Data pubblicazione:17/05/2004
Il 6 aprile scorso a Torino, nella zona di parco Michelotti all'altezza della chiesa della Madonna del Pilone, è stato ritrovato nel fiume Po il corpo di una donna, in acqua da circa trenta giorni. Il medico legale ha accertato che la morte è avvenuta per annegamento e non ha rilevato segni di violenza. Di età presunta intorno ai 35-40 anni, statura 170 centimetri, la donna era senza documenti e dall'esame delle impronte digitali è risultata non schedata, quindi non è stato possibile identificarla. Dall'abbigliamento si è dedotto che possa trattarsi di una persona senza fissa dimora. Indossava una tuta verde, una maglia felpata, un paio di jeans e un maglione marrone con cappuccio. Oltre ad una rara cartolina della vicina chiesa, la donna aveva un orologio senza cinturino marcato Albatros e un anello. Basandosi sulla fotografia del volto, in buono stato di conservazione, un esperto del Gabinetto Interregionale di Polizia Scientifica ha potuto preparare un identikit.
Durante la trasmissione del 10 maggio scorso una telespettatrice ha segnalato che poteva trattarsi di una donna senza fissa dimora abituale frequentatrice di un bar, dove lei andava sapendo che l'esercente e gli avventori le avrebbero offerto qualcosa da mangiare. Sono seguite altre segnalazioni analoghe e la conferma del gestore del bar. Molti ricordavano la stessa donna seduta sui gradini della chiesa vicina al luogo del ritrovamento. La donna, che dormiva in una macchina abbandonata proprio sulle rive del Po, non si confidava con nessuno, non raccontava nulla del proprio passato, non diceva mai il suo nome, per cui rimane il mistero sulla sua identità. E' praticamente certo che corrisponde a questa donna che vagava solitaria il photofit elaborato dal sovrintendente Capassotto (lo stesso che ha tracciato i primi disegni dell'uomo di Similaun o Mummia del Tirolo).