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Martina Rossi: "Non capivo nulla, credevo fosse uno scherzo", l'amica al processo. Amici degli imputati non rispondono

Arezzo, 29/6/2018 - "Non sono andata a vedere cosa era successo a Martina perché in quel momento non capivo più niente’. All'udienza di oggi del processo a due giovani aretini per la morte della studentessa genovese è stata sentita Isabella, una delle amiche della vittima che erano con lei il 3 agosto 2011 nell'albergo di Palma di Maiorca da dove è precipitata. La presidente della Corte, Angela Avila, le ha chiesto perché fu lasciata sola l’amica che stava morendo, avendo solo appreso dagli imputati che lei era caduta. "Mi si è sbarellato tutto - ha risposto in lacrime la ragazza - non capivo se era uno scherzo". ‘E allora che fa - ha ribattuto il giudice - non va a controllare? E gli altri? Cosa fate? Rimanete tutti in stanza? A fare cosa?". La stessa teste ha riferito che lei e gli altri ragazzi decisero di spegnere il cellulare di Martina Rossi e che qualcuno riportò in camera i suoi occhiali da vista, insieme a dei vestiti già piegati, senza macchie di sangue, dicendo che anche quelli erano suoi. Abiti che ha detto di non aver mai visto l'altra amica sentita oggi, Alessia, che ha ricordato di averla vista uscire "con una maglietta chiara". Anche lei ha parlato tra le lacrime, al punto che l'udienza è stata brevemente sospesa. "Luca Vanneschi mi parló di una duplice rincorsa, con Martina che la prima volta era andata a sbattere contro la finestra. Poi l’aveva aperta, aveva ripreso la rincorsa e si era lanciata nel vuoto", ha riferito Alessia. Riguardo all'ipotesi di suicidio ha spiegato di averne subito dubitato: "Martina non mi ha mai detto che voleva uccidersi, l’ultima volta l'ho vista serena, avevamo passato una bella giornata". Infine, rispondendo ai legali degli imputati, Alessia ha smentito di essere stata influenzata dai media: "Non è stato 'Chi l'ha visto?' a farmi cambiare idea".

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