Data pubblicazione:29/11/2014
Il cadavere di Andrea Lorys Stival, 8 anni, è stato ritrovato in un canale vicino a un mulino abbandonato a Scoglitti, a circa 4 km dalla sua casa di santa Croce Camerina (Ragusa). La sua scomparsa era stata denunciata poche ore prima dalla madre Veronica Panarello all'ora di uscita dalla scuola,le 12:45. La donna ha dichiarato di averlo accompagnato davanti alla scuola elementare che frequenta, ma lui non sarebbe entrato in classe e i suoi compagni e la bidella non ricordano di averlo visto. Il padre è un autotrasportatore che si trovava per lavoro fuori dalla Sicilia.
La procura di Ragusa ha aperto un fascicolo per omicidio volontario, contro ignoti, per la morte del bambino di 8 anni trovato senza vita ieri a Santa Croce Camerina. La decisione è “a titolo precauzionale”, hanno precisato i magistrati, in attesa degli esiti definitivi dell'autopsia. Sebbene non vi siano indagati, la polizia ha sequestrato l'auto del cacciatore che ha trovato il corpo insieme all'area del ritrovamento. “Sono in Questura per collaborare alla indagini e ho messo la mia auto a disposizione degli investigatori. La mia intenzione è di chiarire tutto nel più breve tempo possibile”, ha detto l’uomo raggiunto telefonicamente in serata dall'ANSA. “L'ho cercato in quel posto - ha aggiunto - perché pensavo che era una zona dove nessuno sarebbe andato. La mia disponibilità a collaborare è massima”. Gli investigatori hanno lanciato un appello “a tutti i cittadini per fornire eventuali dettagli utili per la prosecuzione delle indagini mediante segnalazioni, anche anonime, ai numeri d'emergenza 112 e 113 o recandosi presso un qualunque ufficio di Polizia”. In particolare sarebbe molto importante ritrovare lo zainetto blu con stringhe e spalliere gialle e la scritta “Toy Story”, che Andrea Lorys Stival aveva quando la madre lo accompagnato davanti alla scuola ma che non è stato trovato accanto al corpo, rinvenuto in un canale per la raccolta dell'acqua piovana nei pressi di un vecchio mulino abbandonato a pochi chilometri dalla scuola.
Al termine della fase settoria dell’autopsia i medici incaricati dell’accertamento hanno potuto stabilire che Andrea Lorys Stival è morto per asfissia da strangolamento con quasi immediata successiva precipitazione all’interno del canale di scolo delle acque in cui è stato rinvenuto. Al momento risulta infondata la presenza di segni di violenza a scopo sessuale”. Con queste parole il procuratore capo di Ragusa, dr. Carmelo Petralia, ha reso note le cause della morte del bambino scomparso sabato 29 novembre, sintetizzandole poi "strangolamento". Rispondendo alle domande su eventuali abusi sessuali, Petralia ha detto che non ce n'è nessuna conferma, ma che sono in corso ulteriori accertamenti ed analisi. Questa sera “Chi l’ha visto?” è a Santa Croce Camerina con suoi inviati, con una puntata speciale per raccogliere testimonianze utili a ricostruire le ultime ore di vita di Lorys. Molto importante, in particolare, sarebbe riuscire ritrovare con la collaborazione dei cittadini il suo zainetto blu con la scritta “Toy Story”, con stringhe e spalliere gialle e una zip, o il suo contenuto.
In base agli accertamenti effettuali dal medico legale incaricato , dr. Giuseppe Iuvara, il bambino sarebbe morto tra le 10 e le 10:30 di sabato 29 e sarebbe stato strangolato con le mani attorno al collo e subito dopo gettato nel canalone di contrada Mulino Vecchio dove il corpo è stato recuperato alle 17.
