Data pubblicazione:15/10/2014
Fortuna Loffredo, 6 anni, è morta il 24 giugno a Caivano (Napoli), apparentemente dopo essere caduta da un balcone di un palazzo del Parco Verde. Dall'esame autoptico è risultato che che nei mesi precedenti era stata vittima di abusi sessuali. Oltre che dall’appello della madre, “lei non si è buttata giù, l'hanno buttata”, ad alimentare i dubbi ci sono alcuni elementi anomali, come il mancato ritrovamento sul corpo della scarpetta destra e il precedente della caduta dallo stesso edificio di un bimbo di quattro anni, Antonio Giglio. Il giorno della sua morte la bimba era andata a giocare proprio a casa della sorellina del bimbo deceduto un anno prima.
“Quando ho visto i carabinieri ho pensato a novità sulle indagini per la morte di mia figlia sono arrivati. Invece mi hanno detto che ero destinataria di un divieto di dimora, che dovevo lasciare casa. Ma io con questa cosa dei falsari non c'entro assolutamente nulla Sto andando dal mio avvocato Gennaro Razzino per cercare di capire cosa è successo, cosa sta succedendo e perché io sono stata chiamata in causa in questa vicenda”. Mimma Guardato, la madre della bambina trovata morta davanti al palazzo di Caivano dove abitava, ha negato così all’Ansa sue responsabilità dopo la notifica dell’ordinanza di divieto di dimora ricevuta per l’inchiesta su un’organizzazione di falsari sgominata a Napoli.
Il gip del Tribunale Napoli Nord, al termine dell' udienza di convalida in carcere, ha emesso una ordinanza di custodia nei confronti l'uomo fermato ieri con l'accusa di violenza sessuale aggravata per aver abusato di una bambina nella propria abitazione al Parco Verde di Caivano. “L'episodio criminoso - ha precisato in una nota il procuratore di Napoli Nord, Francesco Greco - si colloca, pur essendo del tutto autonomo, nel contesto investigativo riguardante la vicenda che ha suscitato grave allarme tra la popolazione, della morte della piccola Fortuna Loffredo”, con la quale “non appare presentare alcun profilo di connessione o collegamento, se non di mera occasionalità”. L'uomo arrestato, che ha 38 anni, abita nello stesso palazzo dove viveva la bambina e sarebbe colui che la soccorse per primo: “Proprio in considerazione del fatto che tale persona aveva prestato i primi soccorsi alla piccola Fortuna, l'aveva sollevata da terra e trasportata al pronto soccorso, e ipotizzando che potesse essere a conoscenza, in qualche modo, della dinamica della precipitazione e di altri significativi aspetti della vicenda, si procedeva nei suoi confronti a mirate attività investigative, anche con l'utilizzo di mezzi tecnici” , ha spiegato il procuratore Greco. Proprio dalle intercettazioni disposte sono stati scoperti i presunti abusi ai danni di una bimba.
E’ stata arrestata a Caivano, insieme con il convivente, la madre del piccolo Antonio, precitato il 28 aprile 2013 dal palazzo del parco Verde dove poi morì nello stesso modo la piccola Fortuna Loffredo. L’accusa è di violenza sessuale sulla figlia di tre anni. La coppia non abita in quel palazzo. Le tre figlie della donna sono state assegnate dal Tribunale dei Minori a una comunità educativa del Napoletano.
