Bruxelles, 18/2/2013 - Il tribunale di Bruxelles ha respinto la domanda di libertà condizionale di Mark Dutroux, il “mostro di Marcinelle”. Il tribunale dell'applicazione della pena ha spiegato che ''non ci sono le condizioni'' per la scarcerazione di Dutroux, e quindi non può essere rimesso in libertà, pur controllato con il braccialetto elettronico, come lui stesso aveva richiesto. Per i giudici non c'è ''alcuna prospettiva di reinserimento'' per il serial killer, autore degli omicidi che hanno segnato la storia del Belgio. Dutroux è stato arrestato insieme alla moglie nel 1996 e condannato all'ergastolo nel 2004 per aver sequestrato e violentato due bambine e quattro adolescenti, due delle quali vennero trovate vive, mentre Melissa Russo - di origine italiana - e Julie Lejeune, di otto anni, An Marchal e Eefje Lambrecks, di 17 e 19 anni, morirono per le violenze e gli stenti. Quando la polizia le cercava e perquisì la casa di Dutroux, non trovò nulla e invece loro erano rinchiuse nelle celle che Dutroux aveva costruito dietro un passaggio segreto. "Questa decisione corrisponde alle nostre speranze. La paura che potesse uscire esisteva. La grande attenzione da parte della stampa e dell'opinione pubblica mostra come sulla vicenda ci sia ancora interesse, e questo è un balsamo per il nostro cuore", ha commentato Jean Lambrecks, padre di Eefje. Nell’estate del 2012 la Corte di cassazione belga, respingendo i ricorsi presentati dai parenti delle vittime e dal procuratore generale di Mons, aveva concesso la libertà condizionata alla moglie di Dutroux, Michelle Martin, che aveva scontato 16 dei 30 anni della sua condanna. Gino Russo, il padre di Melissa, durante le ricerche per la figlia scomparsa insieme Julie Lejeune, lanciò i suoi appelli anche da “Chi l’ha visto?”.