La procura di Ragusa, come atto dovuto, ha notificato al cacciatore che ha scoperto il cadavere di Lorys Stival un avviso di garanzia a sua tutela, necessario per effettuare un accertamenti tecnici irripetibili su suoi abiti e su due vetture. Dopo le perquisizioni di polizia e i carabinieri nelle abitazioni a lui in uso, era stato denunciato per il possesso di “esplosivo risalente alla seconda guerra mondiale” e ''migliaia di munizioni da caccia e anche da guerra, illegalmente detenute”. Dopo la seconda audizione dell’uomo, terminata nella notte nella Questura a Ragusa, il procuratore capo Carmelo Petralia aveva spiegato: “E' una posizione che è stata valutata doverosamente e studiata. Ci sono vari profili per i quali è stato necessario attenzionarlo, ma in ogni caso è stata la prima persona che ha avuto il primo contatto col corpo del bambino”. “Su di me non ci sono sospetti, finora solo accertamenti di routine”, ha detto il cacciatore uscendo dalla Questura.“Non ho un avvocato, - ha aggiunto - non ne ho nominato uno, semplicemente un mio amico mi ha assistito in questi giorni difficili. Sono tranquillo, non ho nulla da temere”. A “Chi l’ha visto?, durante la puntata speciale di ieri, il cacciatore aveva chiarito di avere telefonato ai carabinieri prima di incontrare un’auto di pattuglia sul luogo del ritrovamento del corpo. In una strada vicina, secondo una segnalazione che sarebbe arrivata ai carabinieri, alcuni giovani del paese avrebbero visto una seconda auto bianca, diversa da quella del cacciatore, parcheggiata poco prima delle 15.
Un paio di slip blu per bambini con la scritta 'cool skater boy' e il disegno di un cucciolo di lupo, è stato trovato davanti alla scuola di Lorys. Un'animatrice che lavora in un campo scuola privato ha notato l'indumento intimo a terra, sul marciapiede, ed ha avvisato polizia e carabinieri. Da qualche ora circolavano indiscrezioni sull’assenza degli slip sul corpo di Lorys Stival. “Per caratteristiche e natura potrebbero essere quelli del bambino, ma fino a che non verranno eseguiti gli esami del Dna non possiamo sapere con certezza se si tratta effettivamente degli slip del piccolo Loris”, ha dichiarato il dirigente della Polizia scientifica della Sicilia orientale, Giuseppina Neri, confermando che, quando è stato ritrovato, il bambino “era vestito, con i pantaloni slacciati e senza slip”.
Il procuratore Petralia ha rinnovato gli appelli alla cittadinanza, lamentando che, con suo stupore, finora “non è arrivata alcuna segnalazione”. In particolare, il capo della squadra mobile di Ragusa, Nico Ciavola, ha chiesto agli abitanti di Santa Croce Camerina di mettere a disposizione “tutte le immagini acquisite dai sistemi di videosorveglianza, che siano di abitazioni o di aziende pubbliche o private”, prima che vengano automaticamente cancellate. “Io penso che il nostro non è un paese omertoso, se in pochi parlano vuol dire che non hanno visto elementi utili e non sanno che dire. Rinnovo e faccio mio l'invito del procuratore: se qualcuno ha visto parli”, ha commentato il sindaco di Santa Croce Camerina, Franca Iurato.
