Data pubblicazione:02/08/2013
Provvidenza Grassi, 27 anni, separata, risiede a Messina, dove lavora come commessa in un negozio di casalinghi. Alle 2 dell’10 luglio è uscita dalla casa del suo compagno a Rometta, dopo che avevano cenato insieme. Con la sua Fiat 600 bianca targata BP223EB doveva tornare a casa a Messina, dovendo percorrere circa venti chilometri di strada. La mattina del giorno dopo non si è presentata al lavoro. Il padre si è recato nel suo appartamento, che era in perfetto ordine, senza notare elementi utili a capire se lei era rientrata. Dalle indagini dei carabinieri, che i familiari lamentano essere partite in ritardo per l’ipotesi di un allontanamento volontario, è emerso che la mattina del 10 luglio il cellulare della donna è stato tracciato nei pressi della sua abitazione. Sul profilo Facebook di Provvidenza Grassi c’è traccia di una chat in cui ha scritto di aver litigato con il compagno la notte del 9 luglio, circostanza negata dall’uomo. L’auto non è stata ancora ritrovata, nonostante il tratto di strada da Rometta a Messina sia stato ispezionata da carabinieri e volontari anche con gli elicotteri. Nemmeno le telecamere dei caselli autostradali hanno ripreso il suo passaggio, ma il responsabile ha spiegato a “Chi l’ha visto?” che non tutte le auto vengono filmate.
Depositata ieri la perizia medico legale del consulente della Procura di Messina sul corpo di Provvidenza Grassi, la ragazza di 27 anni scomparsa a Messina la notte tra il 9 e 10 luglio 2013 e trovata morta il 23 gennaio accanto alla sua auto, sotto un viadotto della tangenziale Messina-Catania. Secondo la perizia, ha spiegato l’avv. Giuseppina Iaria, legale della famiglia Grassi, “emergerebbe dall'analisi dei capelli che la giovane fosse sotto effetto di metadone e le fratture sarebbero compatibili con l'incidente stradale. Inoltre, l'analisi delle larve dimostrerebbe che la morte è avvenuta tra i quattro e gli otto mesi prima del ritrovamento del corpo”. L'avvocato contesta la tesi dei periti, perché ritiene che “non ci sono molti elementi oggettivi e la ricostruzione non mi sembra attendibile. Intanto, il fatto che le larve vivano dai 4 agli otto mesi e quindi che l'incidente possa essere avvenuto in quel lasso di tempo non significa indicare una data certa. Inoltre, la perizia non è precisa su molti altri elementi. Poi le fratture possono essere compatibili con l'incidente, ma non spiegano come esso possa essere avvenuto”. “Da quello che ci risulta - prosegue il legale - la ragazza non si drogava e non è detto che qualcuno non l'abbia obbligata a farlo. Ricordo che una persona a lei vicina è stata arrestata per spaccio di droga. Noi abbiamo altri indizi che ci fanno propendere per altre piste, tra l'altro abbiamo ritrovato nel portafoglio della vittima un numero di targa di una macchina rcatanese e questo ci sembra strano. Così come alquanto singolare ci sembra che la ragazza si sia fatta prestare l'auto qualche giorno prima della sua scomparsa da un'amica perché aveva paura di essere vista con la sua. Contesteremo la perizia”.
Oggi Intanto sono stati celebrati dall’Arcivescovo Calogero La Piana nel Duomo di Messina, i funerali di Provvidenza Grassi. Il nulla osta stato dato nei giorni scorsi una volta terminati gli esami del Ris e quelli dei medici legali.