, seppellendo i corpi nel giardino di casa. Il 5 aprile ha chiamato al telefono Thomas, il figlio che studiava fuori Nantes, e gli ha chiesto di tornare a casa dicendogli che la madre aveva avuto un incidente in bicicletta. Al suo arrivo anche Thomas è stato ucciso e sepolto insieme agli altri.
Quando, il 21 aprile, la polizia ha scoperta i corpi, Xavier Dupont era già lontano, forse con l’arma del delitto: un fucile che aveva ereditato dal padre con il quale si allenava al poligono di tiro di Nantes. Inizialmente si è diretto verso il sud della Francia, facendo tappa in un hotel di lusso di Pontet, nei pressi di Avignone. Il 14 aprile ha dormito a Roquebrune-sur-argens, in Provenza, non lontano dal confine italiano, dove ha fatto un prelievo al bancomat e poi è sparito, abbandonando la sua Citroen nel parcheggio dell’hotel “Formula one”.
Il 15 aprile, mentre Dupont era Roquebrune, a soli 20 km di distanza, a Lorgue, è sparita Colette Deromme, una donna di 50 anni, separata con due figli. L’auto della donna, che apparentemente non aveva motivo di allontanarsi, è stata trovata davanti casa con dentro la borsa, le chiavi il cellulare. La famiglia dupont negli anni ‘90 ha vissuto a Lorgues, nello stesso quartiere della signora Deromme.
Il procuratore di Nantes Xavier Rosin, ha diramato un mandato di ricerca internazionale, in tutti i paesi confinanti, primo fra tutti l’Italia.