Polizia e carabinieri, con specialisti della scientifica, sono entrati nel pomeriggio nell'abitazione dei genitori di Loris Stival su ordine dalla procura di Ragusa. Secondo quanto riporta l’ANSA, dall’analisi dei filmati emergerebbe che Lorys Stival non sarebbe sceso dall'auto della mamma davanti alla scuola di Santa Croce Camerina. Attorno alle 8 la mamma, con Loris e l'altro figlio della donna, uscirebbero da casa e salirebbero in auto per andare a scuola. Circa un quarto d'ora dopo, sempre secondo quanto riportato dall’Ansa, l'auto verrebbe inquadrata di nuovo sotto l'abitazione in via Garibaldi e si vedrebbe Loris scendere e dirigersi da solo verso casa mentre l’auto con a bordo la mamma sarebbe ripartita e, ipotizzano gli investigatori agli inquirenti, si sarebbe diretta alla ludoteca per lasciare il figlio più piccolo. Dopo un altro quarto d'ora circa, l'auto verrebbe nuovamente ripresa dalle telecamere mentre entra nel garage sotto l'abitazione di Lorys. L'avvocato della famiglia Stival, Francesco Villardita, è intervenuto telefonicamente in diretta a “Chi l’ha visto?”:”La mamma di Loris non è indagata ma parte lesa. La mattina di sabato ha accompagnato il figlio a scuola. In casa sua sono stati acquisiti elementi utili alle indagini, come diari del bambino e il tablet con cui si collegava a Internet, già messi da subito a disposizione degli inquirenti”, ha detto il legale rispondendo alle domande di Federica Sciarelli. “Non si sta indagando nei confronti di una specifica persona, si tratta di atti specifici di polizia giudiziaria per l'acquisizione di elementi che potrebbero rivelarsi utili al proseguimento delle indagini”, aveva spiegato prima della trasmissione il procuratore di Ragusa, Carmelo Petralia, sottolineando che le uniche informazioni ufficiali sul caso sono quelle diffuse dalla procura. L'ex carabiniere in pensione proprietario del Mulino Vecchio, che dista 20 metri dal luogo del ritrovamento del corpo di Loris Stival, ha ribadito ancora a “Chi l’ha visto?” la testimonianza fatta nello speciale del 2 dicembre, cioè di non aver visto nessuno in zona la mattinata del delitto: “Non è passata nessuna auto, né ho veduto delle persone”. In base all’autopsia il piccolo sarebbe stato strangolato tra le 10 e le 10:30. Il cacciatore che ha trovato il corpo di Lorys, indagato come atto dovuto, ha dichiarato di avere un alibi: “Sabato mattina non ero a Santa Croce Camerina. Basterebbe controllare i filmati delle telecamere in uscita dal paese e quelle all'entrata di Vittoria”, dove l’uomo ha detto di essersi recato al mercatino. Durante la trasmissione ha chiamato una donna che ha confermato di avere incontrato lui e la moglie a Vittoria nelle ore in cui Lorys scompariva.
La polizia scientifica ha perquisito nella notte l'abitazione dell’uomo che ha trovato il corpo di Lorys Stival, ha anche eseguito rilievi e accertamenti nella sua casa di campagna in contrada Passo di Scicli. Specialisti della scientifica sono tonati per altri rilievi in contrada Mulino Vecchio di S.Croce Camerina, luogo di ritrovamento del corpo.
Nuove indiscrezioni sono circolate sulle dichiarazioni verbalizzate dalla madre di Lorys, sulle modalità del delitto e le condizioni del corpo al momento del ritrovamento. In particolare fonti riportate dell’agenzia Ansa riferiscono di una fascetta elettrica lunga e larga che sarebbe stata utilizzata per strangolare il bimbo, che sarebbe stato trovato completamente vestito, privo degli slip e dello zainetto, con indosso il grembiule scolastico.
Nel pomeriggio è stato effettuato dalla polizia, insieme alla mamma di Loris, un sopralluogo sul percorso fatto il giorno della scomparsa, da casa della famiglia a scuola e poi a Donnafugata, dove la donna ha detto di essersi recata. Il tragitto è stato filmato.
La preside della scuola frequentata da Lorys ha precisato che finora si era assentato da scuola solo due volte e non aveva fatto nessuna entrata posticipata.
