Data pubblicazione:19/01/2009
Il 19 ottobre 2007, Michele Penna, un giovane assicuratore e segretario cittadino dell'UDC di Stefanconi (Vibo Valentia), viene attirato in un tranello da Emilio Bartolotta e da altri due esponenti della malavita locale e ucciso. Michele Penna aveva cominciato a farsi strada all'interno di un potente clan della zona. Il suo corpo non è stato ancora ritrovato.
Il 5 maggio 2009 il giudice dell’udienza preliminare di Catanzaro ha condannato a 16 anni di carcere Andrea Foti e Emilio Bartolotta per l’omicidio di Michele Penna.
A parere dei giudici c'è ancora bisogno di ascoltare in aula uno dei consulenti tecnici, e così per la seconda volta è slittata la conclusione dell'istruttoria dibattimentale - prevista per oggi - nel processo a carico di Emilio Antonio Bartolotta, di 32 anni, accusato dell'omicidio di Michele Penna. Al termine dell'udienza davanti alla Corte d'assise di Catanzaro, che oggi si è tenuta nell'aula bunker in via Paglia, i giudici (presidente Giuseppe Neri, a latere Emanuela Folino) hanno quindi dovuto rinviare il processo al 7 luglio, anche per le discussioni del pubblico ministero, Giampaolo Boninsegna, dell'avvocato di parte civile, Fabio Repici, e del difensore di Bartolotta, Salvatore Staiano. Per l'omicidio del giovane Penna, che secondo gli inquirenti è stato ucciso perchè aveva una relazione con la moglie di un esponente di spicco della cosca di cui egli stesso avrebbe fatto parte, un altro imputato, Andrea Foti, di 30 anni, lo scorso 5 maggio, è stato condannato a 16 anni di reclusione dal gup di Catanzaro al termine del giudizio abbreviato.
Si è concluso con una condanna a 25 anni di reclusione il processo a carico di Emilio Antonio Bartolotta, 32 anni, accusato dell'omicidio di Michele Penna, il 30enne scomparso ad ottobre del 2007 da Stefanaconi (Vibo Valentia), ed il cui corpo non è mai stato trovato. I giudici della Corte d'assise di Catanzaro, dopo diverse ore di Camera di consiglio hanno accolto quasi del tutto le richieste del pubblico ministero, Giampaolo Boninsegna, che aveva sollecitato una condanna a 30 anni, ma non hanno riconosciuto l'aggravante della "mafiosita'". Bartolotta è stato inoltre condannato a risarcire i danni alle parti civili, rappresentate dall'avvocato Fabio Repici, cui sono andate provvisionali di 100.000 euro ciascuno per quanto riguarda i genitori di Penna, e 50.000 euro a ciascuno dei due fratelli. Danni per 80.000 euro, più le spese di costituzione di parte civile, dovranno inoltre essere risarcite al Comune di Stefanaconi. I giudici (presidente Giuseppe Neri, a latere Emanuela Folino), inoltre, hanno condannato rispettivamente a 3 anni di reclusione e tre anni e mezzo di reclusione Francesca Foti e Maurizio Sacchinelli, accusati di favoreggiamento. Atti restituiti alla Procura, infine, perche' si valuti se procedere per falsa testimonianza nei confronti di tre testimoni sentiti nel corso del processo. La Corte ha stabilito che entro 90 giorni saranno depositate le motivazioni della sentenza, avute le quali l'avvocato Salvatore Staiano, difensore di Bartolotta, potrà proporre appello. Per l'omicidio del giovane Penna, vittima di "lupara bianca" secondo gli inquirenti perché aveva una relazione con la moglie di un esponente di spicco della cosca di cui egli stesso avrebbe fatto parte, un altro imputato, Andrea Foti, di 30 anni, il 5 maggio del 2009 è stato condannato a 16 anni di reclusione dal gup di Catanzaro al termine del giudizio abbreviato.