Edizione:1999/2000
Data pubblicazione:04/04/2000
La mattina del 13 novembre Maria Mirabela Rafaila stava mendicando, insieme alle sorelle più grandi, al semaforo dell'incrocio tra la provinciale 98 e la strada che porta da Bitonto (Bari) a Palo del Colle. E' scomparsa dopo che si sono allontanate le due sorelle. Una di loro, Maria, ha raccontato di avere notato la contemporanea assenza di un marocchino. L'immigrato, di bassa statura e con un cappello bianco, come al solito vendeva fazzoletti di carta e accendini all'incrocio con altri tre connazionali. Due di loro hanno detto a 'Chi l'ha visto?' di non aver notato nulla di strano quella mattina. Gli altri non hanno voluto rilasciare dichiarazioni. La famiglia della bambina scomparsa sostiene che uno di loro, quello con il cappello bianco, avrebbe detto di aver visto Maria Mirabela allontanarsi verso il paese. L'uomo, però, nel corso dell'interrogatorio della polizia ha negato tutto. Il 17 novembre una donna ha telefonato a uno dei numeri stampati sui volantini distribuiti per le ricerche, affermando di aver visto la bambina la sera prima, verso le 22, nei pressi di un supermercato alla periferia di Foggia, a 130 chilometri da Bitonto. Ma questa segnalazione non ha avuto alcun riscontro.
Gli inquirenti potrebbero essere vicini alla soluzione del caso e sembrano sapere che la bambina scomparsa è ancora viva. Inoltre il Magistrato Gianrico Carofiglio della Procura di Bari ha emesso questo comunicato-appello: "Le persone che trattengono illegalmente la piccola Maria Mirabela e che mirano a speculare sulla libertà e sulla stessa vita della bambina, devono sapere che sono esposte a conseguenze giudiziarie gravissime. Invito dunque queste persone nel loro stesso interesse a consentire l'immediato ritrovamento della bambina, anche solo con segnalazione anonima". Sicuramente la piccola Maria Mirabela potrebbe essere stata un facile obiettivo per chi avesse voluto rapirla. L'ipotesi è che la bambina potrebbe essere stata rapita da altri nomadi per essere sfruttata. Intanto la madre della bambina ha raccontato la storia recente della sua famiglia. Quando il marito aveva perso il lavoro erano emigrati in Germania, dove è nata Mirabela. Nove mesi dopo sono tornati in Romania, per rimanervi quattro anni. Poi, partendo per l'Italia, avevano lasciato alla cognata i figli più piccoli, George e Mirabela. Dopo tre anni è tornata in Romania per riprenderli. Quindi Mirabela è arrivata per la prima volta in Italia nel settembre '99. Queste circostanze hanno portato a non escludere nemmeno l'ipotesi che il rapimento possa essere una questione interna alla famiglia, magari legata al fatto che, da pochi mesi, la bambina era stata portata in Italia.
La sera del 17 dicembre i genitori della piccola Mirabela sono stati arrestati con l'accusa di aver venduto la figlia per estinguere un debito, forse contratto per gli spostamenti dalla Romania all'Italia. Da un po' di tempo gli inquirenti stavano indagando con sempre maggior convinzione su questa ipotesi. Poche ore prima dell'arresto, intervistati da 'Chi l'ha visto?', i genitori di Maria Mirabela avevano negato che il debito fosse stato pagato in questo modo. George Rafaila aveva anche mostrato una scarpina della figlia, trovata nella stessa zona che era stata minuziosamente setacciata nei giorni successivi alla scomparsa. Lo stesso giorno era stato arrestato a Bari un rumeno, Marin Bamboloi, detto 'il Re', che fin dall'inizio della vicenda era apparso molto vicino alla famiglia Rafaila. E' stato accusato di favoreggiamento e calunnia per aver cercato di depistare le indagini, alimentando le ipotesi della pedofilia. Ai genitori della bambina è stato contestato il reato di riduzione in schiavitù, e alla madre anche quello di calunnia aggravata. Il dr.Gianrico Carofiglio, sostituto procuratore di Bari, ha definito l'episodio della scarpina come un provato tentativo di depistaggio. Inoltre ha rivolto un altro appello alle persone che trattengono Maria Mirabela, ripetendo che il suo rilascio sarebbe un gesto importante e non privo di influenza sulla posizione di chi è stato arrestato. George e Ileana Rafaila rischiano una pena da cinque a quindici anni. I quattro figli sono stati affidati temporaneamente ad un istituto.
Dopo quattro mesi e mezzo il corpo di Mirabela Rafaila è stato trovato a cento metri di distanza dalla strada dove era scomparsa. Era avvolta in un materasso all'interno di una rete piegata e poi infilata in un buco coperto con della gommapiuma. Solo gli esami medico legali potranno stabilire le cause e l'epoca della morte che, comunque, risalirebbe a molto tempo prima del ritrovamento. L'unico fatto certo è che Mirabela è stata trovata con gli stessi indumenti che indossava il giorno della scomparsa, mentre non aveva la scarpina che il padre aveva trovato nel mese di dicembre. Inoltre, vicino al suo corpo, tra l'erba, c'erano anche alcuni suoi giocattoli. Gli inquirenti hanno spiegato che la perlustrazione della zona era stata eseguita con l'aiuto di unità cinofile addestrate solo per la ricerca di persone vive. Il 23 marzo 2000, sulla base di una discordanza fra le traduzioni delle intercettazioni telefoniche, sulle quali si erano in parte fondate le accuse, il Pubblico Ministero aveva scarcerato gli indagati. Dopo la notizia della morte della bambina, molti nomadi rumeni hanno raggiunto Bari per stringersi attorno alla famiglia Rafaila e aspettare la celebrazione dei funerali della piccola Mirabela.