Edizione:2004/2005
Data pubblicazione:15/11/2004
Alla fine del mese luglio 2004 due abitanti di Montecchio di Darfo (Brescia), recatisi al campo di calcio del vicino oratorio per aiutare il parroco nell'allestimento della tradizionale festa ferragostana, hanno trovato il corpo di una donna, nel rimorchio in cui è contenuto l'occorrente. Successivamente i resti umani sono stati identificati come appartenenti a Nicoletta Pezzutti, per la cui scomparsa era stato fatto un appello nella trasmissione del 5 aprile dello stesso anno.
La donna aveva un filo intorno al collo, uno intorno all'addome e le caviglie legate. Il telo del rimorchio era chiuso come d'abitudine, ben teso e ancorato. Il corpo non presentava segni di violenza, gli occhiali erano al loro posto e anche i vestiti erano in ordine. L'autopsia ha stabilito che il corpo sarebbe stato trasportato nel rimorchio da non più di due settimane, molto più tardi della sparizione di Nicoletta Pezzutti. Lo stato di mummificazione rilevato non è compatibile con le condizioni ambientali del luogo del ritrovamento, ma lo è con quelle del sistema di gallerie, usate durante l'ultima guerra dai soldati tedeschi come deposito d'armi, scoperto dagli inquirenti sotto la collina su cui sorge la comunità che ospitava Nicoletta Pezzutti, che a sua volta è vicinissima al luogo in cui è stato trovato il corpo. Intanto si stanno esaminando le due siringhe trovate in una delle grotte e si indaga su un misterioso personaggio che, sembra, negli ultimi tempi avrebbe frequentato di nascosto Nicoletta Pezzutti.