Data pubblicazione:14/10/2009
Pasquale Andreacchi vive con la famiglia a Serra San Bruno, un piccolo comune montano nelle Serre Vibonesi (Vibo Valentia). Domenica 11 ottobre è uscito da casa come al solito verso le 19 per fare una passeggiata e stare un po' con gli amici, ma non è più rientrato. Sono scattate subito indagini e ricerche a tutto campo, ma finora senza esito.
Salvatore Andreacchi e Rosa Miraglia, genitori di Pasquale, il giovane di 18 anni, scomparso da casa la sera di domenica scorsa, rompono il silenzio e lanciano un appello alla comunità di Serra San Bruno, nel Vibonese. "Vogliamo sapere il destino di nostro figlio - dicono – è inspiegabile come sia sparito nel nulla. Abbiamo il diritto di sapere cosa gli è successo. Ringraziamo comunque
Pasquale Andreacchi è scomparso la sera dell’11 ottobre. Diversi testimoni hanno visto il ragazzo quella sera passeggiare per il corso principale di Serra San Bruno verso le 19.30. Poi sembra che il ragazzo sia salito su un’auto con due persone. In paese si parla di una lite che andava avanti da tempo con una famiglia del posto, ma si ipotizza anche un allontanamento volontario per cercare la propria strada altrove. Gli inquirenti non escludono alcuna pista.
Il 9 dicembre in un cassonetto a Serra San Bruno (Vibo Valentia) sono stati trovati dei resti umani: un teschio con un foro, compatibile con un colpo d'arma da fuoco, ed un femore, le cui dimensioni fanno ipotizzare che la vittima fosse molto alta. Il sostitut o procuratore della Repubblica di Vibo Valentia, Santi Cutroneo, che coordina le indagini degli agenti del commissariato di Serra San Bruno, ha disposto gli accertamenti medico legali. Il periodo della morte, secondo i primi accertamenti, risalirebbe ad alcuni mesi fa. Tutti questi elementi hanno fatto ipotizzare che i resti potrebbero appartenere a Pasquale Andreacchi – ipotesi che ha ovviamente gettato nel panico i familiari. Ma solo l’esame del Dna potrà dare una risposta e gli inquirenti mantengono il riserbo sulle indagini.
Il 21 ottobre a “Chi l’ha visto? era arrivata una telefonata anonima che diceva: “Il giovane Andreacchi è stato ucciso da un boss della zona” , probabilmente per un cavallo che il ragazzo gli aveva venduto. Ma anche su questo non c’è mai stata alcuna conferma e i genitori continuano a combattere, convinti che il figlio sia vivo. E lanciano un ennesimo appello a chiunque sappia qualcosa.
Alcuni resti umani, ossa soprattutto, sono stati rinvenuti a Serra San Bruno, un comune montano del vibonese. Il rinvenimento è avvento in località "Timpone" in un boschetto nei pressi del centro abitato, a qualche centinaio di metri dove il 9 dicembre scorso, in un cassonetto della spazzatura, era stato trovato un teschio perforato da un proiettile di pistola ed un femore riconducibili presumibilmente ad un giovane del luogo scomparso l'11 ottobre scorso. A dare l'allarme alcuni cacciatori che hanno avvertito la polizia di Stato che unitamente ai carabinieri sono ancora sul luogo per le indagini. Sul posto anche il medico legale Katuscia. Ed anche se a dire l'ultima parola è l'esame del Dna, stavolta tutto fa pensare che si tratti proprio dei miseri resti di Pasquale Andreacchi, il ragazzo di 18 anni scomparso appunto per lupara bianca. Ad accreditare l'ipotesi è il rinvenimento di alcuni documenti e degli indumenti del ragazzo che i genitori avrebbero riconosciuto come appartenenti al proprio figlio.
I resti umani rinvenuti a Serra San Bruno il mese scorso sono di Pasquale Andreacchi. La certezza è arrivata dall’esito del Dna.