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Scomparso

La morte di Beau Solomon

Data pubblicazione:22/02/2018

Beau Solomon, 19 anni, originario di Spring Green (USA), è scomparso a Roma la notte del 30 giugno 2016. Studente dell’Università del Wisconsin, è arrivato a Roma quello stesso giorno per seguire un corso alla John Cabot University. Ha passato la serata con altri studenti in un locale di Trastevere, poi non ha più dato sue notizie e il suo cellulare risulta spento. E’ stata la John Cabot University a denunciare la sua scomparsa. Il suo corpo è affiorato il 4 luglio dalle acque del Tevere, all'altezza di Ponte Marconi, con una profonda ferita alla testa, compatibile con una caduta. I genitori, arrivati a Roma per cercarlo, sono stati convocati e hanno effettuato il riconoscimento. Mancavano il cellulare e il portafoglio. Risultano effettuate con la sua carta di credito spese per 1500 dollari a Milano. Dopo gli appelli. due testimoni si sono fatti avanti dicendo di aver visto un uomo spingere lo studente nel fiume all'altezza di ponte Garibaldi. Il 5 luglio un 40enne senza fissa dimora, Massimo Galioto, che vive con la compagna in una tenda sulla banchina del Tevere sotto ponte Garibaldi, è stato sottoposto a fermo perché indiziato di omicidio aggravato da futili motivi. La sua compagna, Alessia Pennachioli, ha testimoniato di aver assistito a una lite tra Solomon e Galioto. Agli inquirenti quest'ultimo avrebbe dichiarato che lo studente americano sarebbe scivolato nel fiume. In ogni caso dopo la caduta in acqua nessuno dei presenti ha lanciato alcun tipo di allarme.

  • 25 luglio 2016

    E' passata da omicidio volontario ad omicidio preterintenzionale l'accusa per Massimo Galioto. Lo ha deciso il Tribunale del riesame, che ha respinto l'istanza di scarcerazione presentata dal legale di Galioto, avvocato Michele Vincelli, e "pur confermando l'ordinanza di custodia cautelare" ha derubricato l'ipotesi di reato. Galioto ha chiesto di essere ascoltato dal pm Marcello Monteleone.

  • 2 dicembre 2016

    Torna in libertà Massimo Galioto. Lo ha deciso il gip Maria Agrimi che ha accolto un'istanza del difensore. La ex compagna di Galioto aveva detto agli inquirenti di aver assistito a un litigio tra lui e Beau Solomon finito con la caduta dello studente nelle acque del Tevere. Ma per il gip il suo racconto è contraddetto dalle immagini delle telecamere di sorveglianza della John Cabot University, ottimizzate dalla Polizia Scientifica, e da una ricostruzione 3D degli ultimi istanti di vita di Solomon fatta dagli stessi specialisti. Un documento mostrato oggi a "Chi l'ha visto? 12:25", che dimostra la presenza sulla scena del delitto di più persone, una delle quali cercata dagli inquirenti, escludendo inoltre che la spinta fatale sia venuta da un cane. "La teste - ha scritto il giudice nell'ordinanza di scarcerazione - non è stata in grado neppure minimamente di collegare il suo ricordo alle immagini riprese". In particolare, dallo studio del video "non si rinviene in alcun modo un soggetto la cui condotta corrisponda a quella che la donna attribuisce all'ex-compagno". Una spiegazione, secondo il gip, si può trovare "in una non corretta percezione dell'accaduto da parte della donna, che è miope e che indossava occhiali rotti".

  • 6 novembre 2017

    Beau Solomon non è caduto da solo nel Tevere. Ne è fortemente convinto anche il nuovo pm Nicola Maiorano che ha chiesto il rinvio a giudizio per omicidio preterintenzionale di Massimo Galioto, che il gip Maria Agrimi aveva scarcerato a dicembre. La notizia è stata confermata dal suo avvocato Michele Vincelli, che ha ribadito a "Chi l'ha visto?" che Galioto si dichiara innocente e che chiederà nuove perizie. Sarà il Giudice dell'Udienza Preliminare a decidere se avrà luogo un processo.

  • 20 febbraio 2018

    Il gup Anna Maria Gavoni ha accolto le richieste del pm Francesco Marinaro, rinviando a giudizio l'indagato Massimo Galioto con l'accusa di omicidio preterintenzionale. Il processo inizierà l'8 maggio davanti alla terza Corte d'assise. Secondo la ricostruzione della procura, la sera del 30 giugno del 2016 il ragazzo fu condotto da due stranieri sulla banchina sotto Ponte Garibaldi, alla ricerca del suo portafoglio, sottrattogli in un locale del centro poco prima. Sarebbe scoppiata una lite con le persone lì accampate, nel corso della quale Galioto avrebbe dato una spinta a Solomon, facendogli perdere l'equilibrio e facendolo cadere nel Tevere.

  • 8 maggio 2018

    E' iniziato questa mattina nel'aula bunker di Rebibbia a Roma il processo a Massimo Galioto, accusato di aver spinto nel Tevere lo studente americano Beau Solomon. La parte civile ha richiesto la testimonianza della sindaca Raggi.

  • 16 maggio 2018

    Nell'udienza che si è tenuta oggi è stato sentito un poliziotto che arrivò tra i primi sulla banchina del Tevere: il testimone ha smentito l'imputato Massimo Galioto su come lui era vestito la sera in cui lo studente americano finì in acqua.

  • 21 giugno 2019

    Massimo Galioto è stato ssolto per non avere commesso il fatto. Lo hanno deciso i giudici della III corte d'assise di Roma. Per l'accusa di omicidio volontario la procura aveva chiesto l'ergastolo.

  • 12 novembre 2020

    Il Pm ha chiesto 18 anni per Massimo Galioto per omicidio preterintenzionale, sentenza rinviata. Fissata al 2 dicembre l’udienza del processo d'appello per la morte dello studente americano nel Tevere. Assolto in primo grado, l’imputato è in carcere accusato di un altro omicidio ed è in isolamento in attesa di tampone Covid.

  • 2 dicembre 2020

    I giudici della Prima Corte d'Assise d'Appello hanno assolto Massimo Galioto dall’accusa di omicidio preterintenzionale dello studente americano Beau Solomon, morto il 30 giugno 2016 nel Tevere a Roma. Confermata la sentenza di primo grado che lo aveva assolto "per non aver commesso il fatto". Difeso dall'avvocato Michele Vincelli, Galioto è in carcere accusato dell'omicidio di un cittadino romeno nella zona di ponte Sisto. Il pg aveva chiesto 18 anni. "Questo rischia di diventare un omicidio senza colpevole”, ha commento all’Ansa dell'avvocato Giuseppe Zalanda, legale della famiglia Solomon. “Prendiamo atto di questa decisione ma la requisitoria del pg sembrava convincente nella richiesta di omicidio preterintenzionale. Attenderemo di leggere le motivazioni della corte per un eventuale ricorso in cassazione", ha aggiunto.

  • 16 dicembre 2020

    Se non è stato Galioto, chi spinse Beau Solomon nel Tevere quella notte? I genitori dello studente americano aspettano giustizia e potrebbero citare in giudizio civile gli enti locali.

  • 2 febbraio 2021

    "Non è provato il contatto fisico tra Massimo Galioto e Beau Solomon", né con alcuno dei soggetti presenti. Le motivazioni della sentenza della Corte d’Appello di Roma che ha confermato l’assoluzione. Per i giudici è impossibile identificare coloro che compaiono nelle immagini, che non confermano la principale testimonianza dell'accusa. "Il compito della Giustizia è di individuare il responsabile non un responsabile".

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