Data pubblicazione:02/05/2005
L'11 febbraio 2004 il dott. Attilio Manca, giovane e brillante urologo originario di Barcellona Pozzo di Gotto (Messina), aveva una cena con il professor Ronzoni, alla quale però non si è presentato. Il giorno seguente è stato trovato privo di vita nella sua casa di Viterbo, ucciso da una iniezione letale. Su un tavolo i suoi strumenti di lavoro, aghi e filo per suture che non teneva mai in casa. I genitori, intervenuti durante la trasmissione, hanno riferito che alle 20 del 10 febbraio 2004 Attilio Manca avrebbe mandato un messaggio a un collega dicendo che sarebbe andato a Roma, aggiungendo di non avere intenzione di dormire a casa sua perché l'indomani mattina aveva un intervento delicato da effettuare. Non avrebbe detto a nessuno di che intervento si trattava né in quale clinica avrebbe dovuto operare. Di Attilio Manca non si sa nulla da quella sera fino al ritrovamento del suo corpo e per questo si cercano testimoni che lo abbiano visto in quelle ore. Attilio Manca non ha più risposto al telefono e ha effettuato, verso le 9,30 dell'11 febbraio, una sola strana chiamata alla madre in Sicilia per chiederle di far riparare la moto che lui aveva nella casa al mare, a Tonnarella, nel comune di Terme Vigliatore (Messina). Poichè la moto è risultata in perfette condizioni si è pensato che la chiamata potesse avere il significato di un messaggio ancora da decifrare.
I gruppi mafiosi che operano nella zona di Barcellona Pozzo di Gotto hanno avuto spesso un ruolo importante a livello regionale, come in occasione dell'attentato a Giovanni Falcone, per il quale fornirono i detonatori. I genitori di Attilio Manca temono che la sua misteriosa morte possa essere collegata alla eventuale necessità di uno specialista in urologia da parte di Bernardo Provenzano dopo la sua operazione alla prostata in Francia.
La madre di Attilio Manca è intervenuta in studio per lanciare un appello affinché la sua misteriosa morte non venga archiviata come suicidio. Prima devono essere chiariti molti dubbi, come il fatto che, pur essendo lui mancino, l'iniezione letale sia stata praticata sul braccio sinistro. E ancora non si sa da dove sia partita l’ultima telefonata fatta ai genitori la mattina dell’11 febbraio 2004.
I familiari di Attilio Manca, che non hanno mai creduto alla tesi di un suicidio da overdose, mostrano a "Chi l'ha visto?" le immagini scioccanti del suo corpo al momento del ritrovamento, il 12 febbraio 2004 nella sua casa di Viterbo. Nelle foto del volto è ben visibile una gravissima lesione al naso. Ai genitori avevano detto che l’urologo si sarebbe procurato le lesioni sbattendo violentemente contro il telecomando del televisore appoggiato sul letto.
[Fotogallery - Il corpo di Attilio Manca] |