Data pubblicazione:16/12/2011
Roberto Straccia, studente di 24 anni, originario di Moresco (Fermo), frequenta l'università di Pescara, dove sta per laurearsi in lingue. Nel pomeriggio del 14 dicembre 2011 è uscito di casa alle 14:40, come al solito, per andare a fare footing sul lungomare. Ha preso la direzione nord verso Montesilvano e alle 14:42 è stato ripreso da una telecamera del porto turistico. Non è più rientrato e non ha dato notizie. Di solito percorre il lungomare, arriva a una fontana in piazza Salotto, detta la "Nave di Cascella", dalla quale inizia il centro di Pescara, e poi torna indietro. Non ha con sé il cellulare, né i documenti, ma solo la chiave di casa.
E' stato uno degli studenti che abitano con lui ad allarmarsi, conoscendo la sua puntualità, quattro ore dopo l'orario previsto per rientro. Insieme all'amica che li attendeva a cena è uscito a cercarlo lungo il percorso abituale, chiamando con ansia l’ospedale. Poi ha avvisato la sorella, mentre l’amico d'infanzia di Roberto Straccia, raggiunto a Milano, ha avvisato i genitori. Durante il collegamento in diretta da Pescara con la famiglia e gli amici di Roberto Straccia uno spettatore ha telefonato per segnalare che la sera della scomparsa, verso le 20 (quando già i suoi amici lo stavano cercando), la figlia lo avrebbe visto mentre si aggirava nei pressi di via D’Avalos, poco distante dall’abitazione che lo studente condivide con altri tre colleghi. Uno degli operai della "Pineta Dannunziana" di Pescara si è detto convinto di aver incontrato un giovane che gli somigliava due giorni dopo la scomparsa, il 16 dicembre: “Era seduto sotto un gazebo, su una panchina ed era impaurito”, ha detto l’uomo, aggiungendo che la persona indossava però un paio di jeans che avrebbe potuto recuperare da uno dei cassonetti nel parco.
Secondo uno dei coinquilini di Straccia, lo scalda collo ritrovato presso lo stabilimento "La lucciola", potrebbe essere lo stesso che lui talvolta gli aveva prestato. I genitori sono stati sottoposti ai prelievi necessari ad accertare se è stato indossato dallo studente scomparso.
Lo scalda collo trovato nei giorni scorsi sul lungomare Sud di Pescara non appartiene a Roberto Straccia. E' questo l'esito dei test del Dna condotti sull'indumento dai Carabinieri del Ris. La Procura ha inoltre aperto un fascicolo contro ignoti per sequestro di persona, sottolineando, però, che l'apertura dell'indagine è un atto 'pro forma' necessario per consentire tutti gli accertamenti del caso. Al momento, infatti, restano in piedi tutte le ipotesi. Intanto avrebbe confermato verbalizzando ai carabinieri il testimone che nel corso dell'ultima puntata di "Chi l'ha visto?" ha telefonato per indicare la presenza di Roberto Straccia alle 20 del giorno della scomparsa nella zona dove abita.
E' stato assegnato dalla Procura della Repubblica presso il tribunale di Bari l'incarico di svolgere l'esame del Dna e l'autopsia per accertare se il corpo trovato sul litorale barese il 7 gennaio scorso appartenga a Roberto Straccia. L'incarico è stato assegnato al medico legale Gianfranco Divella, dell'Istituto di Medicina Legale del Policlinico, che è stato il primo a compiere rilievi preliminari sul corpo e che compira' l'esame dopodomani. Per l'autopsia torneranno a Bari, presumibilmente, i genitori e la sorella del giovane, che hanno riconosciuto con certezza, come appartenenti al loro congiunto, gli indumenti che erano indosso al corpo trovato sul litorale barese, e le chiavi e il lettore 'mp3' che erano nelle tasche dei pantaloncini. I genitori, per gli esami autoptici, potrebbero voler nominare un consulente di parte che assista alle indagini necroscopiche e alla rilevazione del Dna, l'unico esame che potra' dare la certezza che il corpo trovato appartiene a Roberto Straccia.
