Data pubblicazione:09/06/2010
Simona Melchionda vive con i genitori a Oleggio (Novara), ha un carattere vivace e tanti amici, lavora come segretaria per uno studio privato. La sera del 6 giugno è uscita di casa alle 23 circa con la Fiat Punto rossa della madre (ritrovata a Pombia 5/6 km da Oleggio). Verso le 2.25 della notte ha inviato un sms alla madre “DORMO FUORI”. La mattina seguente è stato lo studio presso il quale lavora la ragazza a telefonare alla madre per sapere come mai la figlia non si fosse recata a lavoro. Da quel momento non si hanno più sue notizie. Né i genitori né gli amici sanno spiegarsi cosa potrebbe essere accaduto. Il cellulare risulta spento.
Svolta nelle indagini sulla scomparsa di Simona Melchionda. Il cadavere è stato ritrovato nel Ticino incastrato in alcuni rovi, qualche centinaio di metri piu' a valle rispetto al punto indicato dall'ex fidanzato, Luca Sainaghi, carabiniere di 28 anni, che nella notte ha confessato di averla uccisa ed è stato arrestato. L'uomo le ha sparato un colpo di pistola alla testa, con l'arma di ordinanza, e poi ha gettato il cadavere in acqua, nei pressi della diga di Pombia. Il delitto sarebbe avvenuto la sera del 6 giugno, il giorno della scomparsa, al culmine di un litigio. Cosa sia successo quella sera del 6 giugno, comunque, è ancora da chiarire. Simona Melchionda è uscita di casa verso le 23.30 e da allora non è più stata vista. L'unica traccia era un sms arrivato verso le 2 di notte ai genitori: ''Stanotte dormo fuori''. A quell'ora è però probabile chefosse già stata uccisa. Luca Sainaghi, è sempre stato ''il sospettato numero uno'' nell'indagine sulla scomparsa della giovane. Lo precisa il procuratore capo di Novara, Francesco Saluzzo, sottolineando che ''l'impegno dei carabinieri nella ricerca della verita' non e' mai venuto meno''.
I familiari di Simona Melchionda avevano chiesto anche l'aiuto de pubblico di "Chi l'ha visto?" che si è occupato del caso in più occasioni:
Simona Melchionda è morta uccisa dal ragazzo che amava. Da quel ragazzo con il quale sognava di vivere e che invece aveva un’altra che gli aveva dato un figlio. Ad un mese dalla sparizione della ragazza, l’ex fidanzato, carabiniere, dopo due giorni di stringenti interrogatori ha confessato ai suoi colleghi militari dell’arma di essere stato lui ad ucciderla la stessa sera della scomparsa. Le ha sparato un colpo alla tempia con la pistola d’ordinanza e poi l’ha gettata nel fiume. Il suo corpo è stato ritrovato il 3 luglio tra i rovi sulle sponde del Ticino, vicino la diga di Pombia. I genitori della ragazza non credono che il movente del delitto sia passionale. Forse le motivazioni che l'hanno spinto ad ucciderla sono altre.
Uccisa con un colpo di pistola alla fronte, da distanza ravvicinata: così è morta Simona Melchionda. E' durata quasi quattro ore l'autopsia sul suo corpo eseguita da Emanuela Agosta, dell'Istituto di medicina legale dell'Asl di Novara. Non sarebbero emerse novità sostanziali, rispetto a quanto ricostruito finora. I riscontri autoptici confermerebbero quello che ha raccontato, nella sua confessione il carabiniere Luca Sainaghi. Tuttavia, c'é un'altra affermazione del militare che, stando a una prima valutazione, potrebbe non aver trovato riscontro nell'autopsia: ovvero, che lo sparo sarebbe partito accidentalmente, in seguito a un brusco movimento di Simona. E' stata questa, infatti, la dichiarazione di Sainaghi al Gip che lo ha interrogato, martedì, in occasione della convalida dell'arresto. Una tesi difensiva che per gli inquirenti non troverebbe riscontro alcuno. Il corpo della ragazza non è stato ancora messo a disposizione dei familiari: domani mattina sono previsti ulteriori accertamenti. E' possibile che i funerali possano essere celebrati lunedì: il sindaco di Oleggio, Massimo Marcassa, ha già preannunciato che dichiarerà il lutto cittadino.
La procura di Novara ha emesso un ordine di custodia cautelare per concorso in omicidio premeditato nei confronti di Ilaria Mortarini, la compagna di Luca Sainaghi, il carabiniere, oggi in carcere, che il 2 luglio 2010 venne arrestato per l'omicidio di Simona Melchionda. La giovane 25enne di Oleggio era misteriosamente scomparsa il 6 giugno. I suoi genitori si erano rivolti per tre puntate consecutive a 'Chi l'ha visto?'. Dopo un mese i carabinieri di Novara scoprirono che la ragazza era stata uccisa da Sainaghi il giorno stesso della scomparsa con un colpo di pistola alla testa, dopo una lite.
E' iniziato questa mattina davanti al Gup Claudio Siclari del Tribunale di Novara il processo, con rito abbreviato, a Luca Sainaghi, 29 anni, il giovane che la sera del 6 giugno del 2010 ha ucciso Simona Melchionda, 25 anni, con la quale aveva avuto una relazione. E' accusato di omicidio volontario aggravato e premeditato, sottrazione di cadavere, e detenzione illecita di proiettili del poligono militare: la prossima udienza si terra' l'8 novembre. E' accusato di averla uccisa con un colpo di pistola e gettata nel Ticino.
Il gup del Tribunale di Novara ha condannato all'ergastolo Luca Sainaghi, l'ex carabiniere di 29 anni accusato di avere ucciso nella notte fra il 5 e il 6 giugno 2010 con un colpo di pistola Simona Melchionda, la ragazza di 25 anni di Oleggio (Novara) che era stata una sua fidanzata. Al termine del processo celebrato con rito abbreviato è stato riconosciuto colpevole di omicidio volontario premeditato, sottrazione di cadavere e possesso abusivo di proiettili da poligono militare.