Data pubblicazione:31/08/2009
Gli esperti del NCMEC l’avevano immaginata così a 25 anni (foto in basso) nei poster che sono l’icona dei bambini scomparsi. Undici anni, bionda con gli occhi azzurri, era stata rapita all'esterno della sua casa in California, vicino South Lake Tahoe, nella contea di El Dorado, circa 200 chilometri a nord-est di San Francisco, davanti agli occhi del marito di sua madre. La polizia, l’Fbi e anche America's Most Wanted (il “Chi l’ha visto?” americano) si erano mobilitati per la sua “Non family abduction”. Ma dopo diciotto anni, ai genitori di Jaycee Lee Dugard era rimasta soltanto una speranza, quella che un giorno il suo corpo fosse ritrovato. Intanto lei era prigioniera del suo rapitore ad Antioch, a meno di 200km dalla fermata dello scuolabus dove era stata presa. Dall’uomo, l’oggi 58enne Phillip Garrido, ha avuto due figlie di 11 e 15 anni, Angel e Starlet, che hanno condiviso con la sua prigionia in un cortile accessibile soltanto attraverso una serie di servizi esterni e nascosto da teloni, dove l’Fbi ha trovato anche l’auto che il 10 giugno del 1991 l’ha portata via. “Nessuno è mai andato a scuola, nessun dottore le ha mai visitate" - ha detto Fred Kollar del Dipartimento di polizia della contea di El Dorado County -"Erano tenuti in isolamento completo”. I primi sospetti sono venuti il 25 agosto 2009 alle due poliziotte che presidiano il campus di Berkeley per il comportamento delle ragazzine che avevano accompagnato il sequestratore della mamma ad un incontro per chiedere il permesso di distribuire volantini religiosi all’interno dell’università. ''Le ragazzine lo guardavano come se fosse Dio. Avevano lo sguardo strano di due zombie a cui fosse stato lavato il cervello'', ha detto una delle agenti. Le ragazzine indossavano abiti dai colori spenti, avevano un colorito innaturalmente pallido. Alla domanda in che classe fossero, avevano risposto che ''studiavano a casa''. Dai controlli su Garrido si è scorto che era iscritto nel registro degli stupratori per una condanna del 1971, che aveva scontato 12 anni nella prigione federale di Leavenworth in Kansas prima del rilascio nel 1988 e che era in linertà vigilata. Quindi è stato convocato il giorno dopo a Concord dal responsabile della suo caso. Si è presentato insieme alla moglie Nancy, oltre a due bambine e un donna, presentata come Alissa, che il funzionario non aveva mai visto nelle precedenti visite a casa dell'uomo. L’interrogatorio serrato ha costretto Garrido a rivelare la sua vera identità e confessare tutto. Anche la moglie è stata arrestata con l’accusa di avere partecipato al rapimento. Alla notizia del ritrovamento il patrigno, Carl Probyn, 60 anni, a lungo sospettato dagli inquirenti, ha detto tra le lacrime di essere sopraffatto dalla felicità e si è detto pronto a fare ogni cosa per aiutarla. Jaycee Lee Dugard ha intanto riabbracciato sua madre e le sue figlie hanno visto per la prima volta la nonna.
"Quello che è successo all'inizio è una cosa disgustosa, ma poi la mia vita è completamente cambiata". Con queste parole, pronunciate durante un'intervista telefonica rilasciata all'emittente Kcra-tv dal carcere in cui è detenuto, Phillip Garrido ha tentato di chiarire la situazione. Si è definito un uomo completamente cambiato dalla nascita della prima figlia, avuta dalla Dugard 15 anni fa, e ha annunciato l'intenzione di raccontare alla polizia la sua versione della vicenda, da lui definita una "storia strappalacrime". Garrido non ha però ammesso le sue responsabilità nel rapimento, cercando di giustificarsi con una serie di affermazioni bizzarre e contraddittorie. "Aspettate di sentire la storia che ha avuto luogo in questa casa - ha dichiarato - ne rimarrete impressionati. Il racconto più forte lo ascolterete dalla testimone, dalla vittima. Ma se ripercorrerete l'intera vicenda dall'inizio alla fine, scoprirete una storia strappalacrime". L'uomo si vantava ripetutamente di aver ricevuto dei poteri soprannaturali da Dio che gli permettevano di controllare i suoni con la mente. Garrido gestiva anche un blog dal titolo "Voci rivelate", nel quale si descriveva come un uomo in grado di parlare la lingua degli angeli, con la quale avrebbe un giorno compiuto una chiamata per "la salvezza del mondo intero". Un quadro più complesso emerge anche dalle dichiarazioni di alcuni conoscenti, per i quali la ragazza e le sue due figlie avute dal rapitore conducevano una vita apparentemente "normale". In particolare le due ragazzine sembravano sempre "gentili e molto educate", frequentavano le feste di compleanno delle amiche e avevano una passione per la serie tv "Hannah Montana"."Dai media sembra che le due ragazzine vivessero come lupi o esseri primitivi nel nascondiglio dietro la casa. Forse è cosi', ma non è questa l'impressione che avevo io", ha dichiarato la madre di un'amica delle due ragazzine. Secondo la donna, appena due settimane prima erano andate alla festa di compleanno della figlia, e non c'era nulla che facesse pensare alle terribili condizioni in cui vivevano. Anche la Dugard è descritta dai conoscenti come una ragazza piuttosto normale. Da tutti conosciuta come Alissa, lavorava nella tipografia di Garrido, e i clienti la ricordano come una donna educata, professionale e "sempre sorridente".
Gli investigatori hanno intanto perquisito la casa di Garrido alla ricerca di prove che colleghino il rapitore con una decina di omicidi di prostitute rimasti insoluti. Parecchi dei cadaveri sono stati ritrovati nell'area di Pittsburg, vicino a una fabbrica dove l'uomo ha lavorato negli anni Novanta. Tra le donne trovate strangolate, accoltellate e buttate in discariche nell'arco di due mesi tra il 1998 e il 1999 c'erano Valerie Schultz, 27 anni, Rachel Cruise, 32 anni, e Jessica Frederick, 24. Un mese prima dell'inzio della tragica catena di morte, nel novembre 1998, era stata trovata uccisa nella stessa area una ragazzina di 15 anni, Lisa Norell, più giovane rispetto alle altre e non prostituta.
La polizia della contea di Contra Costa, in California, ha chiesto scusa per non aver posto fine prima all'incubo vissuto da Jaycee Lee Dugard. Nel novembre del 2006 fu disposto un controllo alla casa di Garrido dopo che i vicini avevano denunciato i suoi comportamenti strani e la presenza di giovani ragazze nel cortile dell'abitazione. Un poliziotto vi rimase circa mezz'ora, senza però addentrarsi nell'abitazione né tantomeno nel retro. L'agente - a cui l'ufficio non avrebbe comunicato che Garrido aveva precedenti per reati sessuali - si limitò a dire che la presenza delle tende poteva costituire una violazione della legge. A quanto si è appreso Garrido, descritto dai vicini come "uno psicopatico e maniaco sessuale", avrebbe indossato anche un braccialetto elettronico GPS che consentiva alle autorità di seguire ogni suo spostamento.
Un frammento di osso è stato trovato nel giardino di Phillip Garrido, l'uomo accusato di aver sequestrato e schiavizzato in California per 18 anni Jaycee Lee Dugard, una donna rapita bambina con la quale ha avuto due figlie. La polizia di Antioch, vicino a San Francisco, sta adesso analizzando il reperto che potrebbe collegare Garrido con una serie di omicidi negli anni Novanta. Una decina di prostitute furono uccise tra 1998 e 1999 e i loro cadaveri furono ritrovati in discariche di un'area industriale dove Garrido all'epoca lavorava. Il padre dell'uomo, Manuel Garrido, intervistato dal New York Post, ha detto di credere che suo figlio sia il serial killer. ''Aveva disturbi sessuali, penso che sia stato lui ad uccidere le donne'', ha detto Garrido padre, 87 anni.
Nelle zone che Philip Garrido frequentava sono scomparse nel nulla altre ragazzine nei suoi periodi di libertà. Mentre si stanno riesaminando i casi di ragazze scomparse in California alla ricerca di connessioni con Garrido, la CNN ha intervistato la madre di una di loro. Michaela Garecht è stata rapita in circostanze simili a quelle di Dugard nel 1988, quando aveva 9 anni, tre mesi dopo il rilascio di Garrido in libertà vigilata. La donna ha detto che la polizia le ha chiesto maggiori dettagli sull’abbigliamento della figlia il giorno del rapimento. Gli inquirenti avrebbero riaperto anche il caso di Ilene Misheloff, tredicenne sparita nel 1989 da una località a 40 miglia da Antioch, dove è stata tenuta Jaycee Lee Dugard per 18 anni.