Nuove indiscrezioni sono filtrate sull’analisi che polizia e carabinieri stanno effettuando sulle immagini delle telecamere di sorveglianza di Santa Croce Camerina. L’ultima ricostruzione sarebbe basata su quattro di queste, sul percorso che avrebbe riferito la madre di Loris Stival, essere cioè transitata da via Giacomo Matteotti, nei pressi della scuola e aver lasciato il figlio a poche decine di metri dall'ingresso. La Polo nera della donna non comparirebbe nei fotogrammi vicino alla scuola. In altre immagini si vedrebbe invece Loris tornare a casa da solo alle 8:32 e, 17 minuti dopo, anche la madre rientrerebbe dopo che la sua auto sarebbe stata registrata vicino alla ludoteca dove ha accompagnato il figlio minore. Alle 9:25 Veronica Panarello sarebbe uscita di nuovo con destinazione Donnafugata, dove doveva partecipare a un corso di cucina, e la sua auto sarebbe stata nuovamente inquadrata dalle telecamere transitare a 50 metri dalla strada che porta a Mulino Vecchio, senza che sia visibile la direzione che ha prenso. Nel video di una stazione di carburanti si vedrebbe l'auto “completare il curvone sulla sinistra, scomparendo dal campo visivo della telecamera”, cita l’agenzia Ansa. Un’altra telecamera opposta, di un'azienda privata, avrebbe filmato in modo sfoNewsw(agg. in primo piano: cato una vettura scura non identificabile che avvicinava al Mulino Vecchio. Per raggiungere il corso di cucina, che cominciava alle 9:30, secondo gli investigatori sarebbero stati necessari circa 15 minuti dalla casa di Loris. La mamma di Loris, secondo un testimone, sarebbe arrivata alle 9:55: “Scusate il ritardo - avrebbe detto- ho avuto dei problemi”.
Due maestre di Loris, che lunedì 1 dicembre si sono recate a fare le condoglianze ai genitori del bambino, hanno riferito di avere ricevuto da loro “una confezione, aperta, di fascette di plastica bianche, sostenendo che sarebbero dovute servire al bambino nei lavori in classe proprio il giorno in cui era scomparso”. “Siamo rimaste sorprese – ha detto una delle due, Teresa Iacona, - perché non avevamo mai chiesto di portarle. Le abbiamo consegnate in Questura”.
La famiglia Stival non commentato le indiscrezioni diffuse dalle agenzie di stampa. Solo il legale, avv. Francesco Villardita, ha dichiarato: “Le ricostruzioni non le voglio conoscere, fino a quando non abbiamo atti ufficiali non esistono. La signora non è indagata, è parte lesa, ma anche se lo fosse non avremmo accesso agli atti. Nulla cambia”.
Mentre si susseguono indiscrezioni e smentite sulle fascette da elettricista, al centro delle ipotesi degli inquirenti come possibile arma del delitto del piccolo Loris Stival, "Chi l'ha visto?" richiama l'attenzione su un dettaglio che è sotto gli occhi di tutti fin dalle prime ore. Si tratta del cartello "Vendesi" esposto sul balcone dell'appartamento in cui Loris abitava in via Garibaldi a Santa Croce Camerina, che compare da giorni nelle immagini di tutti media che stanno seguendo il caso: per fissarlo sono state utilizzate quattro fascette autoserranti da elettricista
Omicidio volontario, aggravato dal legame di parentela, e occultamento di cadavere. Con queste accuse, dopo 6 ore di interrogatorio, intorno a mezzanotte la procura di Ragusa ha emesso un provvedimento di fermo nei confronti di Veronica Panarello, la mamma del piccolo Loris Stival. Non le è stato contestato il concorso con altre persone, per gli inquirenti avrebbe fatto tutto da sola. La donna non ha fatto nessuna ammissione. “La signora - ha dichiarato il suo avvocato Francesco Villardita - è indagata ma non è colpevole”. Veronica Panarello è stata trasferita dalla Questura di Ragusa al carcere di piazza Lanza a Catania, dopo essersi sottoposta spontaneamente al prelievo del Dna. “La madre di Loris ha ribadito la versione fornita il 29 novembre sulla scomparsa del figlio, confermando fino in fondo la sua ricostruzione”, ha riferito il legale di Veronica Panarello all’uscita. L’avv. Francesco Villardita è entrato nel merito dei principali elementi trapelati in questi giorni: “Non abbiamo parlato di fascette, assolutamente. Si è parlato soltanto ed esclusivamente di filmati”. Sul video che per gli inquirenti mostrerebbe Loris tornare a casa, l'avv. Villardita ha detto che la madre del bimbo “ha visto il fotogramma, e ha chiesto da cosa avrebbero individuato il fatto che fosse Loris. Perché non è assolutamente soggetto individuabile. Questa certezza non ce l'ha nessuno, e non potranno averla mai, perché non è identificabile se quel bambino è Loris o un'altra persona”. Veronica Panarello, ha spiegato il suo legale, “ha ribadito con grande e assoluta certezza: lei ha accompagnato Loris a scuola” e , sempre secondo il penalista, “ci sono testimonianze che saranno valutate nelle sedi opportune”. L'avvocato ha inoltre detto che la donna“ha chiesto d'incontrare il marito”, “è distrutta per la morte del figlio” e “non ha sospetti su chi possa averlo ucciso” e il suo “unico interesse, oltre a scagionare se stessa da questa infamante accusa, è di trovare il vero colpevole”.
