Edizione:2004/2005
Data pubblicazione:17/01/2005
Margarete Wilfling ha vissuto in Austria con la madre fino all'età di due anni, quando la donna è scappata in Italia con un uomo.
A sedici anni la ragazza ha deciso di venire in Italia, a Roma, a cercarla. Qui ha trovato subito ospitalità ma lentamente è entrata in un giro di alcol e stupefacenti, finendo a vivere di espedienti e arrivando a prostituirsi. Nel periodo che va dal 9 al 16 marzo 2001 le sue condizioni di salute sono peggiorate a vista d'occhio, fin quando il suo compagno di allora è finito in carcere. I frequentatori abituali del suo ambiente hanno cominciato a emarginarla, finche lei non è sparita. Il 17 marzo 2001 la Polizia di Roma ha scoperto il suo cadavere sotto un ponte di Roma. Su tutto il corpo c'erano i segni di un pestaggio e un gran numero di ferite da taglio. Le perizie hanno evidenziato che al momento della sua morte la ragazza, che aveva 36 anni, era piena di morfina e alcol. I sospetti si sono concentrati su Giovanni Leone, un uomo che da tempo aveva una relazione con la vittima. Contro di lui il rinvenimento del giubbetto che solitamente indossava, macchiato del sangue della vittima e con una manica sporca di rossetto. Ma l'uomo avrebbe detto che quel sangue era relativo a una precedente colluttazione con lei. Leone sarebbe partito da Roma per andare dalla madre lo stesso giorno del decesso di Margarete Wilfling. Ma gli indizi non sono stati sufficienti per incriminarlo e condannarlo.
La notte prima della sua morte, Margarete Wilfling è stata vista allontanarsi con Alfred 'Trelacrime', un austriaco che faceva parte del gruppo con il quale abitualmente viveva a Roma.