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Francesco Narducci: Non ci fu associazione a delinquere

Roma, 22/3/2013 - La terza sezione penale della Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso della procura di Perugia contro il proscioglimento dall'accusa di associazione per delinquere che era stata contestata al padre di Francesco Narducci, il medico perugino il cui cadavere venne ritrovato nel 1985 nel lago Trasimeno, e ad altre cinque persone. Viene resa così definitiva l'assoluzione decisa dal gup con la formula perché il fatto non sussiste. L'associazione per delinquere, sottolineano i legali di alcuni degli imputati, "era l'architrave del processo, l'accusa sulla quale si incentrava l'inchiesta" e ad essa era tra l'altro legata l'ipotesi del cosiddetto doppio cadavere. Contro il proscioglimento degli imputati aveva presentato ricorso anche la vedova di Francesco Narducci, costituita parte civile. La Corte ha dichiarato la prescrizione per alcuni reati e lannullamento con rinvio al gup per alcuni capi d'imputazione della sentenza di non luogo a procedere del gup del 20 aprile 2010, per i quali il legale della famiglia Narducci non ha accettato la prescrizione ma ha chiesto la conferma dellassoluzione disposta con la stessa sentenza.


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