''E' molto probabile che il frammento di osso ritrovato vicino alla casa di Philip Garrido sia un resto umano''. Lo ha dichiarato la polizia della Contea di Contra Costa, in California, che sta lavorando per stabilire se l'aguzzino di Jaycee Lee Dugard, la ragazza rapita e schiavizzata per 18 anni, possa essere responsabile anche di altri crimini rimasti insoluti. I primi accertamenti sul reperto hanno confermato i sospetti degli inquirenti: quasi sicuramente l'osso, scovato dai cani della polizia a poca distanza dal giardino di Garrido, apparteneva ad un essere umano. ''Il frammento - ha dichiarato un portavoce dello sceriffo – dovrà essere analizzato dal laboratorio statale per il dna, nella speranza che se ne possa ricavare un profilo genetico''. Al momento, Garrido è sospettato di diversi omicidi e sequestri a sfondo sessuale, tra cui una strage di prostitute avvenuta tra il 1998 e il 1999. L'uomo, già condannato per sequestro e stupro nel 1977, potrebbe aver rapito anche altre altre ragazzine, di cui le famiglie non hanno mai più avuto notizie. In particolare, la polizia sospetta un suo coinvolgimento nella scomparsa di Michaela Garecht, sequestrata a 11 anni ad Hayward, in California, nel 1988, in circostanze simili al rapimento della Dugard.
È impressionante la somiglianza tra l’identikit dell’uomo che nel 1988 ha portato via in auto Michaela Garecht, 9 anni, e una vecchia foto di Phillip Garrido. Si rafforzano i sospetti di genitori e investigatori che ci sia qualcosa di più che semplici coincidenze tra i rapimenti di Jaycee Lee Dugard nel 1991 e quelli di Michaela Garecht, e Ilene Misheloff, avvenuti alla fine degli anni ’80 nella contea di Alameda. Da alcuni giorni la casa di Garrido e il giardino intorno vengono esaminati anche con l’ausilio di radar in grado di penetrare il terreno e magnetometri capaci di rilevare resti umani. In un terreno limitrofo i nuovi scavi hanno portato alla luce altre ossa, inviate ai laboratori dell’Fbi per le analisi che dovranno stabilire se sono umane.
Pochi mesi dopo il rapimento qualcuno l’aveva già segnalata a pochissimi chilometri dalla casa-prigione di Garrido. Era il 1992 quando arrivò alla polizia una telefonata che avvertiva della presenza di Jaycee Dugard a un distributore di benzina. Fu segnalata anche la presenza di un furgone Dodge giallo: stesso modello poi scoperto nel cortile del rapitore. Gli agenti si recarono sul posto ma non trovarono nulla e non fecero altre ricerche nella zona.
La Dugard è stata rapita alla fermata dello scuolabus vicino casa da Philip Garrido con la complicità dela moglie Nancy. E' rimasta sotto sequestro per diciotto anni e ha concepito due figli con il suo aguzzino. Oggi 26enne, dopo la liberazione sta riprendendo confidenza con la sua famiglia e con il mondo esterno ed ha fatto sapere che non appena si sentirà meglio testimonierà contro i suoi rapitori.
E' stato reso noto, intanto, che non sarebbero umani i frammenti di ossa trovati nei gironi scordi dalle unità cinofile durante le ricerche dentro e intorno al giardino dell’abitazione di Garrido.
Finora la si era immaginata come nell’invecchiamento diffuso durante le sue ricerche, abbastanza a somigliante a come appare sulla copertina del prossimo numero di “People”, anticipata per lanciare la sua prima intervista dopo la liberazione. “Sono così felice di essere tornata” ha dichiarato la donna liberata il 26 agosto scorso, rapita quando aveva undici anni da Philip Garrido, dal quale ha avuto due figlie.
Un risarcimento da 20 milioni di dollari per Jaycee Dugard. Sarebbe questa la cifra che secondo i parlamentari della California, lo stato deve versare alla vittima, accogliendo così una proposta avanzata in tal senso dal ministero della Giustizia californiano. Affinchè il risarcimento possa procedere manca ormai soltanto la firma del governatore dello Stato, Arnold Schwarzenegger.
Colpo di scena nel processo sulla vicenda di Jaycee Lee Dugard, tenuta segregata per 18 anni ad Antioch, San Francisco (Usa). Nel corso dell’udienza che si è tenuta a Placerville, in California, Phillip Craig Garrido e sua moglie Nancy si sono dichiarati non colpevoli, respingendo così tutte le accuse mosse nei loro confronti, tra le quali spiccano rapimento, sequestro di persona, violenza sessuale e riduzione in schiavitù. Jaycee Lee Dugard fu rapita il 10 giugno del 1991, quando aveva 11 anni. L’unica che può confermare tutte le accuse, oltre ai due aguzzini, è proprio Jaycee Lee Dugard, ora 30enne e madre di due figli di 13 e 16 anni, che quindi sarà costretta a testimoniare nel corso del processo e a trovarsi faccia a faccia coi suoi aguzzini. Se i due si fossero dichiarati colpevoli di tutti i capi d’accusa, sarebbero subito stati condannati a 181 anni di carcere (lei) e 431 anni di carcere (lui).