"L'attività istruttoria svolta consente di ritenere con sufficiente grado di verosimiglianza che il cadavere rinvenuto sia quello di Roberto Straccia". Lo afferma in un comunicato la Procura di Bari riferendosi alle indagini sul cadavere trovato sui frangiflutti del lungomare di Bari-Palese il 7 gennaio. Sul cadavere - afferma la procura - "sono stati conferiti incarichi di consulenza ad elevato livello di specializzazione per l'esame autoptico e tossicologico. E' stato anche disposto l'esame del Dna per corroborare l'identificazione''. "I consulenti - continua il comunicato - hanno avuto termini dai trenta ai sessanta giorni, per cui non è possibile avanzare prima del deposito delle relazioni ipotesi giuridicamente apprezzabili''. Le indagini della procura di Bari vengono compiute "in stretto collegamento con la Procura di Pescara".
Arriverà domani a Moresco la salma di Roberto Straccia, lo studente 24enne scomparso a Pescara mentre faceva jogging il 14 dicembre e il cui corpo è affiorato dal mare diversi giorni dopo a Bari Palese. I funerali del giovane si terranno giovedì pomeriggio, alle 15, nella chiesa dei S.S. Lorenzo e Nicolo' di Moresco, il paese di cui Roberto era originario e dove vive la famiglia.
Il 14 dicembre scorso poco prima delle 15 un uomo ha parlato con Roberto Straccia. Si tratta di un pensionato di Pescara che si trovava sul Ponte del Mare in compagnia della moglie. “Ho visto Roberto che faceva degli esercizi di ginnastica sporgendosi, mi sono spaventato e per questa ragione mi sono avvicinato per dirgli che doveva stare attento”. Il testimone dice che Roberto aveva le cuffie dell’ipod e per questo motivo non è certo che abbia sentito le sue parole. L’uomo, che si stava dirigendo dal molo nord a quello sud, ha detto inoltre che Roberto Straccia si era fermato esattamente al centro del ponte.
Il procuratore di Pescara, Giuseppe Bellelli, ha chiesto l'archiviazione per il caso di Roberto Straccia, il 24enne scomparso a Pescara il 14 dicembre 2011 mentre faceva footing, il cui corpo è stato poi ritrovato in mare davanti alle coste di Bari il 7 gennaio 2012. Per il pm non sono emersi fatti di reato.
Il gip del Tribunale di Pescara, Gianluca Sarandrea si è riservato sulla opposizione alla richiesta di archiviazione relativa alla morte di Roberto Straccia. L'istanza era stata avanzata dai genitori del giovane, presenti oggi, nel Tribunale di Pescara, per l'udienza davanti al gip. Al termine, l'avvocato Emilia Velletri, legale della famiglia, ha spiegato che sono stati presentati rilievi tecnici e medico-legali. In particolare sarebbero stati chiesti ulteriori esami medico-legali; acquisizioni di tabulati telefonici e trascrizione di intercettazioni. Sempre durante l'udienza odierna, sono stati riunificati formalmente i due procedimenti di Bari e Pescara.
Il gip del Tribunale di Pescara, Gianluca Sarandrea ha archiviato l’indagine sulla morte di Roberto Straccia, respingendo l'opposizione dei genitori alla richiesta di archiviazione presentata dal pm Giuseppe Bellelli. “Sono arrabbiato, deluso e amareggiato. Non è stato né un suicidio né un incidente e, proprio per questo, vogliamo capire cosa sia successo. C'è qualcuno che vuole tenere nascosta la verità, che non riesce ad emergere'', è stata la reazione del padre di Roberto, Mario Straccia.
