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Sanjuan, il personale della “Piccolo Carro”: “Metodo basato sull’Amore incondizionato”


Roma, 4/10/2016 - Una lettera aperta è stata inviata a “Chi l’ha visto?” con circa sessanta firme di “soci dipendenti, soci volontari, dipendenti e professionisti che prestano la loro opera” nelle strutture della cooperativa sociale “Piccolo Carro”, da una delle quali scomparve la piccola Daniela Sanjuan. In essa si esprime piena solidarietà ai responsabili “chiamati in causa da discutibili inchieste giornalistiche” e pieno disaccordo con quanto denunciato non solo dalla stampa ma anche da alcuni ex dipendenti”. Il personale della comunità difende un “metodo educativo comunitario”, “basato sull’Amore incondizionato”, che insieme a “supporto specialistico adeguato” e “strutture e servizi di eccellenza” avrebbe permesso a “centinaia di bambini e ragazzi” di “riprendere la propria vita”. “Determinante - scrivono gli operatori - il ruolo dei due soci fondatori”. “Il Piccolo Carro è un piccolo - grande miracolo”, conclude la lettera chiedendo rispetto per il progetto e sollecitando “la magistratura a fare chiarezza quanto prima e i mass media a raccontare con obiettività la verità" sulla struttura.

La lettera integrale: