Il giovane olandese Elzia Gauthier Mijinders, 20 anni, è accusato dalla polizia del suo paese dell’omicidio di Jan Mikael Jonzen. I due lavoravano presso un centro di freeclimbing (arrampicata libera su una parete rocciosa) dell’Aja. Il 25 aprile 2009 sono partiti con una VW Golf rossa e il cane Argo di Mijinders per Fontainbleau, località francese presso Parigi nota per le sue pareti adatte al loro sport preferito. Il giorno 29 Jonzen, il cui cellulare risultava spento, avrebbe dovuto comunicare l’ora del ritorno alla fidanzata Lovisa, ma non si è fattovivo. Il 30 aprile, la ragazza ha ricevuto una lettera nella sua cassetta della posta in cui Mijinders, le comunicava di aver litigato con Jonzen e che questi sarebbe tornato all’Aja da solo in treno. Sono le ultime notizie dei due. Il 2 maggio Lovisa denuncia la scomparsa del fidanzato. Durante le indagini Mijinders dichiara di essere partito da Fointenbleau con un’altra persona, albanese o romena. Il 30 aprile un passeggero della Golf ha usato lo sportello bancomat di una stazione di servizio in Belgio, dove ha anche fatto rifornimento di benzina. Qui sarebbe salito a bordo dell'auto un autostoppista. Tra il 5 e il 15 maggio Mijinders, il sospettato, è stato in Italia. Il 15 maggio viene fermato a Stoccarda (Germania). Durante gli interrogatori prima confessa di aver ucciso Jonzen con la complicità dell’albanese/romeno, poi dice che Jonzen è stato freddato dall’autostoppista che avrebbe minacciato anche lui. Il 25 maggio in un fossato di Ramousies, in Francia, viene trovato un corpo, identificato come quello di Jonzen dal Dna. Secondo i magistrati, l’unico colpevole dell’omicidio è Mijinders, che si sarbbe inventato sia la complicità dell’ipotetico albanese/romeno, che quella dell’autostoppista.
Non è chiaro il movente. La polizia olandese ha chiesto la collaborazione del pubblico italiano per verificare se Mijinders era in compagnia di altre persone quando è stato in Italia con la Golf rossa (targata GDFS06) e il cane.