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Scomparso

La birra avvelenata

Data pubblicazione:29/05/2001

Richard Nolan Gonsalves, 33 anni, statunitense, viveva con una ragazza italiana. Venivano spesso a trovare la madre di Alessandra, che abita in Friuli. Così era accaduto nell'estate del 1999. Il 15 luglio la giovane coppia era venuta in vacanza in Italia. Il giorno successivo, dopo aver bevuto una birra a casa della suocera, Richard si era sentito male, ed era finito all'ospedale di Udine. Dopo la somministrazione di alcuni sedativi per mal di stomaco, era stato dimesso. Ma durante la notte, visto il peggioramento delle sue condizioni, era tornato in ospedale e trasferito successivamente nel reparto di terapia intensiva. Dopo una atroce agonia, alle otto di sera del 18 luglio, l’inspiegabile morte. La birra di produzione italiana bevuta da Richard subito prima di sentirsi male era stata acquistata il 2 luglio dalla suocera in una confezione da tre bottiglie in un supermercato di Codroipo. La signora ha recuperato la bottiglia dalla spazzatura, e l'ha consegnata agli inquirenti insieme alla sua gemella, ancora chiusa ermeticamente. Sconvolgente il risultato delle analisi: mentre la bottiglia ancora tappata è risultata assolutamente normale, nella bottiglia bevuta da Richard sono stati trovati più di 10 grammi di tallio, un potentissimo veleno. Nella terza bottiglia, recuperata successivamente da un contenitore per la raccolta differenziata, è stata trovata una traccia di veleno molto inferiore alla prima. La signora sostiene di aver bevuto il contenuto senza alcuna conseguenza. Secondo i controlli effettuati nello stabilimento di produzione, sembra impossibile che la manomissione sia avvenuta lì. Qualcuno, come in una lotteria mortale, potrebbe aver acquistato le bottiglie per riportarle sullo scaffale del supermercato dopo averle avvelenate. Qualche settimana fa, durante una conferenza stampa organizzata dai genitori di Richard per fare il punto sulle indagini e sull'operato dei medici dell'ospedale, da loro ritenuto inadeguato, la madre di Alessandra ha fatto dichiarazioni molto pesanti. La signora sembra convinta che suo genero sia stato avvelenato di proposito, e che “gli assassini si trovano nel paese”. Per la madre della fidanzata "la magistratura friulana non avrebbe indagato a fondo". La replica del magistrato Giancarlo Buonocuore: "Non si possono indagare le persone sulla base di un semplice presentimento. Servono riscontri. E in questo caso il movente non c'è".

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