I carabinieri della Compagnia di Casoria hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare, emessa dal gip su richiesta della Procura di Napoli Nord, per l'omicidio di Fortuna “Chicca” Loffredo. Si tratta di Raimondo Caputo, detto Titò, il compagno di Marianna Fabozzi, la madre del piccolo Antonio, tre anni, precipitato il 28 aprile 2013 dallo stesso palazzo del Parco Verde di Caivano dove abitava Fortuna Loffredo. L'uomo, accusato di omicidio e violenza sessuale, anche nei confronti altre due minori, si trovava già in carcere da novembre, quando era stato fermato per abusi su una figlia di tre anni insieme alla convivente, che si trova ai domiciliari. Il corpo di Fortuna venne trovato il 24 giugno 2014 davanti al palazzo dove abitava, dopo essere andata a giocare a casa della sorellina di Antonio. L'autopsia stabilì che da tempo subiva abusi sessuali. "Da una parte sono contenta perché ho avuto giustizia, dall'altra dico che quei due devono marcire in carcere perché hanno ammazzato mia figlia", il primo commento della mamma di Fortuna, Domenica Guardato, che punta il dito anche contro la donna sua vicina di casa. Marianna Fabozzi aveva ammesso a “Chi l’ha visto?” che Fortuna era stata a casa sua prima di essere trovata agonizzante ai piedi del palazzo, ma avevo detto che la bambina era andata subito via perché aveva le scarpe strette che le facevano male. Ma per il gip non solo “non ha protetto la prole, ma ha cercato di fare in modo che il compagno la facesse franca”, si legge nell’ordinanza di fermo di Caputo. E’ stata la prima figlia della Fabozzi, amichetta del cuore di Chicca, a rivelare agli inquirenti di aver visto Caputo salire in terrazzo con lei prima di sentire l’urlo e il tonfo della caduta.
Il procuratore aggiunto Domenico Airoma ha riferito del contesto ambientale che ha complicato le indagini, portando due inquiline del palazzo degli orrori ad essere indagate per false dichiarazioni ai magistrati. Un vero e depistaggio è considerata la sparizione della scarpina di Fortuna, di cui si sarebbe resa responsabile “per tutelare il figlio che era ai domiciliari", ha spiegato Airoma, la stessa inquilina che negò di aver visto Caputo andare sul pianerottolo con la piccola.
"Il corpo del piccolo Antonio Giglio, morto a 4 anni il 27 aprile 2013 nello stesso modo, e nello stesso stabile di Parco Verde, in cui un anno dopo è morta Fortuna Loffredo va riesumato”. Lo ha richiesto l'avvocato Angelo Pisani, legale dei nonni e del padre della piccola Fortuna. "E' necessario e doveroso - prosegue Pisani - rendere giustizia a Chicca e tutti gli altri bambini di Parco Verde molestati e non curati, come il piccolo Antonio Giglio, figlio della compagna di Raimondo Caputo, arrestato con l'accusa di avere ripetutamente violentato e ucciso Fortuna. La caduta di Antonio non è stata accidentale, ma non è improbabile che sia maturata nello stesso contesto di Fortuna. Auspico che l'autorità giudiziaria affidi gli accertamenti al Ris dei carabinieri affinché le indagini abbiano la stessa efficacia di quelle che si fanno al Nord. Ci sono anche altre persone che hanno concorso al fatto - afferma - costringerò lo Stato a guardare ed ascoltare". Per la morte del bambino è già indagata la madre Marianna Fabozzi per omicidio colposo.
I carabinieri hanno eseguito un'ordinanza di aggravamento della custodia cautelare emessa oggi nei confronti di Marianna Fabozzi, dal gip del Tribunale di Napoli Nord per violazione degli obblighi sulla detenzione domiciliare. Si sarebbe incontrata con dei giornalisti. La donna, già indagata per la morte del figlio Antonio, precipitato un anno prima di Fortuna Loffredo dallo stesso palazzo, si trovava agli arresti domiciliari da novembre. Lei e il convivente Raimondo Caputo, fermato per l’omicidio della bambina, erano stati arrestati con l’accusa di abusi sulla figlia minore di lei.
Passa da colposo a volontario l’ipotesi di omicidio per l’indagine sulla morte di Antonio Giglio, precipitato un anno prima di Fortuna Loffredo dallo stesso palazzo del Parco Verde di Caivano. Unica indagata finora è la madre del bimbo, Marianna Fabozzi. A “Chi l’ha visto?” aveva lanciato pesanti accuse contro di lei la sorella del convivente, Raimondo Caputo, accusato di avere ucciso Chicca Fortuna e di averla sottoposta a violenze sessuali.