L’Ansa ha diffuso stralci del decreto di fermo in cui i pm contestano l'aggravante della crudeltà e del legame di parentela per Veronica Panarello che, scrivono, avrebbe provocato la morte di Loris per soffocamento “aggredendolo mediante azione di strangolamento portata con l'uso di una fascetta stringi cavo in plastica”. Per i magistrati l’esame dei filmati e le testimonianze “consentivano di documentare, oltre ogni ragionevole dubbio, che il piccolo Loris non usci più dal condominio” dopo esser tornato a casa. E che “nell'intervallo tra le 8:49 e le 9:23 di sabato” nessun altra persona non conosciuta entro nel condominio. L'auto della madre di Loris, riporta l’ordinanza, “a oltre 200 metri da questo ultimo impianto di carburante" (il distributore Erg, ndr), “svoltava a destra immettendosi nella strada poderale che conduce al Mulino Vecchio”, dove è stato trovato il piccolo. Inoltre per i pm di Ragusa le dichiarazioni di Veronica Panarello “confliggono palesemente con le risultanze delle registrazioni degli impianti di video sorveglianza installati lungo l'effettivo percorso seguito dalla Panarello proprio quella mattina”.
Intorno alle 13:30 di questa mattina, l’inviato di “Chi l’ha visto?” Paolo Fattori ha rinvenuto una fascetta bianca da elettricista parzialmente bruciata sul luogo del ritrovamento del corpo di Loris Stival, accanto ai fiori deposti in questi giorni. Ha avvisato subito i carabinieri presenti che, pochi minuti dopo, hanno trovato un’altra fascetta nera poco distante, nei pressi del mulino vecchio. I militari hanno fotografato le fascette per un immediato riscontro da parte degli inquirenti.
“La signora Veronica Panarello ha risposto a tutte le domande senza alcun tipo di cedimento riconfermando integralmente la stessa versione dei fatti che è stata data in questi giorni a investigatori e magistrati”. Lo ha dichiarato il legale della mamma di Loris, l'avvocato Francesco Villardita, in merito all'interrogatorio di garanzia davanti al gip durato oltre tre ore. “Non si é assolutamente contraddetta - ha aggiunto il legale – ha spiegato tutto ciò che doveva spiegare senza nessun tipo di problema. Ha manifestato la propria disponibilità a collaborare con le forze di polizia e la magistratura e ha reso un pieno ed ampio interrogatorio”. Veronica Panarello avrebbe anche smentito di avere un secondo cellulare, come sostenuto da suoi familiari.
Veronica Panarello resta in carcere. Lo ha deciso il gip di Ragusa Claudio Maggioni che, accogliendo sostanzialmente la richiesta della procura di Ragusa, ha convalidato il suo fermo e emesso un'ordinanza di custodia cautelare in carcere. Per il magistrato la ricostruzione dell'accusa sull'omicidio di Loris Stival fatta dalla procura “è compatibile”: la sua auto il 29 novembre scorso risulta “essere passata per due volte dal mulino vecchio”, dove è stato ritrovato il corpo del bambino, scrive il gip nell'ordinanza. “Non si è trovata dove diceva di essere ed è provato che nello stesso tempo era altrove”.
Nei mesi scorsi Veronica Panarello ha prestato un suo cellulare a un'amica, che aveva il telefonino rotto, lo ha utilizzato con la sua sim. Nell’apparecchio, recuperato oggi, sono state trovate soltanto foto e immagini di Loris. Sarebbe questo il cellulare di cui ha riferito la sorella di Veronica Panarello, Antonella, alla quale la madre di Loria avrebbe detto “di avere un cellulare segreto nascosto bene con immagini e foto di Loris”.
