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Scomparso

Demetrio Caccamo

Edizione:2002/2003
Data pubblicazione:10/03/2003

Demetrio Caccamo, detto Mimmo, che aveva 35 anni e faceva il muratore a Reggio Calabria, nel 1996 è scomparso senza lasciare traccia. Da allora il fratello Gaetano si batte per sapere che fine abbia fatto e pretende che chi lo ha fatto sparire venga punito. La tesi dell'allontanamento volontario l'ha sempre considerata una provocazione e un depistaggio.
Il 22 febbraio del 1996 era una domenica pomeriggio. Demetrio Caccamo stava realizzando un lavoro nella libreria del cugino. Verso le 15, prima di andare via, fece una telefonata, fissando un appuntamento per poco più tardi. Senza incassare i soldi della giornata di lavoro salutò il cugino dicendo che si sarebbero visti la mattina successiva. Non si è mai saputo con chi parlò al telefono. "Secondo me è su questo che bisogna fare partire le indagini. Da questa telefonata", ha detto il cugino di Demetrio Caccamo. La sorella lo vide verso le 16, stava passeggiando davanti al caseggiato in cui entrambi abitano come se stesse aspettando qualcuno. Due giorni dopo il padre, che vive con lui, non vedendolo rientrare aveva dato l'allarme e una settimana dopo il fratello Gaetano aveva sporto denuncia. I Carabinieri accertarono immediatamente che lo scomparso non apparteneva a nessuna organizzazione criminale, tanto meno alla 'Ndrangheta. Ma non sembrarono esserci altri spunti utili alle indagini. Fino a quando, circa due mesi dopo, fu recapitata una bolletta telefonica indirizzata a Demetrio Caccamo. Il cellulare in suo possesso risultava chiamare spesso un numero di telefono fisso. Per Gaetano non fu difficile risalire all'intestatario dell'utenza a cui erano dirette le telefonate: un noto imprenditore edile sospettato di legami con famiglie mafiose di Reggio Calabria. Escludendo per certo che il fratello potesse avere lavorato per quell'uomo o di avere avuto con lui rapporti tali da giustificare tutte quelle chiamate, Gaetano Caccamo si chiese chi altro di quella casa potesse essere il suo interlocutore. Esclusi i figli dell'imprenditore, restava solo la moglie di quest'ultimo. Dopo questa scoperta a Gaetano Caccamo tornano in mente anche certe voci sul fratello che lo volevano coinvolto in una relazione con una donna misteriosa, forse una donna sposata.
Quindi chiese direttamente alla moglie dell'imprenditore, che però negò di avere mai avuto con Demetrio Caccamo un rapporto che andasse oltre l'amicizia. Gaetano decise anche di parlare direttamente con l'imprenditore, che però gli intimò di non disturbarlo più per quella storia e di smetterla di parlarne in giro. Quando poi si recò al Palazzo di Giustizia per denunciare quelle che aveva ritenuto minacce, scoprì che il caso di Demetrio era stato archiviato. Con tutti gli indizi raccolti e con l'aiuto di un avvocato, nel 2001 Gaetano Caccamo è riuscito a fare riaprire l'inchiesta, ma anche questa sembra destinata allo stesso esito della prima. Per esempio, ancora non si è riusciti ad accertare attraverso i tabulati a chi telefonò Demetrio Caccamo prima di sparire, con chi aveva appuntamento quella domenica pomeriggio. Questi ritardi potrebbero esporre sempre di più Gaetano Caccamo ad un serio pericolo.

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