Il gip del tribunale di Pescara, Gianluca Sarandrea, ha archiviato l’inchiesta sulla morte dello studente scomparso da Pescara il 14 dicembre 2011 "non essendovi concrete ragioni per disporre un approfondimento investigativo nei termini richiesti, in quanto lo stesso andrebbe ad innestarsi in un quadro di indagine che, pur nell'impossibilità di ricostruire gli ultimi istanti di vita di Roberto Straccia, appare sotto il profilo dell'accertamento di condotte di rilievo penale, certamente completo ed esaustivo". Nelle motivazioni di sette pagine il giudice spiega anche come "alcuno degli elementi di indagine proposti dalle parti offese, presenti i caratteri della rilevanza apparendo gli stessi non in grado di sconfessare l'assunto del pm in ordine all'insussistenza di condotte di rilievo penale connesse alla morte di Roberto Straccia". Il procedimento per morte accidentale o per cause volontarie era stato già riaperto dopo una prima archiviazione. Nel 2012 era stato aperto e poi archiviato anche un secondo fascicolo, dopo che la fidanzata di un pentito dichiarò che lo studente universitario era stato ucciso da alcuni pregiudicati calabresi, indotti in errore dalla foto pubblicata sul profilo Facebook di Straccia. Dopo aver appreso di questo procedimento, nell’opporsi alla nuova richiesta di archiviazione della procura di Pescara, la famiglia Straccia aveva chiesto di approfondire l’ipotesi di uno scambio di persona.
Si avvicina la data, il 21 giugno, in cui il Tribunale di Campobasso dovrà decidere sull'opposizione all'archiviazione delle indagini sulla morte di Roberto Straccia, decisa dal gip di Pescara a gennaio. “Le ipotesi che il gip ci ha notificato - ha detto il legale della famiglia Straccia, Marilena Mecchi – sono di abuso e di omissione di atti d'ufficio” nei confronti di chi ha condotto le indagini. “Valutiamo anche la possibilità di chiedere una nuova perizia per accertare la reale causa della morte”, ha aggiunto Macchi a “Chi l'ha visto?”. Per ricordare Roberto Straccia questa mattina i familiari hanno posto a Bari una targa davanti al mare dove il suo corpo venne ritrovato il 7 gennaio 2012. Da quel giorno i genitori conducono una battaglia per cercare la verità sulla sua morte, archiviata come suidicio al termine di indagini che per loro non hanno approfondito aspetti importanti. Come l'ipotesi di uno scambio di persona, denunciato a “Chi l'ha visto?”, che proprio su questo ha rivelato la grande somiglianza di Straccia con un pregiudicato calabrese coinvolto in una faida tra cosche in Calabria. Alla cerimonia per la targa, oltre ai genitori Mario e Rita, erano presenti il presidente dell'Associazione Penelope, Antonio La Scala e l'assessore alla toponomastica del comune di Bari, Angelo Tomasicchio.
[VIDEO - Le dichiarazioni del padre Mario, dell'avvocato Marilena Mecchi e del presidente di Penelope Antonio La Scala a "Chi l'ha visto?"]
Pescara, 17/4/2018 - Sarà della Corte di Cassazione l'ultima parola sull'archiviazione delle indagini sulla scomparsa e la morte di Roberto Straccia, lo studente 24enne uscito per fare jogging il 14 dicembre 2011 e ritrovato morto in mare davanti a Bari il 7 gennaio seguente. E' stato ammesso il ricorso dei legali della famiglia contro l'archiviazione ottenuta dalla procura nel marzo 2017. Il 7 giugno la prima sezione penale della Corte di Cassazione deciderà se le indagini devono essere riaperte.
La Corte di Cassazione ha annullato, per "per violazione del contraddittorio", l'ultimo decreto di archiviazione delle indagini emesso dal gip di Pescara nel 2017.
“Roberto Straccia fu stordito, legato e portato in Puglia. Dopo alcuni giorni, scoperto l’errore, fu ucciso perché aveva visto i rapitori in faccia”. La rivelazione di un collaboratore di giustizia alla famiglia. Il giovane scomparso da Pescara poteva essere salvato?
Il padre Mario lo ha ricordato ieri sera con Penelope Abruzzo sul lungomare di Pescara, da dove 10 anni fa è scomparso mentre faceva jogging. Lo studente fu rapito per errore e poi ucciso in Puglia?