Con un comunicato stampa diffuso oggi, dopo la conferma del fermo di Veronica Panarello da parte del gip, il procuratore capo Carmelo Petralia e il sostituto Marco Rota hanno riepilogato, nel “rispetto per i sentimenti di dolore e pietà che la vicenda suscita” i principali elementi a carico della madre di Loris:
- Il pedinamento virtuale effettuato grazie alle telecamere di videosorveglianza pubbliche e private presenti sul territorio comunale di Santa Croce Camerina, “che ha attestato in modo obiettivo gli spostamenti di Veronica Panarello la tragica mattina del 29 novembre, con particolare riferimento al passaggio dell’autovettura a lei in uso in quel frangente, per ben due volte, in estrema prossimità al luogo di successivo rinvenimento del piccolo Loris, in un arco temporale compatibile sia con l’ora del decesso” sia "con l’azione di occultamento del corpo esanime"
- L’assoluta “inconciliabilità” di quanto documentano le immagini con le dichiarazioni fate in tutte le sedi dalla donna
- La compatibilità con l’arma del delitto delle fascette presenti in casa della Panarello, da lei stessa consegnate “con implausibile giustificazione ed anomala tempistica, alle maestre di Loris”
- La fragilità psicologica della donna quale "possibile concausa della determinazione omicida”, visto il suo passato “di profondo disagio nei rapporti con la famiglia d’origine”
- La procura ha inoltre messo fine alle voci su presunti abusi subiti da Loris, rendendo noto che “l’esito degli esami istologici effettuati ha escluso qualsivoglia traccia anche labile, recente o risalente, di abuso sessuale”
Il procuratore capo di Ragusa Carmelo Petralia ha lanciato da “Chi l'ha visto?" un nuovo appello ai cittadini di Santa Croce Camerina. Il magistrato è sicuro “che qualcuno possa aver visto qualcosa che magari sussurra a mezza bocca e non trasferisce nella comunicazione ufficiale, che non necessariamente deve essere fatta alla polizia o alla procura ma anche agli organi di informazione, per prima la vostra trasmissione”. Così Petralia nell’intervista rilasciata oggi al programma. “Questa è l'occasione per rinnovare questo invito a chiunque fosse a conoscenza soprattutto di fatti avvenuti sabato 29 novembre e cercare di farli pervenire anche con segnalazioni di cui potremmo garantire l’anonimato e darci la possibilità di andare oltre il dato fin qui acquisito”.
"Veronica non l’ho mai vista usarle", ma Loris "ci giocava con le fascette, con una mi ricordo che un giorno legò un serpente di peluche sopra la culla” del fratellino. In una intervista al "Corriere della sera" di ieri, Davide Stival parla delle fascette autoserranti presenti in casa e cita un episodio di cui forse è possibile trovare un riscontro fotografico. Nelle immagini della cameretta di Loris si vede anche la culla del fratellino con un peluche che corrisponde alla descrizione fatta dal padre: il pupazzo sulla sinistra appare fissato con quella che sembra essere proprio una fascetta; anche sulla destra della culla si nota un oggetto molto simile, utilizzato forse per bloccare la sponda scorrevole.
L'avvocato di Veronica Panarello, Francesco Villardita, ha presentato al Tribunale del riesame istanza di scarcerazione per la sua assistita. La mamma di Loris nei giorni scorsi è stata trasferita dal carcere di Piazza Lanza di Catania, a quello di Contrada Petrusa ad Agrigento.
La quinta sezione del Tribunale del riesame di Catania ha rigettato la richiesta di annullamento dell'ordinanza di arresto di Veronica Panarello, riservadosi il deposito delle motivazioni. “Aspettiamo di leggere le motivazioni per ricorrere eventualmente in Cassazione. Resto convinto dell'innocenza della mia cliente e lo dimostreremo nelle sedi competenti”, ha commentato il legale della donna, avv.Francesco Villardita.
Ragusa, 21/1/2015 - Gli inquirenti lanciano attraverso "Chi l'ha visto?" un appello per ritrovare lo zainetto "Toy Story" di Lorys Stival, blu con stringhe e spalliere gialle, sparito insieme a lui e mai ritrovato. Il programma ne mostra per la prima volta la foto, insieme alle copertine dei libri che conteneva il giorno cje è scomparso. E' importantissimo per le indagini riuscire a recuperarlo: potrebbe contenere anche le fascette usate per ucciderlo e le mutandine che non erano sul suo cadavere.
“E’ chiaro che lo zainetto continua a essere cercato”. Così, nell’ultima puntata di“Chi l’ha visto?” il procuratore di Ragusa Carmelo Petralia ha rinnovato l’appello per lo zainetto di Lorys Stival, sparito insieme a lui e mai ritrovato. Per Petralia il suo rinvenimento, il possibile contenuto e il luogo in cui dovesse essere trovato, sempre che non sia stato spostato, “sono tutti elementi che possono avere una valenza anche investigativa di notevole significato”. “Nell’impostazione dell’accusa il mancato rinvenimento ha un certo significato. Abbiamo formulato un’ipotesi, sulla quale in questo momento non posso esprimermi, su quando e come sia stato portato via da casa. Perché nella ricostruzione attuale dell’accusa l’omicidio è stato commesso in casa. Non avendolo trovato e non avendo in questo senso altre indicazioni, ci fermiamo soltanto a delle ipotesi sulle quali stiamo lavorando”, ha concluso il procuratore.
Lo zainetto “Toy Story” blu con stringhe e spalliere gialle, è visibile in una foto della cameretta di Lorys e nelle immagini delle telecamere del 28 novembre, mostrate a “Chi l’ha visto?”, in cui il bambino scende dall’auto della madre per andare a comprare la merenda. Insieme ai testi scolastici potrebbe contenere anche le fascette che secondo l’accusa sarebbero state usate per uccidere il bimbo e le mutandine che non erano sul suo cadavere.
"All'epoca dei fatti, e con riferimento a essi, ella aveva capacità di intendere e volere". Lo scrivono i professori Eugenio Aguglia e Roberto Catanesi nelle conclusioni della perizia psichiatrica di 105 pagine su Veronica Panarello depositata oggi. Secondo i periti incaricati dal gup di Ragusa Andrea Reale, la donna "presenta tratti disarmonici della personalità", ma "il complesso di elementi clinici e psicodiagnostici raccolti non consente di mettere in luce disturbi mentali clinicamente rilevanti", secondo il Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali. L'imputata è inoltre "in grado di partecipare coscientemente al processo", perché le sue "attuali condizioni psichiche le consentono di comprendere oggetto e contenuto delle imputazioni, oltre a consentirle di argomentare circa le accuse che le sono mosse", ed è "in grado di esporre i fatti di cui è a conoscenza". Infine, per i periti "non risulta compromessa la capacità di autodeterminarsi rispetto a obiettivi dati, di potere riferire in modo e con modalità tali da preservare i suoi interessi nella vicenda giudiziaria".
Catania, 3/10/2017 - La Corte d’assise d’appello di Catania ha rigettato tutte le richieste della difesa di Veronica Panarello: i giudici non hanno ammesso la nuova fase istruttoria sollecitata dall’avvocato Francesco Villardita, che aveva chiesto un’altra perizia psichiatrica e il confronto tra l’imputata e il suocero, Andrea Stival, da lei accusato di essere il suo amante e l’assassino del piccolo Lorys. Nella nuova udienza del processo, a porte chiuse, previsto l’intervento del Pg Maria Ascettino, che rappresenta l’accusa in aula con il Pm Marco Rota.
La sentenza della Corte d'assise d'appello di Catania ha confermato la condanna per l'omicidio e l'occultamento del cadavere del piccolo Lorys Stival, 8 anni, ucciso con fascette da elettricista il 29 novembre 2014 a Santa Croce Camerina.